Escape from Tarkov, gli sviluppatori dichiarano guerra ai dataminer

Una presa di posizione netta, ma molto discutibile

Escape from Tarkov gli sviluppatori dichiarano guerra ai dataminer

Escape from Tarkov è uno shooter in prima persona caratterizzato da un alto grado di realismo. Lo studio che se ne occupa, Battlestate Games, è stanziato in Russia, ma ha la sede legale a Londra (un dettaglio molto importante di questi tempi). Gli sviluppatori, con un messaggio su Twitter, hanno assunto una dura posizione sui dataminer, vale a dire su coloro che studiano il codice di un videogame per carpirne informazioni.

Battlestate Games sostiene che il datamining sia illegale, perché in contrasto con alcune clausole dell'accordo di licenza. Inoltre, questa pratica inciderebbe negativamente sul gioco, perché rovina le sorprese future e perché può anche dare un vantaggio ingiusto su chi non se ne serve. Per questi motivi, lo studio ha dichiarato l'intenzione di bannare gli account di coloro che sono collegati al datamining e di assumere iniziative per contrastare i canali che diffondono questo genere di informazioni.

A dispetto di quanto sostenuto da Battlestate Games, ci sentiamo di controbattere che il datamining non sia illegale. Analizzare il software presente sul proprio dispositivo è un diritto di ogni utente e non si può imporre la rinuncia a questo diritto con un accordo di licenza. L'analisi, prima ancora di essere un metodo per ottenere informazioni, è una misura di sicurezza che non appare ragionevole limitare.

In secondo luogo, se ci sono dati di gioco che non si ritiene opportuno condividere con gli utenti, l'unica cosa da fare è tenere quei dati al sicuro sul server. Nel momento in cui i dati si trasferiscono sui computer degli utenti, è assurdo ritenere che essi debbano restare segreti e suona ancor più bizzarro che a pretenderlo siano persone che lavorano nel campo dell'informatica.