Springsteen: Liberami dal nulla - Il mito di Bruce inedito e smitizzato nel film di Scott Cooper
Jeremy Allen White interpreta Bruce Springsteen nel film di Scott Cooper che racconta la genesi di Nebraska e la lotta contro i demoni del passato

Abbiamo ancora negli occhi (e nelle orecchie) A Complete Unknown, in cui Chalamet interpretava un Bob Dylan nel 1961 e la sua ascesa a menestrello del rock globale, che ora il cinema fa nuovamente suo un momento leggendario di un altro grande personaggio, Bruce Springsteen. Siamo a Lione, al 17° Lumière Film Festival, la manifestazione ideata e voluta da Thierry Frémaux, storico deus ex machina del Festival di Cannes, dove tutto sembra magia, fa la differenza, in cui le origini e il futuro del cinema convivono, si intrecciano, regalano esperienze, emozioni, voglia di riscoprire.
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A dirigere Springsteen - Liberami dal nulla (in sala uscirà il 23 ottobre distribuito da The Walt Disney Company Italia, ndr) è Scott Cooper, tra i registi migliori nell’incoraggiare e supportare i propri attori, a tirare fuori il meglio da loro. Lo fece già al debutto dietro la macchina da presa con Jeff Bridges in Crazy Heart, e lui vinse l’Oscar come miglior attore protagonista. Adesso al centro di questo nuovo lavoro abbiamo un interprete altrettanto sorprendente, Jeremy Allen White, il volto-simbolo della serie The Bear, delle campagne pubblicitarie di Calvin Klein, capace anche di ruoli per nulla scontati (come in Fremont di Babak Jalali), ma pronto ora a incarnare un personaggio unico.
Entrambi arrivano a Lione dopo il passaggio a Roma: Cooper ha una maglietta inneggiante Paris, Texas di Wim Wenders, è commosso, e così White, vengono travolti dall’atmosfera della Sala Hangar dell’Institute Lumière. Questo è il primo film a essere di fatto approvato dallo stesso Springsteen, come racconta il regista, «una grande sfida e scommessa», che il Boss ha seguito in ogni fase, presentandosi spesso sul set per poter vedere l’evoluzione della propria storia e di un istante temporale importante, staccandosi dai concerti. Più di un ritratto specifico, un momento di svolta emotiva e personale), qui c’è soprattutto in primis l’essere umano.

Un momento di svolta: l'autunno 1981 di Bruce Springsteen
Siamo infatti nell’autunno del 1981. Springsteen ha 31 anni, ed già un’artista idolatrato, arrivato da tempo all’apice, ha da appena concluso un tour trionfale per il suo ultimo album, "The River". I vertici-discografici della Columbia Records sono però ansiosi di vederlo tornare immediatamente in studio per registrare ulteriori successi, ma questo non è affatto la sua intenzione. Stanco, ansioso, forse stremato, cerca rifugio (e aiuto) nella presenza dei suoi vecchi amici, desidera tornare a ricaricare la propria creatività (e non solo) in quell'angolo del New Jersey dov’è nato, cresciuto e che conosce così bene. Si rifugia allora in una casetta a Colts Neck, un villaggio vicino alla sua città natale di Freehold (sempre nel New Jersey), per provare anche a combattere davvero per la prima volta alcuni demoni mai superati del proprio passato.
Già, perché la pellicola, basata sul libro scritto da Warren Zanes, e ispirato alle memorie di Springsteen del 2016, “Deliver Me from Nowhere”, si addentra in una fase cruciale della sua esistenza, un bilancio fino ad allora, ma anche che lo ha attraversato in negativo. Un guardarsi dentro, che poi genererà il sesto album, uno dei migliori, Nebraska, lanciato nel 1982 senza nessun tour, senza nessun incontro con la stampa, e registrato a suo modo.

Nebraska: la nascita di un capolavoro dal dolore personale
Tracce, lì dentro, intense e di ricerca, un album acustico e dai suoni folk, nel quale vengono fuori ispirazioni diverse, operai, fuorilegge (come il Martin Sheen de La rabbia giovane di Terrence Malick), outsider, serial killer come Charles Starkweather e Carl Fugate, la serie TV di Flannery O'Connor, generando brani come Nebraska appunto, My Father’s House, Atlantic City, Highway Patrolman, Johnny 99.
Per arrivare alla composizione finale, Springsteen fa i conti in primis rivedendo sé stesso, il rapporto contraddittorio (e spesso non risolto) col padre Doug, alcolizzato, anaffettivo, un uomo violento (interpretato da Stephen Graham) che in molti aspetti lo segnerà nella propria crescita. È una parte di storia che Cooper ci presenta in bianco nero:
flashback costruiti in ottica presente, narrando il dover affrontare quel confronto e dolore, seppur da bambino.
La paura lacerante di non essere all’altezza, ci mostra uno Springsteen adulto in cerca di equilibrio e calma. Uno dei pochi a capirlo, una sorta di figura paterna acquisita, è l’amato manager Jon Landau (Jeremy Strong, dopo Succession e The Apprentice, è una conferma), capace di farlo ragionare tra le aspettative commerciali, il rifiuto, la necessità di fermarsi.
Ma nel frattempo la sua salute mentale crolla insieme alla relazione con la cameriera Faye (che brava è Odessa Young!), l'unico personaggio composito e poco spiegato della sua vita (arrivato prima della moglie Patty Scialfa, sposata nel 1991, ndr), utile molto alla narrazione della pellicola, a decifrare temi riguardo la scomparsa, il bisogno di aiuto, l’incapacità (anche) di concedersi all’amore, la caduta in una forma di depressione, la rinascita nella musica.

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Redazione

Springsteen: Liberami dal nulla - Il mito di Bruce inedito e smitizzato nel film di Scott Cooper
Scott Cooper evita di mitizzare il Boss, lascia da parte i manierismi di circostanza, anzi sul palco sale un paio di volte, la bellezza è vedere uno Springsteen per lo più sconosciuto, lontano dalla grande celebrità, raccolto nel suo habitat a partorire uno delle sue future hit, Born in the USA, brano finito originariamente nel cassetto, per poi esplodere. Questo però è anche un film che ci parla di vittorie e sconfitte, del sapersi guardare dentro maggiormente in profondità. Il Presidente Obama, definendo il Boss, una volta disse “è colui che sa catturare il dolore e la promessa dell’esperienza americana”, una guida fuori dal coro, ma che oggi rivive sul grande schermo nella sua normalità e forza interiore.




















