Eva Green - In tribunale per il fallito "A Patriot"

Da interprete principale a capro espiatorio, il suo coinvolgimento ha rischiato di comprometterne la carriera

Eva Green  In tribunale per il fallito A Patriot

Da quando si è affermata grazie a The Dreamers - I sognatori di Bertolucci, Eva Green ha lavorato senza sosta e senza incrociare grossi ostacoli sul suo cammino artistico, fino al momento in cui non ha deciso di far parte del fantascientifico A Patriot. La Green ha firmato il contratto a maggio 2019 e tutto sembrava filare liscio per un'avventura in un futuro distopico in cui uno stato autoritario regna isolato da un mondo devastato dal caos climatico e dalle guerre per le risorse. L'attrice avrebbe dovuto affiancare Helen Hunt e Charles Dance, l'amato Tywin Lannister ne Il trono di spade.

Il progetto alla fine è fallito e i produttori hanno fatto causa all'attrice, sostenendo che fosse responsabile dell'accaduto. L'attrice si oppose citandoli in giudizio, sostenendo di aver firmato un contratto in base al quale sarebbe stata pagata indipendentemente dal fatto che il film venisse realizzato. Ci sono voluti tre anni prima che venisse emesso il verdetto, a favore della Green, che durante il processo ha sostenuto che "quando un'attrice è apparsa in un film di serie B, viene etichettata come attrice di serie B e non le viene più offerto un lavoro di qualità".

Il giudice ha concluso che la Green non ha violato il contratto, respingendo le argomentazioni della White Lantern Film Company secondo cui l'attrice avrebbe avuto "eccessive richieste creative e finanziarie" che hanno fatto fallire il progetto. Respinta quindi la richiesta per cui chiedevano una cifra che poteva arrivare a 100 milioni di dollari.

La Green, in sala con l'ottimo I tre moschettieri: D'Artagnan, non ha esitato a manifestare pubblicamente la sua gioia attraverso un messaggio sul suo account Instagram: "sono stata costretta a oppormi a un piccolo gruppo di uomini finanziati con grandi risorse economiche, che hanno cercato di usarmi come capro espiatorio per coprire i propri errori.”