Dragon Quest VII Reimagined, la nostra anteprima

Abbiamo provato il videogioco.

Dragon Quest VII Reimagined, la nostra anteprima
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Ci sono videogiochi che non smettono mai di far parlare di sé, che rimangono impressi nella memoria dei giocatori come capitoli fondamentali di un’epoca. Dragon Quest VII è uno di quei titoli. Pubblicato per la prima volta nel 2000 su PlayStation, rappresenta uno degli episodi più ambiziosi della storica saga JRPG firmata Square Enix (allora Enix). Un progetto enorme, diventato celebre per la sua longevità fuori scala e per una narrazione che si prendeva tutto il tempo necessario per crescere, svelarsi e stupire.

Per chi l’ha vissuto sulla prima console Sony, Dragon Quest VII era un appuntamento fisso con l’avventura: un viaggio tra isole perdute nel tempo, riportate in vita risolvendo misteri del passato, mentre si assisteva alla lenta ricostruzione di un mondo in frantumi. Un colosso da decine e decine di ore, dove ogni ritaglio di mappa conquistato raccontava una storia unica, spesso malinconica, ma sempre capace di lasciare il segno.

Negli anni, questo capitolo è diventato quasi un mito: per alcuni un capolavoro senza tempo, per altri un titolo ostico e con la percezione del tempo che passa, ma nessuno può negarne il peso storico nella saga. Proprio per questo, nel corso del tempo, sono arrivati nuovi tentativi di farlo conoscere alle generazioni più giovani, con un remake per Nintendo 3DS e, oggi, con un progetto ancora più ambizioso.

Dragon Quest VII Reimagined è molto più di una semplice operazione nostalgia: vuole riportare in primo piano la magia del gioco originale, ripensando grafica, interfaccia, ritmo e sensazioni per adattarle agli standard moderni, senza tradire lo spirito dell’opera. Perché è proprio questa la sfida più grande: consentire ai veterani di rivivere un viaggio indimenticabile e, allo stesso tempo, dare a chi non l’ha mai giocato l’occasione di scoprire uno dei JRPG più importanti di sempre.

Dragon Quest VII Reimagined, la nostra anteprima
La grafica di Dragon Quest VII Reimagined. Crediti: Square Enix, HEXADRIVE Inc.

Durante un’anteprima che si è svolta negli uffici di Bandai Namco a Milano abbiamo avuto l’occasione di giocare per circa 90 minuti al titolo, giusto il tempo di compiere un paio di quest, affrontare due boss e capire cosa ci si aspetta da uno dei titoli remastered dell’anno. Ma partiamo dai controlli.

I controlli di Dragon Quest VII Reimagined

I controlli sono facili e intuitivi: con lo stick sinistro si muove il personaggio, R1/L1 servono a ruotare la camera, schiacciando lo stick destro si fa uno scatto, il quadrato apre la mappa, il triangolo il menu principale e X interagisce con i vari oggetti e personaggi che si incontreranno nel corso dell’avventura. Niente di più semplice. Durante i combattimenti con la croce ci muoviamo tra i vari menu e con il tasto azione si attacca o si seleziona la magia o l’oggetto da utilizzare. Anche qui tutto come da tradizione.

La storia di Dragon Quest VII Reimagined

Passando alla storia che fa da sfondo al gioco, in pratica Dragon Quest VII racconta il viaggio di un ragazzo dell’isola di Estard, l’unica terra conosciuta al mondo, che insieme ai suoi amici scopre misteriose tavolette di pietra che permettono di viaggiare nel passato, rivelando che un tempo esistevano molte altre isole ora scomparse. Ogni viaggio temporale svela un luogo minacciato dalle forze del male: salvandolo nel passato, il gruppo lo riporta in vita nel presente. Passo dopo passo, il mondo si ricompone e prende forma una trama che intreccia destini, tragedie e speranza, fino allo scontro finale contro un’antica entità malvagia responsabile della distruzione del mondo. Ma non vi preoccupate, tutto vi verrà spiegato non appena iniziate la campagna.

Le missioni non sono state difficili da capire e risolvere, soprattutto per il fatto che aprendo la mappa vi viene indicato il punto esatto dove recarvi per seguire la storia principale, rendendo impossibile perdersi o chiedersi con chi delle decine di personaggi di un’isola si debba parlare per andare avanti nel gioco. Nella prima quest abbiamo dovuto risolvere il mistero della Chiesa di Cratrya e addentrarci in un dungeon che si trovava all’interno di un vulcano (praticamente la prima missione, quindi non preoccupatevi di eventuali spoiler). Mentre nella seconda eravamo più in là nel gioco con personaggi più potenti rispetto alla prima missione che erano praticamente all’inizio. Questo ci ha permesso di capire qualche abilità in più che si sblocca con il proseguire delle missioni e su come si può gestire un combattimento con personaggi ampiamente più forti e con più opzioni e magie su cui contare nei vari scontri.

Prime sensazioni dal gameplay di Dragon Quest VII Reimagined

Nella versione Reimagined, Dragon Quest VII mantiene intatta l’anima del gioco originale: l’esplorazione e la narrazione restano i veri motori dell’avventura. Le mappe ora sono più ricche e leggibili, con un design che guida meglio il giocatore senza però rinunciare alla scoperta. Il ritmo è stato alleggerito, soprattutto nelle prime ore, storicamente considerate un avvio lento. I combattimenti rimangono a turni, semplici ma strategici, con animazioni più fluide e un’interfaccia che elimina l’ingombro, rendendo il tutto più dinamico. Le sezioni legate alle tavolette, cuore del gioco, risultano finalmente più chiare: trovare i pezzi mancanti non è più un’esercitazione di pazienza infinita, ma una parte gratificante del percorso. Se proprio dobbiamo trovargli qualche difetto abbiamo notato che i combattimenti con i boss sono particolarmente lunghi fin da subito, e questo potrebbe scoraggiare qualcuno che sia costretto a ripartire dall’ultimo salvataggio (per fortuna subito prima del boss) per riaffrontarlo svariate volte.

Dragon Quest VII Reimagined, la nostra anteprima
Il combattimento in Dragon Quest VII Reimagined. Crediti: Square Enix, HEXADRIVE Inc.

Novità del remastered: cosa cambia davvero in Dragon Quest VII Reimagined

La grafica è stata completamente (e piacevolmente) rinnovata, con personaggi e ambienti reimmaginati in stile moderno ma coerente con l’estetica classica di Toriyama. Il doppiaggio in italiano è presente, arricchendo le sequenze narrative, mentre l’interfaccia è stata riprogettata per adattarsi alle piattaforme attuali, con una navigazione più intuitiva rispetto al passato. È stato introdotto un nuovo sistema di gestione della salute, con indicatori di dove andare nella missione più chiari, diario dio gioco che si aggiorna in automatico, spostamenti all’interno del mondo più immediati e una gestione migliorata delle classi, che ora si sbloccano e si sviluppano con maggiore equilibrio. Del resto l’obiettivo dichiarato era far emergere il fascino del gioco originale eliminando quelli che potevano essere dei fastidiosi difetti al giorno d’oggi frustranti. Gradita anche la possibilità di attivare un combattimento automatico impartendo ai vari personaggi come comportarsi a seconda delle situazioni. Ad esempio si potrà assegnare al mago il compito di curare i personaggi che scendono sotto una certa sogli di punti ferita, dire al personaggio più forte di attaccare senza sosta non curandosi delle ferite riportate, mentre il nostro eroe principale si comporta in maniera più equilibrata dosando le forze. Questo vi farà risparmiare tempo e spesso via aiuterà a non frustrarvi durante i combattimenti con nemici minori nelle praterie o nei dungeon che per alcuni potrebbero essere frustranti alla lunga.

Dragon Quest VII Reimagined, la nostra anteprima
Dragon Quest VII Reimagined, il mondo di gioco. Crediti: Square Enix, HEXADRIVE Inc.

Il confronto con l’originale

Chi ricorda l’originale troverà in questa versione Reimagined un titolo più snello e meno criptico, ma non meno profondo. Quel senso di vivere una gigantesca epopea fatta di tante piccole storie è rimasto intatto e le isole riportate in vita continuano a essere protagoniste assolute, facendo in modo che ogni capitolo della storia mantenga le sue atmosfere uniche. La differenza è nel ritmo: missioni più concentrate, meno ritorni inutili alla stessa zona e meno passaggi obbligatori. È ancora un JRPG classico intendiamoci, ma con un occhio rivolto a chi oggi non ha più decine o centinaia di ore da investire in un singolo gioco.

Cosa dice il team di sviluppo

Il team ha lavorato per esaltare la memoria emotiva dei fan, rimuovendo ciò che appesantiva l’esperienza. È stata mantenuta la struttura ad episodi perché considerata l’essenza stessa del gioco, infatti ogni isola è una storia a sé, con le sue subquest, i suoi personaggi, i suoi drammi e i suoi misteri, dove ognuno di essi contribuisce al grande mosaico del mondo di Dragon Quest VII. Del resto la priorità del team di sviluppo era fare in modo che chi non lo ha mai giocato lo scopra con meraviglia, mentre chi lo conosce già possa dire: “sì, questo è esattamente Dragon Quest VII”.

DRAGON QUEST VII Reimagined sarà disponibile dal 5 febbraio 2026 per Nintendo Switch 2, Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Steam e Microsoft Store su Windows.

 

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