Braveheart

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Iniziamo dal non piacevole presupposto che se volete giocare a Braveheart dovete scaricare una patch (ma non dal sito della Eidos, quella stranamente non funziona...), e non é vero che tale patch serve "solo" a risolvere alcuni problemi nel multiplayer. In realtà senza la patch il gioco é ingiocabile, punto e basta, e già questo é di per se inammissibile. Tra l'altro con la patch si perde la possibilità di giocarsi il titolo in italiano, ma in compenso tutti i bug che corredavano le scritte tradotte spariscono, quindi, in sostanza, forse é meglio così

Lo so, non é un inizio sfolgorante per presentare un titolo che si é anche lasciato attendere più del previsto, e probabilmente nessuno avrebbe immaginato che dopo tanta attesa la mole di bug sarebbe stata così grande. Purtroppo non solo di bug si parlerà in questa recensione; altri ed importanti aspetti del gioco sono stati trascurati, ed il risultato é decisamente poco piacevole
Ma andiamo con ordine. Il gioco si presenta benino, con un filmato in computer grafica che ci mostra l'esaltante inizio di una battaglia, così come ne abbiamo viste nell'omonimo film, ovviamente con in primo piano il bel faccione di Mel Gibson, alias William Wallace. Finito il filmato, la prima cosa da fare sarebbe far partire il tutorial per prendere confidenza (quantomeno) con l'interfaccia. Bene, faccio partire il tutorial, mi ascolto un po' di trama, adesso se faccio doppio click sulla mia città dovrebbe partire il motore 3D del gioco. Appunto dovrebbe, perché non parte? Spulcio il manuale per mezz'ora, ma di come far partire il motore 3D nessuna traccia. Poi, per puro caso, in un capitolo che non c'entrava niente si dice di premere "ctrl" e di cliccare sull'icona della città. Perfetto, lo faccio e funziona, però, cavolo, potevano essere più chiari. Alla seconda volta che ci provo però il gioco si blocca con un bel "errore irreversibile" e tutto da rifare. In seguito la mole di "errori irreversibili" sia nella modalità strategica che in quella di combattimento 3D mi hanno convinto a scaricare la patch, che in effetti funziona (ma non consente l'utilizzo dei salvataggi precedenti). Finito il tutorial é l'ora di sceglierci un bel clan tra i sedici disponibili, ciascuno con i propri pregi e difetti, ed iniziare a giocare. Divertenti i nomi, tra cui spiccano MacDonald e MacKintosh. Sempre per restare in tema "controlli", premendo il tasto F1 si avvia lo scorrere del tempo ed é possibile vedere sulla mappa gli eserciti e le carovane in movimento. Il problema é che per effettuare qualunque scelta strategica all'interno delle varie sezioni il tempo va messo, per così dire, in pausa, cosa non del tutto agevole visto che, sia ri-premendo il tasto F1 che cliccando col tasto sinistro del mouse (questa volta il manuale parla chiaro) non avviene praticamente nulla. Vi ritroverete così a cliccare indefinitamente sperando che il gioco recepisca il vostro messaggio. Devo dire che dopo l'applicazione della patch bastano pochi minuti cliccando a ritmo della vostra canzone preferita per ottenere l'effetto desiderato. Ma veniamo al cuore strategico di Braveheart, cioé quella roba che dovrebbe mandare in sollucchero ogni appassionato di ricostruzioni storiche, guerre di conquista e via dicendo. Orbene, il tutto si sviluppa seguendo un ordine classico: assegnazione della popolazione ai vari mestieri, tra cui ovviamente figura anche l'esercito, assegnazione della carovane alle varie destinazioni per commerciare, ed infine, eventualmente, spedizione di spie ed ambasciatori. A parte che per le spie, ogni schermata é afflitta da un difetto, che potremmo definire principale, e che riguarda la selezione col mouse di una o più unità: l'intervallo tra un click e l'altro per eseguire tale selezione condiziona in pratica il numero di unità selezionate, cosicché vi ritroverete spesso a selezionare cinquanta unità quando ne volevate solo due e viceversa. Ho poi scoperto che tenendo invece premuto il pulsante le unità scalano velocemente (forse un po' troppo) consentendo una maggiore precisione. Questo difetto affligge anche la schermata in cui assegnate un tot di denaro alle carovane per spenderlo nei vari mercati. Nella schermata di assegnazione del popolo ai mestieri, invece, é possibile scegliere tra una modalità automatica ed una manuale: nella prima potrete decidere comunque se privilegiare il commercio, il popolo o la guerra, mentre nella seconda dovrete ridurre ed aumentare manualmente il numero di unità per ogni mestiere. Detta così sembra facile, peccato che il desiderio di automazione dei programmatori abbia reso tale schermata una frustrazione continua: in pratica é impossibile spostare con chiarezza le unità da un mestiere all'altro, in quanto il programma le preleva arbitrariamente dal mestiere che gli pare a lui. A ciò aggiungete che tra questi mestieri vi é anche quello di "fannullone", che rende disponibili le unità per l'esercito ed avrete un quadro di come sia stata inutilmente complicata questa che, volendo, poteva essere la fase più interessante del gioco
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Purtroppo Braveheart non fa altro che confermare l'impressione che i giochi tratti dalle produzioni cinematografice di successo siano spesso mal programmati, o fatti uscire troppo presto per sfruttare il "traino" dei film da cui sono tratti. Spero onestamente che questa malsana abitudine finisca, quantomeno perché di giochi così credo che nessuno mai abbia sentito il bisogno. Tornando al titolo della Eidos, non posso che confermare le mie perplessità su parecchi punti, primo tra tutti la "gestione" di cotanta interfaccia. E' però innegabile che la completezza del motore strategico, unita alla possibilità di gustarsi le battaglie in 3D farà venire l'acquolina in bocca a più d'uno. Se avete già finito Imperialism, Mith e Civilization, e volete imperterriti giocarvi questo Braveheart, scaricatevi la patch dal sito sottoindicato nei links e buona fortuna. Impavidi!