Cinema e fan service - Il pensiero di Christopher McQuarrie
Paradossalmente Final Reckoning è stato criticato proprio per l’eccesso di citazioni

A pochi giorni dall’uscita di Mission: Impossible – The Final Reckoning, tornano alla ribalta alcune dichiarazioni taglienti del regista Christopher McQuarrie rilasciate nel 2023: “Il fan service è veleno”, affermazione che oggi suona più attuale che mai.
Secondo McQuarrie l’inserimento di riferimenti pensati solo per compiacere i fan spezza il filo narrativo. “È come una spezia troppo forte: rovina il piatto”, ha detto nel corso del The Filmmakers Podcast. Se il pubblico coglie il riferimento, smette di seguire la storia per ricordare un’altra; se non lo coglie, si sente escluso. In entrambi i casi si crea una disconnessione.
Storie che vivano più nel presente
Non si tratta però di un rifiuto assoluto: McQuarrie ammette che, usato con intelligenza, il fan service può funzionare. L’esempio positivo? Top Gun: Maverick, da lui co-sceneggiato: sequel che regge perfettamente da solo, senza appoggiarsi al passato.
Paradossalmente The Final Reckoning è stato criticato proprio per l’opposto: troppe citazioni, troppi richiami. McQuarrie è caduto nella trappola che denuncia? Forse. O forse ha cercato un equilibrio sottile tra nostalgia e narrazione. Problema che tocca anche Marvel, dove l’eccesso di riferimenti ha trasformato ogni film nel “compitino da fare a casa”. Proprio ciò che McQuarrie vuole evitare, per raccontare storie che vivano nel presente.