Andy Muschietti e l'inizio di un folgorante carriera registica

Il corto horror "Mamà" galvanizzò un grande regista messicano, che contribuì a farlo entrare nell'orbita degli Studios

Andy Muschietti e linizio di un folgorante carriera registica

Indubbio che i film horror mainstream servano per farsi strada nell'industria del cinema che conta. La DC è un buon esempio di come ci si possa lanciare nella realizzazione di blockbuster SF/Fantasy pieni di colore e umorismo come capitato recentemente a David F. Sandberg (Shazam!) e James Wan (Aquaman).

Non era del tutto irragionevole fare lo stesso con Andy Muschietti, affidandogli il compito di ridare vita su grande schermo all'amato Flash. Le intenzioni sono state più o meno quelle degli altri registi citati, anche se con un risultato che ha fatto maggiormente discutere. Si tratta indubbiamente di una costante nella carriera del cineasta argentino, che ha esordito con l'horror Mama, dirigendo in seguito il reboot di IT e il successivo  Capitolo 2.

Scritto e diretto da Muschietti a partire dall'omonimo cortometraggio realizzato con la sorella, Mamá (titolo originale) ha ricevuto l'approvazione di Guillermo del Toro, in qualità di produttore/mecenate del cineasta argentino. Regista che di colpo si è trovato a orchestrare uno scenario soprannaturale niente meno che con Jessica Chastain e Nikolaj Coster-Waldau.

I momenti migliori di Mama mostrano Muschietti come una sorta di artigiano dalle scelte stravaganti, come il design della creatura e il suo impiego attraverso la tecnologia. Buona inventiva e capacità di dare vita al set sono stati sin da subito fondamentali per convincere le platee amanti del genere, che contrariamente a quanto si possa pensare sono da sempre molto esigenti.

Forse Muschietti, che non ha perso occasione per difendere la CGI di The Flash, non ha ancora trovato una sceneggiatura di livello superiore capace di esprimerne totalmente il potenziale. Come accaduto con Mama, anche questo The Flash si è rivelato interessante, congegnato abbastanza bene e certo funzionale per la maggior parte della durata, pur senza affrancare rivoluzioni nel genere.

Quasi tutto ciò che funziona e non funziona nel cinema di Muschietti è già presente nell'esordio, grazie al quale e non di meno al prezioso aiuto del maestro Del Toro il nuovo regista riuscì a entrare nell'orbita degli Studios di Hollywood.