Sekiro: Shadows Die Twice

Quando sul palco di Microsoft è partito il primo trailer del gioco, in molti davano per scontato che il nuovo titolo firmato Activision fosse in realtà un gradito ritorno, ovvero Tenchu. Ed invece in casa From Software hanno deciso di stupire i presenti annunciando lo sviluppo di Sekiro: Shadows Die Twice, gioco multipiattaforma che sarà pubblicato nel corso del prossimo anno.

La morte bussa almeno due volte

Siamo alla fine del 1500, in pieno periodo Sengoku. Un'era violenta fatta di morte e sanguinose battaglie per la supremazia sul territorio, un'era nella quale la magia potrà fare la differenza fra la vita e la morte. Nel vostro caso specifico, il fato o chi per esso deciderà per voi una morte diversa da quella "subita" per opera del vostro stesso signore, dandovi così la possibilità di riscattare il vostro onore e difendere il popolo da un potere oscuro che minaccia la sopravvivenza stessa dell'intero Giappone, seppur privato di un arto.

L'evoluzione della specie

Stando alle frammentarie informazioni rilasciate dal team di sviluppo, Sekiro: Shadows Die Twice  dovrebbe porsi a metà strada tra il classico Tenchu e il Ninja Gaiden di turno, offrendo al giocatore l'opportunità sia di affrontare sezioni di gioco puramente action che di cimentarsi con situazioni decisamente meno sincopate. Contrariamente ai classici titoli firmati From Sofware, l'anima portante di Sekiro: Shadows Die Twice resta tuttavia la componente action e dimostrazione ne è l'elemento attorno al quale verterà l'intero gioco, ovvero la presenza di un braccio completamente artificiale dotato di caratteristiche del tutto distintive.

>

L'arto in questione può essere utilizzato sia come elemento di difesa (sarà possibile trasformarlo anche in scudo) che come vera e propria arma, ma grazie alle sue doti  potremo anche optare per un approccio un po' più ragionato e più vicino all'essenza stessa del già citato Tenchu. Procedere nell'ombra utilizzando il braccio come vero e proprio rampino o come "arma silenziosa" permetterà, infatti, di infiltrarsi fra le linee nemiche e raggiungere rapidamente l'obbiettivo, fermo restando che l'eliminazione dei boss più importanti dovrà necessariamente passare dal classico scontro uno contro uno in campo aperto.

In questo senso ben si spiega anche la scelta di utilizzare il suffisso Shadows Die Twice all'interno del titolo. In Sekiro, il fato ha riservato al giocatore una morte diversa da quella dei comuni mortali, cosa che permetterà al nostro alterego di tornare continuamente in vita, almeno fino al compimento del proprio destino. Come si tradurrà all'atto pratico non è dato ancora sapere, ma con ogni probabilità dovrebbe trasformarsi nel classico respawn condito per l'occasione dalla perdita dei perks acquisiti in corso d'opera.

Sekiro: Shadows Die Twice