Aldo Cazzullo: l'antidoto siamo noi genitori

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Il primo requisito per scrivere in un blog é quello di avere una conoscenza dell'argomento trattato (dal più "frivolo" al più "importante") almeno pari a quello dei propri lettori.


Aldo Cazzulo, scegliendo di parlare di videogiochi, si é invece messo in un brutto guaio.


E' quello che avrà pensato leggendo i tantissimi commenti, spesso un po' troppo accesi nei toni, di videogiocatori e genitori in disaccordo con le opinioni espresse dal giornalista.


Spinto da tanto "calore", Cazzullo ha deciso di rispondere ad una signora:


"Ringrazio tutte le lettrici e i lettori che hanno espresso il loro interesse per la rubrica sui videogiochi, comprese le voci critiche (anche se chi cita le fasce “Pegi” temo sia del settore…). Sono d’accordo in particolare con la signora Maddalena: l’antidoto siamo noi genitori. Che ieri trovavamo comodo a volte parcheggiare i figli davanti alla tv, e oggi davanti al videogame. Invece dovremmo sforzarci di piegarci sul solco, di farci piccoli come loro, di capire come cose che a noi sembrano trascurabili per loro siano importanti, e di trovare forme per comunicare con i nostri figli e farli comunicare con i nonni. Perché – anche su questo sono d’accordo – non c’é nulla di più triste delle tavolate in cui gli adulti fanno solo discorsi “da grandi” e i piccoli si isolano con il telefonino o il ds o il tablet o la play. Grazie ancora, un caro saluto. Aldo"


Precisando come per essere a conoscenze delle fasce PEGI non sia necessario essere "del settore", quanto piuttosto dei genitori attenti all'educazione dei proprio figli; avendo capito che "l’antidoto siamo noi genitori" Cazzullo sembra essere arrivato al nocciolo della questione.


Meglio tardi che mai, é proprio il caso di dirlo.

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