Megan 2.0 – Il sequel nell'edizione Blu-ray 4K
Spettacolo video reference, traccia audio italiana che si difende, superiore l'inglese

Megan 2.0 è l’evoluzione del fenomeno horror firmato da James Wan, Jason Blum e Gerard Johnstone. Dopo il successo del primo film che aveva anche offerto una riflessione sul rapporto uomo-tecnologia, questa nuova avventura tenta di alzare la posta con più azione, sangue ma anche più sarcasmo.
La trama stavolta non è delle più solide, con motivazioni più deboli e colpi di scena forzati, mentre il sottotesto critico sulla dipendenza dall’intelligenza artificiale si riduce a cornice per giustificare il caos. Johnstone conserva un buon ritmo e cura le sequenze d’azione con mestiere, ma ricicla molte soluzioni già viste.
Sequel (de)potenziato comunque piacevole
Perso il fattore sorpresa che aveva reso originale il capostipite, si arriva comunque discretamente compiaciuti ai titoli di coda. Allison Williams torna nei panni di Gemma, personaggio però meno sfaccettato e schiacciato dal carisma dell'androide assassino, fulcro assoluto. L’iconica Megan mantiene un certo fascino, per gli sdoppiamenti che contribuiscono a twist narrativi dignitosamente efficaci.
Girato digitale (Arri Alexa 35) a risoluzione nativa 4.6K e master 4K da cui si è partiti per la lavorazione dell'edizione UHD. Formato immagine 2.39:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Spettacolo di eccellenza per un disco da riferimento e la migliore opzione possibile a mercato per rivivere questo sequel. Neri profondi, puntualizzazione elementi anche in secondo piano, senso di tridimensionalità, luci dinamiche meno compresse e ricchezza cromatica in virtù del Dolby Vision. Versione theatrical (01:59:58) oppure unrated (02:00:48) con un po' più di sangue, ma solo in inglese.

Anche se lossy la traccia audio italiana Dolby Digital Plus 7.1 (754 kbps) è interessante e offre molteplici occasioni tra effetti, bassi e parlato quando l'ascolto avviene tramite impianto HT. Sopra il Dolby TrueHD 7.1 con oggetti ATMOS, ulteriore estensione dinamica e ricchezza degli elementi sia posteriori che verticali anche se solo 16 bit. Presenza scenica che regala emozioni, specie nella seconda parte all'interno del laboratorio.
Extra pochi ma interessanti: making of (11') con approfondimenti su personaggi, storia, set, improvvisazione e costumi; “Il DNA del droide” è un focus su animatronica e tecnologia (8'); “L'arte di uccidere” (8') offre l'analisi di azione, stunt, effetti e sangue; analisi della sequenza della convention (5'). Sottotitoli solo in inglese. Edizione steelbook.


