Waltzing with Brando, la recensione: Billy Zane impeccabile nel biopic-santino della star
Raccontando cinque anni di vita dell'attore, desideroso di costruire un paradiso privato su un'isola di Tahiti, il film ne mette in luci i lati positivi in un'atmosfera sempre allegra
Il Torino Film Festival 2024 si apre e si chiude con due film che, in modi diversi, raccontano il tentativo di costruzione di un resort in un paradiso naturale. Se Eden di Ron Howard è del tutto critico verso l'obiettivo del personaggio di Ana de Armas, Waltzing with Brando lo abbraccia pienamente: a essere coinvolta è infatti la grande star di cui il film è sentito biopic.
La trama di Waltzing with Brando
Dal 1969 al 1974, la storia vera del rapporto tra l'architetto Bernie Judge (Jon Heder) e Marlon Brando (Billy Zane). I due si incontrano a Tahiti, dove l'attore vive per fuggire dal glamour di Hollywood. Si instaura presto un rapporto di amicizia, e poco dopo la star confida all'altro il suo desiderio di andare a stare da solo su una piccola e disabitata isola dell'arcipelago, da preservare nella sua bellezza naturale. L'architetto si cimenta in un'impresa, quella di renderla abitabile, che pare impossibile. Mentre Brando torna a recitare per reperire fondi, altri interessi emergono: perché non renderlo un luogo aperto ai facoltosi turisti? La star è aperta all'idea, convinto che non vada in contrasto con i suoi sogni.
Le bellezze di Tahiti
Il film diretto da Bill Fishman assume fin da subito la prospettiva di Bernie, di fatto il protagonista della storia. Come in una sorta di Apocalypse Now solare, l'architetto ritrova Brando su un isola sperduta...scoprendo però non un inferno ma l'incanto del luogo. Tra natura incontaminata, limpido mare e tante feste, l'atmosfera è sempre gioiosa, le difficoltà subito superate, le ombre subito dissipate.
Per lunghi tratti, sembra quasi di assistere a un documentario sulle bellezze di Tahiti e poi sui metodi dell'architettura sostenibile, con i personaggi che parlano direttamente agli spettatori. Per fortuna, non viene mai meno l'ironia e la piacevolezza del racconto, che dai personaggi è trasmessa allo spettatore.
Un santino di Marlon Brando
La semplicità disarmante dell'operazione ben si sposa al suo orizzonte: delineare un santino della star. Di Brando conosciamo infatti gli aspetti meno noti, il suo impegno per le minoranze (che lo portò a rifiutare il primo Oscar) e proprio quello per l'ambiente, cuore del film. Il personaggio (incarnato con un'incredibile mimesi da Zane) è un sognatore, un edonista, spesso brusco e irrispettoso, ma sempre ritratto sotto una luce positiva, come uomo animato da uno slancio vitalistico che non viene meno ai suoi obiettivi.
Di Waltzing with Brando convince meno l'idea di ricostruire brevemente le riprese dei due celebri film che l'attore gira in quel periodo: Il padrino e Ultimo tango a Parigi. Scene e battute celebri vengono riproposte come semplice e un po' vacuo ammiccamento allo spettatore esperto. Al di là di questo aspetto, il biopic scorre dritto verso il suo obiettivo: inginocchiarsi di fronte alla statura della star che ritrae e abbracciarne gli ideali.
Durata: 104'
Nazione: Usa
Voto
Redazione
Waltzing with Brando
Waltzing with Brando racconta i lati meno noti della star, in particolare il suo impegno civile e ambientalista. Pervaso dall'atmosfera festosa e solare delle isole di Tahiti, dove si ambienta, non può che inginocchiarsi di fronte alla statura di Brando. Un film piacevole, ma che non va oltre il suo obiettivo.