Terrifier 4 e l’origine di Art il Clown - Parla Damien Leone

Tra le influenze dichiarate dal regista spunta a sorpresa il maestro David Lynch

di Claudio Pofi

Il killer muto e sadico della saga Terrifier è ormai un’icona del genere, e dopo il crescente successo del franchise e del recente Terrifier 3 – uscito in pieno clima natalizio con un clamoroso riscontro al botteghino – il regista Damien Leone prepara la quarta incarnazione.

Ma il cineasta si trova davanti a un dilemma: rivelare le origini di Art o mantenere il mistero che ne ha decretato il fascino? “So che rischio molto: se sbaglio, potrei far perdere parte dell’essenza della saga”, ha confessato Leone in un’intervista a Collider. La sua idea è raccontare un passato disturbante senza mai spiegare del tutto il personaggio, lasciando spazio all’ambiguità e al non detto, elementi che rendono Art ancora più inquietante.

Svelare il passato o mantenere il segreto?

Tra le influenze dichiarate spunta a sorpresa il maestro David Lynch: Leone immagina un approccio onirico e surreale, lontano dai classici flashback lineari del cinema horror. Il risultato potrebbe essere un viaggio simbolico, fatto di immagini disturbanti più che di spiegazioni razionali.

In meno di dieci anni Art è passato da comparsa in un film indipendente a rivaleggiare con mostri sacri del genere come Freddy, Jason e Michael Myers. E tutto senza il supporto di una Major, confermando la vitalità del cinema horror indipendente.

Per Terrifier 4 non c’è ancora una data ufficiale, ma Leone promette il capitolo più ambizioso di sempre: più effetti pratici, più follia visiva e, forse, uno squarcio nell’abisso che ha dato vita al clown più terrificante del nostro tempo.

Certo occorre uno sforzo per provare anche solo a immaginare qualcosa di più visivamente folle rispetto alla (rivoltante) carneficina del capitolo 3. Rivogliamo l'ironico serial killer con triciclo e trombetta.