Neverwinter Nights 2

di
Neverwinter: l'eredità.
Come molti videogiocatori appassionati del mondo Pc sapranno, il debutto di Neverwinter Nights segnò il passaggio dall'ormai sfruttato 2D isometrico, che vide l'apice in titoli quali Ice Wind Dale e Baldur's Gate, a un rischioso ma più flessibile 3D.
Dopo la delusione, per gli appassionati di Dungeons & Dragons e Dungeon Siege, che risultava troppo arcade e più simile (per quanto distante) da quel Diablo di Blizzard, le uniche speranze di vedere riproposto un mondo plausibile basato sulle regole 3.0 di D&D erano proprio riposte in Neverwinter Nights.
Il titolo, pur presentando alcune limitazioni, in parte ovviate dal popolo dei Modders, riuscì nell'intento di riprodurre buona parte delle caratteristiche del gioco di ruolo a cui si ispirava: dubbiosa, però, fu la trama decisamente banale e poco evocativa, pur essendo uno dei pochi titoli in cui la si poteva affrontare in modalità cooperativa.
Non da ultimo, il motore grafico sfruttava sia la sperimentale tecnologia Trueform di Ati che le librerie Opengl, rendendolo accessibile anche a tutto il mondo Linux.


Neverwiner Nights 2: il consolidamento
In questo primo assaggio di Forgotten Realms abbiamo potuto apprezzare l'indirizzo che i programmatori hanno deciso di intraprendere per il secondo capitolo della saga: decisione non certo facile, anche perché un mero aggiornamento grafico che impoverisse i contenuti sarebbe stato bocciato dall'enorme schiera degli appassionati di D&D.
La prima modifica significativa è stato il passaggio alle regole 3.5 del gioco di ruolo, seguito da un aggiornamento del motore grafico (ora completamente DX9) e di conseguenza della resa a video, ora più vicina a titoli quali Oblivion e di molto superiore all'ormai datato Dungeon Siege 2.
Anche l'interfaccia è diventata più intuitiva e pratica da usare, abbandonando i menù circolari per una barra di utilizzo rapido più razionale e ordinata.
La fisicità dei personaggi, complice un maggior uso di shaders e poligoni, ora è più definita e particolareggiata, sicuramente meno spigolosa: ne risente un po' lo stile, preso pari pari da quell'Knights Of The Old Repubblic 2, primo titolo importante dello sviluppatore Obsidian.
Il nostro party sarà finalmente composto da più di 2 personaggi e sarà utilizzabile un nuovo tool di modifica per favorire il mondo dei modders (più intuitivo del precedente).
La campagna single player, fin dalle prime battute sembra più curata rispetto al primo Never Winter Nights, ma temiamo più corta (visto anche il lavoro che la sofisticazione grafica comporta in più), i tempi morti sembrano decisamente di meno, anche se è difficile giudicare una versione ancora non definitiva e incompleta.


Prime impressioni di gioco
Dopo questa breve digressione su caratteristiche e virtù varie, è bene scendere in campo per una prima verifica di quanto detto: ovviamente, come ogni bel RPG, la creazione del personaggio sarà il primo passo, azione che seguirà pedissequamente le regole di D&D.
Una volta stabilito razza, distribuiti punti e scelte le magie da memorizzare la trama sboccia in un buon tutorial (come nel primo capitolo) che ci vedrà partecipare alla fiera paesana in 4 specialità distinte: magia, lotta, tiro con l'arco e un poco politicaly correct tentativo di furto ( o abilità furtiva).
Da subito ci si rende conto di una più marcata caratterizzazione dei rapporti interpersonali (che determineranno l'allineamento) a seconda delle scelte intraprese. Già in questo piccolo ambiente-tutorial si apriranno alcune quest secondarie (da segnalare la truffa nella gara di maiali) che ci danno una prima idea di come sarà l'intreccio di azione-narrazione.
Il completo controllo del personaggio e dei vari tasti per richiamare inventario, diario, ecc.., pur complesso per chiunque sia a digiuno di Rpg, risulta gestibile perfettamente in una mezz'oretta di gioco, giusto il tempo di vincere la fiera e capire di più sul nostro oscuro destino.