Dead Rising 2: Case West

Rotta verso il West
Dopo l'ottimo Case Zero arriva anche Case West, nuovo capitolo legato a Dead Rising 2 in quella che é la sinergia fatta di contenuti esclusivi per Xbox 360 che ha unito Capcom e Microsoft attorno al gioco “massacra-zombi” per eccellenza. Dopo aver vissuto l'inizio della storia e le terribili avventure di Chuck Greene siamo giunti ad un momento cruciale delle nostre peripezie dove, guarda caso, torna in scena Frank West, protagonista del primo Dead Rising. Da bravo cronista d'assalto il vecchio Frank ha scoperto che nel vicino stabilimento della Phenotrans, ditta produttrice dello Zombrex (vaccino contro l'infezione “zombesca”), c'é qualcosa di grosso che bolle in pentola e potrebbe persino riabilitare il nome di Chuck, segnalato invece dai media come principale colpevole dell'ondata di non morti a Fortune City.

Ben tornato!
Ben tornato!
Frank non ha scordato le basi della "gestione di masse infette"
Frank non ha scordato le basi della "gestione di masse infette"
Fastidiosi come sempre
Fastidiosi come sempre


Chuck e Frank, due eroi a confronto, costretti dalle necessità e dalla situazione a combattere spalla a spalla, entrambi con qualcosa da dimenticare nel passato e stralci di vita da difendere nel presente. La ricetta principale non cambia, saremo nuovamente impegnati a batterci in mezzo ad una vera e propria apocalisse di zombi, dove qualsiasi oggetto recuperato può tramutarsi in una arma più o meno adatta a difenderci dai morsi dei nostri famelici avversari, mentre dovremo risolvere alcuni “casi” in un tempo prestabilito per poter fare un po' di luce su una verità più che mai oscura.

Sin dalle prime battute di gioco é chiaro come Case West sia stato pensato per il gioco in cooperativa tanto che, giocando da soli, ci si dovrà accontentare di utilizzare Chuck e avere l'aiuto di un Frank mosso dalla cpu, se vorremo prendere noi i panni del manesco fotografo dovremo entrare nella partita di un altro utente, scelta abbastanza incomprensibile visto il fascino del nostro vecchio amico. Lo stesso Chuck tradisce nella propria forma che Case West é stato pensato come episodio giocabile in modo del tutto slegato da Dead Rising 2, non come trama (ma di questo parleremo dopo), ma dal punto di vista della fruibilità. Pensate che non potrete nemmeno importare il vostro save game, dovrete impersonale il motociclista americano in una versione preimpostata e già evoluta a livello 40, scelta che ci faciliterà sicuramente la vita a discapito, però, della longevità del prodotto.

Un caso per due
Sebbene sostanzialmente il gameplay sia immutato, alcune scelte stilistiche portano una qualche ventata di novità, purtroppo non sempre positiva. Partiamo appunto dalla presenza di Frank West, appesantito dal passare degli anni, ma pronto più che mai a massacrare non morti a destra e a manca. La presenza del secondo protagonista lascia un po' dubbiosi, non tanto per la sua sempre piacevole carismatica figura, ma per il suo impatto nelle meccaniche del titolo. Gli sviluppatori hanno voluto rendere il coprotagonista immortale così che, anche nelle situazioni peggiori, potremo lasciargli l'incombenza di proteggerci e tenere buoni gli zombi mentre andremo alla ricerca di qualcosa per curarci. Non é difficile capire come la cosa ci renda tutto abbastanza comodo, motivo per cui la tensione del titolo originale scende vertiginosamente.




Certo, ci sono alcune nuove armi combo (ottenibili unendo due oggetti nella apposite stanze), ma nulla sembra sia stato fatto per migliorare il problema della ripetitività dell'azione, nemmeno l'aggiunta della possibilità di scattare foto, come nel primo Dead Rising, ci aiuta visto che l'azione non ci porta punti PP se non andando a scovare alcuni appositi adesivi nascosti in giro per l'ambiente, anch'esso ben distante dalla varietà di Fortune City e relegato a stanze abbastanza grigie. Certo, lo stile deve adattarsi al fatto di essere in un laboratorio, ma dopo esserci abituati a girovagare tra negozi e casinò é difficile dimenticare i vecchi fasti.

Come nei capitoli precedenti anche questa volta potremo recuperare dei sopravvissuti e salvarli dagli zombi, sebbene non dovremo più scortarli sino ad una zona sicura. Saranno infatti capaci di fuggire da soli, magari dopo che li avremo forniti di particolari oggetti. Certo, avremo più tempo per la mattanza, ma anche questa scelta concorre ad allentare la tensione generale. A crearci qualche grattacapo sono invece i vari stipendiati della Phenotrans, spesso armati di fucile e pronti a colpirci dalla distanza, cosa che ci costringerà a prendere una buona dimestichezza con le armi da fuoco o ad imparare a muoverci il più velocemente possibile.

L'incubo del DLC
Insomma, alla base di questo Case West possiamo trovare una struttura decisamente robusta, ma le novità positive rispetto al passato non riescono a prendere il sopravvento rispetto a delle scelte che non piaceranno a tutti. Sicuramente siamo davanti ad un prodotto che offre una qualità tecnica pari a quella di un gioco “da negozio”, non paragonabile alla media dei prodotti Live Arcade, e il suo poter essere giocato stand alone potrebbe farlo sembrare un gradino sopra alle restanti offerte del Markeplace Microsoft. Il titolo é offerto ad un prezzo di 800 Microsoft Point (ben il doppio di Case Zero) ed é di scarsa durata. La decisione di offrire Chuck al livello 40 fa perdere molta della rigiocabilità di Dead Rising, permettendoci di finire la storia principale in meno di tre ore, lasciandoci poi solo il desiderio di compiere qualche massacro in co-op o di sbloccare alcuni achievement.

Ma dove ci porta questo Case West? Purtroppo la scelta commerciale di Capcom era abbastanza prevedibile, ma avremmo sperato di vederla quantomeno attenuata rispetto a quel che abbiamo riscontrato. Il gioco non é una semplice aggiunta per appassionati, ma offre alcune informazioni relative alla trama di tutta la saga che si rivelano semplicemente cruciali, riportando alla nostra mente il terribile spettro dei giochi venduti senza capitolo finale in modo da poterlo rilasciare in seguito tramite DLC. Non é nostra intenzione svelarvi i colpi di scena del ritorno di Frank, ma vi assicuriamo che l'amaro in bocca per la portata delle rivelazioni é grande, ci saremmo quantomeno attesi di ricevere simili notizie in un ipotetico terzo capitolo o in uno dei vari finali di Dead Rising 2. Un vero peccato, ma sembra che il mercato sia sempre più indotto a simili strategie, dove l'unico che ci perde pare essere l'utente.

Case West si o Case West no? Prendiamo il titolo come un colpo basso verso gli appassionati che, a dirla tutta, non si meritavano questo trattamento “a pagamento”, ma rimane il fatto che giocare in cooperativa alternandosi tra Chuck e Frank sia un'esperienza molto divertente, soprattutto se in coppia con un amico, lanciandosi in allegre sessioni di “smembramento zombi”. Il gioco é quindi consigliato a chi é patito dei giochi da portare a termine in compagnia, ma non possiamo che chiederci se era proprio necessario dover inserire certi tasselli della trama. Forse sarebbe stato molto meglio (e più gradito) limitarsi a tutto il resto, senza cercare di forzare la mano sui sentimenti degli appassionati alla ricerca di scoprire la verità sull'epidemia più inquietante di sempre.

Conga!
Conga!
I vecchi amici tornano sempre
I vecchi amici tornano sempre
No, non siamo a Futurama
No, non siamo a Futurama


Dead Rising 2: Case West

Dead Rising 2: Case West

Case West non é un prodotto brutto o del tutto negativo, ma incarna uno dei peggiori incubi del videogiocatore: il DLC necessario alla comprensione della trama del gioco completo. Se poi unite a questo il costo del download (il doppio di Case Zero) e diversi problemucci nel gameplay, avrete davanti a voi un prodotto che, per forza di cose, non porta con se tutto l'entusiasmo del suo predecessore, tanto meno quello di Dead Rising 2. Consigliato ai maniaci della co-op e ai completisti del mondo di Dead Rising. Per gli altri un discreto amaro in bocca e tante domande su dove sta andando a parareil mercato legato al nostro hobby preferito.

Voto finale: 6,5. Perché anche il giocatore ha un cuore... e un portafogli!