Rosemary's Baby – Il 4K che non ti aspetti

Restauro nativo 4K, l'edizione per il 50° anniversario è uno splendore visivo anche grazie al Dolby Vision

Rosemarys Baby  Il 4K che non ti aspetti

Disturbante horror psicologico diretto da Roman Polanski nel 1968 basato sul romanzo di successo di Ira Levin, Rosermary's Baby racconta di Rosemary Woodhouse (Mia Farrow), giovane donna incinta che si trasferisce con il marito a New York presso un antico edificio. Improvvisamente le difficoltà della famiglia scompaiono, il consorte vive un inaspettato successo professionale ma diventa enigmatico, qualcosa di oscuro circonda la gestante che precipita in un circolo vizioso di paranoia e alienazione, ma nessuno sembra crederle.

Il regista crea un'atmosfera inquietante sin dai primi istanti, la palpabile tensione e la suspense si intensificano man mano che Rosemary inizia a sospettare che la sua gravidanza sia al centro di oscuri rituali pagani orchestrati dai coinquilini. Molto si è scritto sulla presunta maledizione che circondava la produzione di questo film, che secondo alcuni avrebbe in qualche modo provocato l'orribile omicidio della moglie incinta di Roman Polanski, Sharon Tate, parte delle atrocità commesse dal clan Manson nell'agosto del 1969. Il legame temporale tra l'opera e i tragici accadimenti dell'anno successivo hanno fomentato macchinazioni e circondato questo film di un'aura ancor più spettrale. Esempio di horror d'autore e rara incursione della Farrow nel genere, film rinomato per lo stile diretto e la capacità di trasmettere angoscia senza intervenire con elementi grafici.

Non è dato sapere la sensibilità del negativo 35mm usato dal regista, benché l'opera risulti restaurata con nuovo master nativo 4K grazie a Paramount Pictures, per la prima volta disponibile con aspect ratio originale 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HVEC su BD-66 doppio strato. Era tempo che si correggesse il rapporto d'aspetto rispetto al precedente 1.78:1 dell'edizione Blu-ray Full HD.

La presenza del Dolby Vision e l'inferiore compressione dinamica hanno reso alcuni passaggi più bui, ma anche più fedeli all'originale cinematografia del leggendario William Fraker (Qualcuno volò sul nido del cuculo, Incontri ravvicinati del III° tipo tra i tanti). Toni colore con virature sul marroncino, risalto anche in secondo piano e presenza di quella che a tutti gli effetti appare come l'originale grana della pellicola. Nel complesso un deciso balzo tecnico in avanti per la qualità video, rendendo giustizia a questo disturbante e controverso lavoro di Polanski.

La traccia Dolby Digital 2.0 monofonica in italiano (224 kbps) tocca il minimo storico assoluto quanto a limitazioni qualitative, medesima proposta del passato con elevata compressione e ascolto appena accettabile. Meglio va l'originale, sempre monoaurale ma lossless Dolby TrueHD (16 bit), che restituisce voci e suoni con un superiore livello di coinvolgimento.

Nessun extra sul disco 4K UHD, sulla controparte Full HD si trova una retrospettiva sul film (17') con alcuni retroscena della lavorazione e qualche simpatico aneddoto; “Mia e Roman” (23') è un pezzo d'archivio che sembrerebbe promozionale dell'epoca; trailer dell'epoca e trailer 50° anniversario. Sottotitoli in italiano.