Il comunicato di IGDA sui giochi rimossi da Steam e Itch

L'associazione degli sviluppatori fa sentire la sua voce

di Davide Tognon

Torniamo a parlare della preoccupante questione dei titoli rimossi dai negozi digitali di Steam e Itch.io, su impulso dei gestori dei circuiti di pagamento. Se non avete presente l'argomento, vi forniamo un esauriente resoconto in questo speciale. Per le sue proporzioni (il numero dei video game delistati ammonterebbe circa a 17.000!), il fenomeno non poteva che avere degli strascichi: dopo le proteste del popolo dei giocatori, arrivano anche i dubbi degli sviluppatori.


L'associazione degli sviluppatori e il delisting

La International Game Developers Association (IGDA), ossia la più grande organizzazione no-profit rappresentativa degli sviluppatori di video game, ha pubblicato un comunicato sul proprio sito ufficiale, per manifestare i propri dubbi su quanto accaduto nelle ultime settimane. IGDA rileva che i negozi digitali abbiano sempre esercitato un controllo sui contenuti dei giochi: il problema non è che i titoli vengano rimossi in base ai contenuti.

Il problema sono le modalità con cui sono avvenute le rimozioni: senza regole certe, senza dare preavviso agli sviluppatori e senza spiegazioni. IGDA invoca una riforma dove le regole siano chiare, dove le procedure siano trasparenti e dove gli sviluppatori coinvolti possano far sentire la loro voce. La censura improvvisa ha pesanti implicazioni per gli autori dei giochi, fra cui la perdita economica a quella di reputazione.

Il fatto che i criteri utilizzati per selezionare i giochi "sgraditi" siano molto vaghi solleva un altro problema: non sono stati colpiti solo quei titoli che effettivamente superano il limite, ma anche molti altri finiti sulla linea di tiro. In particolare, IGDA segnala che i video game con contenuti LGBT+ e altri con tematiche marginali rischino di essere soggetti ad una reazione eccessiva.