Cities: Skyline 2, la recensione del tanto atteso city builder!

Ritorna il gioco che ci mette al comando dalla città dei nostri sogni, tra mille fattori da tenere sotto controllo!

Cities Skyline 2 la recensione del tanto atteso city builder

La città dei miei sogni si chiama GameSurfia!

Dopo il grande successo del primo capitolo, i Colossal Order tornano alla carica con Cities: Skyline 2, gestionale che permette nuovamente di mettersi al comando di una città e gestirla a partire dalla sua fondazione sino alla massima espansione… stando ben attenti al fatto che basta poco a incrinare quello che poteva sembrare un equilibrio perfetto! Con la recensione di Cities: Skyline 2 andiamo ovviamente a parlare dell'attesissimo city builder, proprio perché il suo predecessore ha saputo conquistare moltissimi giocatori sin dal lontano 2015. Agli sviluppatori, quindi, il difficile tentativo di ampliare e migliorare una formula riuscita cercando di non creare un semplice “more of the same”, a noi quello di diventare ottimi sindaci e scoprire se il risultato è quello atteso!

Diciamo che il primo impatto con Cities: Skyline 2 non lascia molti dubbi sul fatto che si sia davanti a un seguito diretto ed è chiaro che il team di sviluppo ha voluto lavorare sui solidi binari già tracciati per cercare di espandere il proprio gioco rispetto a una più pericolosa evoluzione che spesso, ricordiamo, rischia di incontrare le rimostranze del pubblico.

Cities: Skyline 2, la recensione del tanto atteso city builder!
Indovinate un po' in che bel luogo vi ho portato?

Come da copione si parte dalla scelta della zona su cui porre le fondamenta della propria città in una schermata che, in effetti, non ci ha dato molte variabili per decidere dove fondare la lussureggiante metropoli di GameSurfia (ovviamente mi aspetto che anche voi chiamiate così la vostra creazione), se non la possibilità di decidere tra stile Nord Americano e Europeo e alcuni territori preimpostati: pianura, vallata tra due montagne, arcipelago, zona fluviale e via dicendo: insomma nulla di troppo personalizzabile per quanto a partita iniziata potremo utilizzare degli interessanti strumenti di terraformazione per andare ad agire direttamente sul terreno creando altopiani, depressioni, avvallamenti o eliminare dislivelli esistenti.

Le restanti opzioni sono ridotte all’osso e potremo giusto scegliere se sbloccare da subito tutti gli edifici utilizzabili e poco altro. Naturalmente l’inizio ci vede poter agire su un terreno praticamente vergine, se non fosse per alcuni cavi elettrici e una strada che ci fanno capire che nelle vicinanze ci sono altre città con cui, ipoteticamente, potremmo avere qualche (tiepido) rapporto. Come sempre accade in questa tipologia di giochi, mettiamo da parte il ruolo di sindaco e vestiamo quello di architetto. In qualsiasi momento di gioco potremo sfruttare le modalità legate allo scorrere del tempo: la pausa, la velocità normale, quella raddoppiata e quella triplicata. Ecco, il mio consiglio è quello di non lasciarvi mai prendere dalla fretta, soprattutto nelle fasi iniziali, dove bloccare il movimento delle lancette dell’orologio è il modo migliore per prendere le prime importantissime decisioni che daranno un'impronta indelebile alla nascita di quella che in futuro potrebbe diventare una megalopoli.

Come dicevamo, l’idea di base è letteralmente identica a quella del precedente episodio e se avete giocato il primo Cities: Skyline con i suoi molteplici DLC non farete assolutamente fatica a ritrovarvi nelle meccaniche del nuovo capitolo e in men che non si dica finirete per iniziare a disegnare le strade attorno a cui si formeranno i quartieri e le diverse zone di interesse. Insieme alle strade è necessario fornire la città di elettricità, acqua e un sistema fognario: solo a quel punto potrete iniziare a far costruire edifici a cuor leggero. Ognuno di questi passaggi preliminari segue la base del precedente episodio con scelte tra centrali a carbone, costosa energia importata dai vicini, fonti rinnovabili o ancora sfruttare fiumi o falde acquifere sotterranee e via dicendo.

Cities: Skyline 2, la recensione del tanto atteso city builder!
Una città che vuole crescere deve essere sempre a lavoro!

In base a come avremo scelto di delineare le strade vedremo la quantità di terreno edificabile e su questo daremo il via al cuore pulsante della città. Anche in questo caso le linee guida sono le solite e seguono il comune senso della ragione. Tenere lontane industrie e costruzioni inquinanti dai quartieri residenziali, creare aree commerciali senza dimenticare servizi e negozietti nelle parti più abitate e ricordarsi che più la popolazione crescerà, più avrà bisogno di scuole, sanità, sicurezza, con relativo aumento di entrate (leggi: tasse) e spese. Ad aiutarci c’è un grafico che ci segnala i bisogni più impellenti della popolazione, ma non dimenticate di dare un’occhiata al social cittadino, dove leggere informazioni che vanno dal serio al faceto, in cui troverete anche abitanti che commenteranno la situazione della città, tanto per rallegrarsi di quel che funziona, quanto per lamentarsi delle mancanze.

Non manca la radio che potremo ascoltare durante le nostre partite e tra una canzone e l’altra potremo sentir parlare di quello che sta accadendo in città e magari sfruttare lo strumento per osservare e gestire meglio un evento che non era ancora arrivato alla nostra attenzione, ma non aspettatevi un aiuto capillare: la radio parla un po’ di quel che vuole e sembra essere stata impostata in modalità “random”. Per fortuna tutti i testi sono in italiano, una vera manna per chi non mastica l'inglese!

Il mio regno per una rotonda!

Non fermatevi, però, ai soli dati che potrete vedere dalla schermata principale, perché la grandezza di Cites: Skyline 2 è anche nella marea di informazioni a cui potrete accedere  staccando gli occhi dalla città e guardando le tantissime statistiche a disposizione. Queste sono davvero specifiche e necessitano attenzione da parte del giocatore, ma nello stesso tempo permettono di avere una visione completa ed esaustiva di tutto quello che può interessare a un sindaco e a tutta la sua giunta (che ovviamente vedrà le sue funzioni sempre racchiuse nella nostra persona). Rispetto al passato, Cities: Skyline 2 offre, oltre a maggiori misure, anche una migliore gestione delle risorse che potremo procurarci nel nostro territorio. Legna, pietra, grano e simili potranno essere prodotti in base a quel che offrirà il terreno e andranno anche a dare un impulso all’economia cittadina, dove vedremo nascere attività industriali e commerciali legate alle produzioni locali. Tutto questo ci porta a uno dei discorsi più importanti relativi al gameplay di Cities: Skyline 2, cioè l’intelligenza artificiale. senza ombra di dubbio si è lavorato tantissimo all’implementazione di una IA in grado di rendere più realistici i comportamenti dei nostri cittadini e se perderemo un po’ di tempo a osservarli potremo notare svariati miglioramenti rispetto al precedente episodio. Nonostante non tutte le scelte prese dagli abitanti di GameSurfia siano state razionali, molte hanno mostrato una interessante “umanità” visibile, ad esempio, nella scelta dei tragitti da compiere e nelle zone da frequentare, rendendo tutto più credibile, a partire dal traffico delle strade, decisamente vivo e a volte forse un po’ troppo caotico.

Cities: Skyline 2, la recensione del tanto atteso city builder!
La notte è affascinante... ma si vede davvero poco

Nel complesso va detto che l’intelligenza artificiale si è dimostrata gradevole, ma evidentemente ha necessitato un enorme dispendio di energie dal punto di vista dell’utilizzo di risorse del nostro PC. Infatti per quanto la grafica del gioco sia migliorata, ma non certo diventata eccelsa, ho notato diverse difficoltà del motore grafico nel cercare di restituirci una esperienza soddisfacente. La mia prova è stata fatta con un Ryzen 7 5700 Xcon 16 giga di RAM e una GeForce 3060 da 12 giga, che non sarà una macchina di ultima generazione, ma rimane una postazione più che dignitosa. Ho seguito i consigli del gioco per quanto riguarda la grafica e mi sono ritrovati due sorprese non molto gradite: un persistente aliasing e un frame rate ampiamente rivedibile. Abbastanza ovvio che i problemi siano derivanti dalla enorme mole di dati da gestire, ma è chiaro che manchi una ottimizzazione adeguata, visto che mai mi sarei aspettato simili problemi. Sempre per quanto riguarda l’ottimizzazione, alcune scelte cromatiche mi sono sembrate un po’ troppo “estreme”, con soprattutto la visuale delle fasi di costruzione delle zone commerciali che appaiono davvero scomode per la pianificazione, visto un colore bianco accecante che pervade lo schermo. Di contro, quando viene notte il buio è quasi esagerato, soprattutto nelle prime fasi di gioco e si fa una discreta fatica a seguire l’andamento della vita cittadina da visuali elevate. 

Se da un lato Cities: Skiline 2 offre una marea di informazioni e ha sicuramente ampliato tanti fattori di gioco, a partire dalle misure del terreno su cui potremo lavorare, sembra che gli sviluppatori abbiano messo poca attenzione in quel che riguarda la semplicità di fruizione dei giocatori e naturalmente non stiamo parlando della difficoltà intrinseca del gioco, che invece si è dimostrata ben calibrata e stimolante. Mancano alcune accortezze legate alla “quality of life” e allo stesso tempo la quantità di edifici disponibili è discreta, ma sembra essere stata limitata per l’ovvia quantità di DLC che saranno rilasciati in futuro. Pensiamo solo al fatto che esiste una sola modalità di gioco e non si può fare altro che scegliere un terreno e iniziare a costruire. Non c’è un accenno di campagna o qualche sfida da raggiungere a parte i trofei che sbloccheremo nel normale corso del gioco, con i Colossal Order che hanno dato vita a un enorme sandbox che con qualche piccola accortezza avrebbe potuto ospitare tanti altri stimoli e diverse situazioni. Indubbiamente il team di sviluppo dovrà mettere mano alla sua creatura, non solo per rilasciare espansioni, ma soprattutto per ottimizzarne le prestazioni del motore grafico, magari cogliendo l’occasione per aggiungere verve a un titolo che, sia chiaro, rimane un ottimo gestionale che farà felici tanti sindaci virtuali e che con qualche accortezza potrebbe davvero raggiungere l’olimpo del genere. Quale sarà il futuro della nostra città?

Cities: Skyline 2, la recensione del tanto atteso city builder!
I dati da tenere sotto controllo sono una miriade

 

Cities: Skylines II

Versione Testata: PC

8

Voto

Redazione

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Cities: Skylines II

Cities: Skyline 2 è sicuramente un passo avanti rispetto al precedente episodio, ma ci saremmo aspettati qualche attenzione di più. Non fraintendetemi: tra le mani abbiamo un city builder divertente, con tantissimi fattori da tenere sotto controllo e molte opzioni per far felice l'architetto che si nasconde dentro di ognuno di noi, ma alcuni elementi lasciano un certo amaro in bocca, a partire da una ottimizzazione rivedibilie, anche giocando su sistemi performanti. Dopo l'abbuffata di contenuti fatta coi DLC del primo capitolo è chiaro che molte idee siano state tenute per essere rilasciate in futuro, mentre alcune scelte cromatiche andrebbero riviste per una migliore fruibilità, per quanto questo sia il difetto più soggettivo del pacchetto. Cities: Skyline 2 mi ha permesso di sedermi ancora una volta sullo scranno del sindaco delle città dei miei sogni e la soddisfazione è stata tanta, con diverse migliorie al gameplay che si notano senza fatica, ma dopo il successo del primo episodio era lecito attendersi qualcosa di più dai Colossal Order. Aspettiamo impazienti gli aggiornamenti futuri, mentre scegliamo dove inserire la centrale elettrica di GameSurfia!