Folle ossessione: uno scialbo thriller televisivo che non va da nessuna parte
Al centro di Folle ossessione un'affascinante interior designer dalle tendenze psicopatiche, ossessionata dagli uomini sposati. Stasera su Rai2.

Ava Andor è una interior designer affascinante ma con una turbolenta vita sentimentale e molte difficoltà ad approcciarsi al genere maschile. Una situazione legata principalmente a un passato segnato dagli abusi verbali della madre, che la hanno profondamente traumatizzata e che si ripercuotono con la forza di un caterpillar sulle sue attuali relazioni.
Reduce da un burrascoso divorzio, la donna ha sviluppato la malsana abitudine di frequentare uomini sposati. La sua ultima vittima è Jim Kellens, un cliente che l'ha ingaggiata per rimettere a nuovo la sua casa. Approfittando dell’assenza della moglie Miranda, all'estero per lavoro, Ava cerca di insinuarsi sempre più nell'esistenza di chi l'ha assunta, cercando di attirarsi al contempo anche la simpatia della figlia di questi, l'adolescente Chelsea. Ma quando Miranda fa ritorno, la situazione prende una piega pericolosa per tutti.

Una folle ossessione di routine
Non aggiunge nulla di nuovo al folto filone dei thriller pensati per il mercato televisivo a marchio Lifetime, inserendosi nella folta scia di produzioni a tema dove un o una - come in questo caso - villain dalle tendenze psicopatiche mette in grave pericolo la famiglia della sua vittima prescelta. Che naturalmente non tarderà a cedere al suo sex appeal, senza notare tutti quei campanelli d'allarme che avrebbero messo sul chi va là chiunque in possesso di un minimo di cervello.

Regole del genere quindi ampiamente rispettate, in una narrazione che non riserva d'altronde sorprese di sorta, con le ennesime dinamiche da home invasion all'acqua di rose sfruttate ad uso e consumo di un impianto thriller pressoché derivativo e scarico di tensione, dove la fine è ovviamente già scritta in partenza e nel quale uno spettatore un minimo navigato non tarderà a prevedere tutti i principali colpi di scena, epilogo naturalmente incluso. Forse vi è un pizzico di dramma in più a insidiare le sorti del canonico happy ending, ma è un rischio calcolato che nulla aggiunge al mordente di una trama che si perde nel nulla più assoluto.
Ancora una volta
Una narrativa che ha esaurito ogni sua cartuccia prima ancora di cominciare, condita da un patinato e gratuito erotismo che non mostra niente e nasconde tutto, mancando così anche di sfruttare l'innegabile bellezza della sua slanciata protagonista, che ha lo sguardo glaciale di Kelcie Stranahan. La discesa nella follia di Ava è forzata e spesso illogica, così come i comportamenti di coloro che le ruotano attorno, siano persone che cercano di aiutarla o chi prossimo a cadere tra le grinfie del suo subdolo tranello.

La regia di Jessica Janos, "specialista" di tal ambito, è nel solco delle medesime produzioni, con la pressoché totalità del racconto ambientata in spogli interni dove si compie questa storia di passione e pazzia, più costruita sugli errori di valutazione dei diretti interessati che su un complotto effettivamente infallibile da parte della villain, alla quale riesce tutto fin troppo facile, almeno fino a quella resa dei conti dove finirà per complicarsi la vita da sola.
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Rating: TBA
Durata: 88'
Nazione: USA
Voto
Redazione

Folle ossessione
Ennesima produzione Lifetime da guardare possibilmente mentre si sta facendo dell'altro, tale è la pigrizia narrativa e di relativa messa in scena di questo thriller televisivo che fin dal titolo italiano Folle ossessione mette esplicitamente in chiaro le cose. Un'interior designer narcisista e dalle tendenze psicopatiche mette nel mirino un tranquillo padre di famiglia, con moglie e figlia che rischiano di pagarne il prezzo più alto. Tensione ai minimi in una sceneggiatura telefonata accompagnata dall'anonima messa in scena, per un film che non offre nulla di minimamente interessante.






