Stroke the Dog, il non-gioco che ha incassato più di 300.000 €

Il clamoroso successo di un videogame che non è un videogame

Stroke the Dog il nongioco che ha incassato più di 300000 ¬

Qui sulle pagine di Gamesurf ci è capitato una infinità di volte di parlare di videogame che non ce l'hanno fatta: titoli affossati dalle mancate vendite e compagnie finite in crisi per i debiti accumulati. Il caso più recente è quello di Immortals of Aveum, ma tornando indietro si trovano esempi a non finire. Oggi però parliamo del caso opposto: un non-videogame che invece ce l'ha fatta eccome.


Stroke the Dog: la sottile linea fra genio e fregatura

Sul PlayStation Store trovate la serie di videogame "Stroke The": a partire dal capostipite Stroke the Dog, passando per Stroke the Hamster, ma anche Tortoise, Cow, Fish, Snake, Dik-Dik e una quantità di altri animali. In cosa consistono questi "giochi"? Ebbene, c'è una immagine statica di uno degli animali, nel caso di Stroke the Dog appunto un cane (non si tratta nemmeno di immagini scattate ad hoc, bensì di foto prese su Internet e utilizzabili senza pagare una licenza, per farvi capire).

Tutto quello che può fare l'utente è premere X per accarezzare l'animale. In realtà non c'è alcuna animazione o musica: la scena resta sempre la stessa, l'unica cosa che cambia è un counter messo in un angolo dello schermo. Con 2.000 pressioni del pulsante, si sbloccano tutti i trofei del gioco. La serie è opera di TJ Gardner, uno "sviluppatore" londinese autodidatta, che per Stroke the Dog ha impiegato 7-8 ore del suo tempo, ma una volta presa la mano ha sfornato i successivi in circa mezz'ora.

Questa storia surreale ci viene raccontata dal Guardian. Non a caso diciamo "surreale", perché la serie di Stroke ha fatturato più di 300.000 €! Oltre 120.000 utenti hanno speso i loro soldi (il prezzo al momento sta fra i 2,39€ e 2,79€, anche se ci auguriamo che questa informazione non vi serva) per uno dei "giochi" della serie. Il Guardian non può fare a meno di riconoscere una certa genialità nel modo in cui il signor Gardner si è arricchito ed è difficile dargli torto, anche se viene spontaneo chiedersi dove finisca il genio e dove cominci l'idiozia altrui...