Diablo IV - L'Oscurità risorge in Sanctuarium

Un'avventura epica nell'affascinante mondo di Sanctuarium

Quello di Diablo è un franchise conosciuto praticamente in tutto il mondo per il suo ruolo di rinomato action RPG che ha lasciato un'impronta indelebile nell'industria dei videogiochi. Sin dal suo debutto nel 1996, la serie ha affascinato i giocatori di tutto il mondo con la sua trama oscura, il combattimento frenetico e l'atmosfera gotica distintiva. 

A fare la differenza è stata sicuramente la storia (qui un nostro approfondimento sull'universo espanso). Se in qualche modo conosciamo Diablo è proprio per la naturale capacità che Blizzard ha avuto nel creare e caratterizzare una storia rimasta impressa nei cuori dei videogiocatori. Una storia consolidata, ben sfaccettata, capace di caratterizzare personaggi dal diverso background, ben amalgamati all’interno di una narrazione che parte dal suo protagonista Diablo, Signore del Terrore, arrivando successivamente agli eroi che lo hanno combattuto nel corso degli anni.

Nel corso del tempo, il franchise ha visto l'evoluzione del villain in incarnazioni sempre più spaventose e formidabili, caratterizzate da tratti distintivi e poteri che l'hanno reso un'icona del male. Se all’inizio, infatti, la sua figura si mostrava solo alla fine di una serie di corridoi al di sotto di una cattedrale, successivamente ne abbiamo invece seguito l’evoluzione, imparando a conoscere non solo i suoi punti di forza, ma anche le sue debolezze.

La nuova venuta dei Primi Maligni, sconfitti grazie al sacrificio degli eroi che abbiamo interpretato, ha solo aperto le porte per nuovi pericoli, in una catena quasi interminabile di mostri che ci ha messo alla prova più di una volta. E tutte le volte che pensavamo di essere arrivati alla fine del viaggio, ecco comparire un nuovo male all’orizzonte, capace però di risultare affascinante quanto convincente, grazie alla ormai consolidata narrazione che ha avuto cose da raccontare non solo nei videogiochi, ma anche nei romanzi tratti dall’ambientazione.

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Diablo IV – Un nuovo male è pronto a prendere il posto del vecchio

Diablo è ormai arrivato alla sua quarta installazione, quinta se contiamo anche il capitolo Immortal. Ed è un bene considerare che questa volta, a discapito delle aspettative, c’è un nuovo male pronto a prendere il posto del vecchio: Lilith, figlia del Signore dell’Odio Mephisto, fa il suo ritorno a Sanctuarium portando un nuovo caos nel mondo, sebbene da giocatori aldilà dello schermo faremo fatica inizialmente a comprendere appieno le sue intenzioni.

In quanto “Madre” di questo mondo, Lilith sembra volere tutto tranne che distruggere Sanctuarium e gli uomini che la popolano. Più volte ci sembra di combattere dalla parte sbagliata, come se un male diverso sia alle spalle della scena, pronta a muovere i suoi fili da bravo burattinaio, magari prendendo le redini del personaggio più inaspettato.

In Diablo IV compaiono personaggi della “vecchia guardia”, che hanno avuto un ruolo maggiore nei romanzi, e che oggi sembrano in grado di prendere il ruolo del tanto amato Diablo, ammaliando il pubblico sugli spalti con la nonchalance di chi questo mestiere sembra farlo da una vita. 

Lilith è carismatica, disegnata così bene da risultare sinuosa e seducente, pur trattandosi di un demone con la D maiuscola. La sua aura di mistero è solo uno dei tratti distintivi che la rendono il personaggio più affascinante dell’opera, capace di tenere il passo all’interno dei sei atti scritti per questo nuovo capitolo del franchise. Non è la sola, sia ben chiaro. Forse ci saremmo aspettati qualcosa di più da Inarius, angelo del paradiso qui forse trattato in modo più marginale, ma gli altri personaggi riescono a catturare l’attenzione nel modo giusto, facendoci persino empatizzare con loro in diverse occasioni.

Nel corso del viaggio epico di Diablo IV, i giocatori avranno l'opportunità di riconnettersi con alcuni personaggi amati del franchise, mentre nuovi protagonisti emergono sul palcoscenico. Senza rivelare dettagli che potrebbero rovinare l'esperienza, è importante sottolineare che la storia principale del gioco offre una trama coinvolgente e duratura, soprattutto se affrontata alla difficoltà normale.

Inoltre, Diablo IV offre un'ampia varietà di missioni secondarie che arricchiscono il background dei personaggi secondari. Queste missioni offrono l'opportunità di esplorare ulteriormente l'universo del gioco e di approfondire la storia e le motivazioni dei vari personaggi. Affrontare queste missioni offre un'esperienza più completa e approfondita, arricchendo il mondo di gioco e offrendo nuove sfide e ricompense.

 Diablo IV - L'Oscurità risorge in Sanctuarium

Diablo IV – Quel giorno in cui presi in mano la mia build

Il franchise di Diablo è cambiato moltissimo nel corso degli anni. Sebbene alcuni elementi siano rimasti quasi inalterati, come parte dell’interfaccia e alcuni menù, altri hanno subito qualche evoluzione, cercando di restare al passo coi tempi. Il primo capitolo del franchise, fin troppo statico visto con gli occhi di oggi, aveva conosciuto una parziale evoluzione già con il secondo capitolo della saga, che introduceva skill-tree ricchi di abilità, customizzabili a seconda degli oggetti che ne avrebbero influenzato potenza ed effetti.

Diablo III ha forse cambiato maggiormente le carte in tavola, dopo il gate della Casa d’Aste, conferendo una potenza spropositata ai set, distruggendo contemporaneamente il famoso “albero” delle abilità, adesso di meno ma munite di una serie di rune pronte a cambiarne gli effetti sul campo di battaglia. Il quarto capitolo torna un po’ alle origini, riprendendo il buono dei due mondi al fine di sfruttarne le potenzialità: torna lo skill-tree, rimangono da un lato le rune, vengono eliminati i set, ma restano gli oggetti leggendari, che però hanno effetti mutevoli e non più fissi come in passato.

Durante il level up il giocatore non fa altro che familiarizzare con le abilità, tanto da poter perfino respeccare a piacere (costa qualche moneta d’oro, ma niente capace di impensierirvi), muovendosi dall’1 al 50 a seconda della situazione, scegliendo in funzione degli oggetti migliori. Dal livello 50 in poi iniziano i paragon, punti da spendere in un altro albero delle abilità, questa volta più articolato ma anch’esso sempre pronto a darvi qualche ricompensa sostanziosa, realizzata in modo e maniera da adattarsi ai diversi stili di gioco.

Ok, arrivando al cap per la maggior parte dei casi si seguono le guide cercando di eguagliare le gesta di altri prima di noi, magari più esperti, sebbene l’esperienza ci insegni che i vari patch management rilasciati nel tempo sono sempre pronti a cambiare le carte in tavola (cosa già successa nel corso dei questi giorni di pre-lancio). Buona l’idea di creare dungeon pensati per farci ottenere degli aspetti, essenzialmente la caratteristica singolare dell’oggetto leggendario com’era concepito una volta, se non altro perché permette di creare una build senza troppa fatica. Certo, massimizzarla è un’altra cosa, ma questo chi ama il genere lo sa molto bene.

Inoltre, Diablo IV introduce un interessante approccio alla personalizzazione dei personaggi attraverso una vasta gamma di abilità passive uniche. Ogni classe di personaggio, come il Barbaro o il Druido e anche gli altri, vanta un set di abilità passive personalizzate, come le maestrie delle armi o le scuole totemiche. Questo aspetto consente ai giocatori di creare personaggi unici e di adattare le loro abilità al proprio stile di gioco preferito. La possibilità di personalizzare le abilità passive offre una maggiore profondità e un senso di progressione personalizzato, permettendo ai giocatori di creare personaggi veramente unici nel loro genere.

Diablo IV è stato inoltre pensato per essere un unico grande mondo di gioco, un mondo coeso, non diviso in atti pensati per “mozzare” la storia, così da farci vivere l’avventura come se fosse un blocco unico. Da un certo atto in poi è inoltre possibile sbloccare una cavalcatura, elemento che garantisce un piccolo boost all’esplorazione, sebbene quest’ultimo non sia in grado di valicare alcune zone della mappa pensate per un’azione ben precisa, tipo la scalata o il salto.

 Diablo IV - L'Oscurità risorge in Sanctuarium

Diablo IV – Il diavolo risiede nei dettagli

La grafica di Diablo IV è un vero spettacolo visivo che cattura l'occhio e l'immaginazione dei giocatori. I dettagli accurati e la resa realistica dell'ambientazione gotica e cupa creano un'atmosfera coinvolgente e suggestiva. L'uso magistrale di luci e ombre accentua ulteriormente l'atmosfera tetra del mondo di gioco, trasportando i giocatori in un'esperienza visivamente mozzafiato. 

La cura dei dettagli in Diablo IV si estende anche agli effetti particellari, che contribuiscono a rendere l'esperienza di gioco ancora più immersiva. Inoltre, il level design di Diablo IV è un trionfo artistico. I fondali e gli ambienti sono realizzati con una precisione straordinaria, creando scenari suggestivi e dettagliati che trasportano il giocatore nel cuore di un mondo oscuro e pericoloso. Ogni luogo visitato, che si tratti di antiche rovine, caverne oscure o città decadenti, è caratterizzato da un'attenzione meticolosa per i dettagli, creando una sensazione di autenticità e realismo.

Ciò che rende ancora più notevole la grafica di Diablo IV è l'approccio innovativo alle cutscene. La maggior parte delle sequenze di narrazione sono realizzate utilizzando il motore grafico del gioco stesso, senza la necessità di cinematiche pre-renderizzate in computer grafica. Questa scelta artistica permette una transizione fluida tra gameplay e narrazione, creando un'immersione totale nel mondo di Diablo IV.

Nonostante la mancanza di cinematiche realizzate in computer grafica, ce ne sono si e no tre, le cutscene del gioco mantengono un elevato livello di qualità visiva e narrativa. Grazie alla potenza del motore grafico, i personaggi prendono vita con dettagli impressionanti, esprimendo emozioni realistiche e coinvolgendo i giocatori nella storia in modo intenso. Certo, non tutti i personaggi vantano una realizzazione certosina, ma il prodotto finale è comunque impressionante, elemento che ci fa notare la cura con cui è stato realizzato l’intero gioco.

Tuttavia, è importante notare che per sfruttare appieno il potenziale grafico di Diablo IV, il gioco richiede parametri di sistema elevati. Durante la nostra esperienza di gioco con una scheda grafica 3070 laptop, abbiamo riscontrato alcuni problemi di frame rate instabile durante le intense fasi di combattimento. Questo potrebbe richiedere un aggiornamento delle specifiche hardware per coloro che desiderano godere di una fluidità di gioco ottimale nelle situazioni più concitate.

Il tool di creazione dell'avatar in Diablo IV offre un'esperienza di personalizzazione coinvolgente. Nonostante la scelta degli sviluppatori di limitare gli elementi disponibili, si percepisce la volontà di mantenere l'equilibrio tra la creatività del giocatore e l'opportunità di esplorare ulteriori opzioni nel market dedicato. L'interfaccia intuitiva e le opzioni di modifica consentono comunque di creare un personaggio quasi unico, rendendo ogni avventura nel mondo di Diablo IV un'opportunità di esprimere la propria individualità.

La colonna sonora di Diablo IV è eccezionale e si fonde in modo magistrale con l'atmosfera del gioco. Le composizioni coinvolgenti e maestose creano una perfetta armonia con le ambientazioni oscure e spaventose, trasportando i giocatori in un viaggio emotivo avvincente. Inoltre, il doppiaggio, sia nella lingua originale che in quella italiana, è di altissima qualità, regalando ai personaggi una voce autentica quanto coinvolgente.

 Diablo IV - L'Oscurità risorge in Sanctuarium

Progetti per il futuro?!

In tutta onestà, al momento non è stato possibile analizzare a fondo la parte endgame di Diablo IV, che include i contenuti di fine livello, i livelli paragon e la costruzione delle build. Sarà importante valutare attentamente la sfida che la difficoltà Nightmare offrirà ai giocatori, nonché comprendere appieno il modus operandi scelto per il confezionamento del season pass, che accompagnerà l'avvento delle stagioni all'interno del gioco.

Il season pass di Diablo IV sarà disponibile per l'acquisto tramite valuta reale, tuttavia non influenzerà l'esperienza di gioco dal punto di vista del pay-to-win. Il focus principale si concentrerà sulla personalizzazione estetica del proprio avatar, offrendo elementi cosmetici utili a rendere “unico” il proprio personaggio. Chiaramente si spera che gli elementi a pagamento, comprese soprattutto le skin, saranno realizzati con la stessa cura e attenzione riservata ai contenuti gratuiti, così da garantire parii qualità e offrendo agli utenti un'ampia gamma di opzioni di personalizzazione.

Blizzard ha promesso un solido supporto post-lancio, garantendo ai giocatori ulteriori aggiornamenti e contenuti nel corso del tempo. È un impegno che apprezziamo e che contribuirà a mantenere l'interesse e l'entusiasmo della community a lungo termine. Tuttavia, è importante sottolineare che speriamo che gli elementi a pagamento non includano contenuti di trama significativi, come accadde con l'aggiunta del negromante in Diablo III. Preferiremmo che tali elementi si concentrassero principalmente su aspetti cosmetici o esperienze di gioco aggiuntive, senza alterare l’esperienza narrativa all’interno del gioco. Questo consentirebbe a tutti i giocatori di godere appieno della trama di base senza sentirsi penalizzati o privati di importanti elementi narrativi.

 Diablo IV - L'Oscurità risorge in Sanctuarium

Diablo IV

Versione Testata: PC

9

Voto

Redazione

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Diablo IV

In conclusione, Diablo IV promette di essere un capitolo entusiasmante pronto a gettare nuova luce su personaggi vecchi e nuovi. Con una grafica mozzafiato, una colonna sonora coinvolgente e un gameplay solido, Diablo IV si presenta come un'esperienza immersiva nel mondo oscuro e spietato di Sanctuary. Siamo ansiosi di esplorare le terre infestate da Lilith, affrontare nuove sfide e scoprire cosa il futuro riserva a questo atteso titolo. Preparatevi a entrare nell'oscurità e a lottare contro le forze del male in Diablo IV, un'avventura che promette -si spera- di tenere incollati i giocatori allo schermo per molto tempo a venire.