Ancora tagli per Bungie

Altri licenziamenti nel team di Destiny 2

Ancora tagli per Bungie

La scure dei licenziamenti continua ad abbattersi su sempre più software house, colpendo team di sviluppo e collaboratori di vario genere. Addirittura, nella giornata di ieri un numero imprecisato di dipendenti di Bungie si sono visti recapitare come una doccia fredda la comunicazione della fine del rapporto di lavoro.

La prima testimonianza è arrivata niente meno che dalla Community Manager di Destiny 2 Liana Ruppert, che sul suo profilo LinkedIn scrive: "È una strana sensazione quella di svegliarsi al mattino carica per la settimana di lavoro in arrivo solo per iniziare la tua giornata scoprendo che sei stata colpita da una riduzione di personale e adesso sei disoccupata." Il post originale sembra essere stato cancellato, ma Kotaku ne riporta uno screenshot.

D'altro canto, più tardi nel corso della giornata è arrivata una comunicazione ufficiale da parte del CEO di Bungie Pete Parsons, il quale descrive il giorno come "molto triste" e conferma di aver dovuto allontanare diversi collaboratori dall'azienda.

"Oggi è un triste giorno qui a Bungie perché dobbiamo dire addio a colleghi che hanno tutti avuto un impatto significativo sul nostro studio. Il modo in cui questi eccezionali individui hanno contribuito ai nostri giochi ed alla cultura di Bungie è stato enorme e continueranno tutti ad essere una parte di Bungie per molto tempo. Sono persone veramente talentuose. Se avete aperture [lavorative, rivolto ad altre SH] vorrei caldamente raccomandarle tutte, una per una."

Bungie è proprietà di Sony dal 2022, ed oltre a supportare ancora Destiny 2 dal 2017 è sulle carta al lavoro su un nuovo gioco intitolato Marathon e su un'ulteriore nuova Ip. Il taglio dei dipendenti che ha investito il team è parente stretto di quelli che hanno recentemente colpito l'altra sussidiaria di Sony, Naughty Dog, ma anche altri grossi nomi come Microsoft, Ubisoft, Electronic Arts, Take-Two ed Embracer stanno riducendo sensibilmente l'organico dei loro team. Per questo motivo, sempre più sviluppatori si stanno riunendo in sindacato per rivendicare i loro diritti e non vedersi rescindere il contratto dall'oggi al domani...