UNO SGUARDO NEL BUIO. Nonostante il debito che il 99,9 % dei giochi di ruolo hanno nei confronti del capostipite di ogni GDR degno di questo nome (stiamo ovviamente parlando di Dungeons & Dragons), il titolo patrocinato dalla FX Interactive,oggi esaminato, deve i suoi “natali” ad un altro tipo di gioco cartaceo, ovvero “Uno sguardo nel buio”. Estremamente diffuso in Germania, questo interessante gioco ha riscosso un certo successo in Italia negli Anni '90, mentre a quanto ci risulta l'ultima versione disponibile, in terra germanica, é del 2004. Nel BelPaese, “Uno Sguardo nel Buio” si é diffuso anche grazie ai LibroGame, omonimi nel nome e con la peculiarità - a differenza di tutte le altre serie, di dover essere letti e giocati necessariamente in gruppo.
La linea dell'orizzonte é sempre piuttosto profonda.
All'inizio del match,é necessario inserire i parametri vitali del nostro avatar.
La schermata riassuntiva del personaggio é estremamente complessa, nonché completa.
Complessivamente, il giochino creato dai Radon Labs non si discosta molto (o forse dovremmo dire quasi per nulla) da tale pratica : c'e' un “Narratore” (il nostro fido PC), un personaggio (noi, ovviamente) ed il suo gruppo di avventurieri (fino a quattro, gestiti dalla IA del computer). La creazione del nostro avatar si basa su quattro caratteristiche fisiche (Destrezza, Forza, Agilità e Costituzione) e quattro mentali (Intuito, Coraggio, Carisma e Intelligenza), il cui valore può oscillare, in termini di punti, da un minimo di 1 ad un massimo di 21.
Tuttavia, prima di inoltrarci in virtuosismi tecnici, partiamo dall'inizio,che é sempre la cosa migliore. Drakensang, venduto all'interessantissimo prezzo di 19,90 euro, si presenta in una lussuosa e colorata scatola stile DVD, all'interno della quale troviamo il disco di gioco, un manuale in Italiano, nonché una grande mappa della città di Ferdok, “quartier generale” del nostro personaggio e punto di partenza per la nostra avventura. Terminata l'installazione, ci troveremo a dover creare il nostro personaggio, scegliendone sesso, classe, specializzazione et similia. Fondamentalmente, potremo spaziare fra Umani ed Elfi, passando per i Nani : quest'ultima razza, però, non dispone di una controparte femminile. Dopo aver scelto la razza, dovremo anche selezionare la nostra classe : da Maghi a Guerrieri oppure un sano mix di ambo le cose, Arcieri, Ladri, Pirati, Amazzoni e cose del genere. Naturalmente, questa scelta influenzerà pesantemente il nostro approccio al gioco stesso, sbloccando varie possibilità di “crescita” e precludendone totalmente delle altre.
Quale che sia la nostra scelta di razza, sesso e specialità (!), la nostra avventura ci vedrà calcare le terre di Aventuria, un continente del pianeta Dere, in una location temporale che potremmo definire come una sorta di medioevo intriso di elementi fantasy. All'inizio, ci troveremo nel villaggio di Avestrue e la prima missione che dovremo svolgere - la quale funzionerà, essenzialmente, come un lunghissimo tutorial, sarà quella di recarci nella relativamente vicina città di Ferdok per cercare un nostro amico. Tuttavia, scopriremo subito che la città in questione é da tempo sede di continui tafferugli fra le guardie e varie fazioni di briganti : per poter accedere, quindi, dovremo prima trovare due personaggi d'alto rango che ci forniscano una sorta di “passi”.
Avremo al nostro fianco fino ad un massimo di quattro compagni.
Il pratico menù iniziale, scarno ma efficace.
Quando finiremo nei verdi pascoli, sarà questo il panorama che ci troveremo ad osservare.
Tutto questo, sarà fondamentalmente, una sorta di “scusa” per muovere i primi passi all'interno del vasto regno di gioco messoci a disposizione dai programmatori : attraverseremo boschi e caverne, foreste e corsi d'acqua, familiarizzando con il sistema di controllo, la telecamera, i combattimenti, le arti, i mercanti e quant'altro ci si aspetta da e in, un gioco di ruolo. Il sistema di controllo dell'opera distribuita da FX Interactive, vanta due opzioni : é possibile scegliere di demandare l'intero asse dei movimenti e dei combattimenti al mouse, oppure coordinare gli spostamenti attraverso la nostra fida tastiera, lasciando al topo l'interazione con l'ambiente e la gestione della visuale. Quest'ultimo aspetto é sicuramente il meno riuscito della produzione : se é vero che é possibile “zoomare” sul personaggio fino a rendere Drakensang quasi un gioco in terza persona, é altrettanto vero che la telecamera, non essendo perfettamente centrata e senza possibilità alcuna di controllo da parte dell'utente, tende fin troppo spesso ad incastrarsi nello scenario, con l'ovvio risultato che non sempre saremo in grado di seguire correttamente l'azione...cosa,questa, che risulterà particolarmente scocciante, specialmente quando ci troveremo impegnati in un combattimento.
Una delle prime cose che dovremo imparare sarà il parlare con i vari Personaggi Non Giocanti. Quando uno di essi avrà qualcosa da dire, cliccando su di lui/lei, scopriremo le varie informazioni, leggendo a schermo i dialoghi : si, perché in controtendenza a molti titoli attuali, solo una, massimo due battute dei PNG sono doppiate (in Italiano), mentre tutto il resto andrà letto a video. In linea di massima, a prescindere da chi impersoniamo, le cose che ci verranno dette saranno le stesse : solo in rari casi, i nostri interlocutori si “sbottoneranno” maggiormente in base ad alcune nostre peculiarità specifiche, come l'arte di sedurre o la parlantina. In ogni caso, lo scopo ultimo dei dialoghi é sempre lo stesso : ottenere nuove sotto-quest e sbloccare missioni più o meno importanti.
I villaggi saranno spesso pieni di gente : ognuno con una storia da raccontare.
Grazie alla mappa, sapremo sempre dove ci troviamo. QUASI sempre...
Alcuni personaggi paiono lievemente sui generis, come questo mago!
Drakensang non é Sacred e,per fortuna,non pretende di esserlo. L'adozione del sistema alla "Un Salto Nel Buio", che fa di questo gioco un RPG vecchio stile (e quindi lontanissimo dalla saga di Sacred), instrada il giocatore verso un sentiero ragionato, calmo, esplorativo,dove l'azione é solo una parte del grosso mosaico messo insieme dai programmatori. Gli appassionati di gioco di ruolo,a cui questo prodotto é maggiormente rivolto, non dovrebbero lasciarlo sugli scaffali per nessun motivo.
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