Crazy Taxi

Crazy Taxi
"Abbiamo fatto la Formula 1, il Rally e Daytona, ora dobbiamo trovare qualcosa di nuovo" questo devono aver pensato i geniacci della AM3 nel momento della creazione del concept di Crazy Taxi, ultimo coin op automobilistico della Sega e prossimo arrivo per la console di Soul Calibur. L'idea alla base del gioco é semplice: scarrozzare le persone sul proprio taxi cercando di arrivare a destinazione nel minor tempo possibile. Il modo in cui é stata sviluppata, invece, é semplicemente geniale. Prendete la libertà di Driver e la confusione di Carmaggeddon (senza il sangue, of course), aggiungete il "tocco magico" di tutti i racer Sega e inizierete ad avere un'idea di quello che ci aspetta da qui a un mese. Tutto inizia dalla selezione del proprio alter-ego "tassaiolo" tra i quattro disponibili: Axel, B.D.Joe, Gena e Gus. Fatto questo, si scende in strada a bordo di una tipica muscle car americana (avete presente le vecchie Cadillac? Ecco...) e si cercano clienti. Caricato quello che fa al caso nostro, appare una piccola immagine della destinazione con tanto di distanza che ci separa da essa, e parte il conto alla rovescia
Crazy Taxi
Ma scherziamo? Delle misere casse contro la mia fiammante Cadillac?

Da qui in poi, inizia il caos. Fate conto di avere una città intera fedelmente riprodotta con traffico in continuo movimento, passanti (non stirabili, ovviamente), vegetazione e dozzine di oggetti su e a lato della strada, e capirete come tutto il mondo sembra voler fermare il vostro taxi. Il limite di tempo vi obbliga a "tirare" come dei dannati sulla strada, fuori strada, negli edifici e perfino sott'acqua (non é una simulazione...), con il vostro cliente in perenne "sofferenza" alle vostre spalle (vederlo alzarsi sui sedili per lanciare insulti é uno spasso). Prima arrivate, più soldi guadagnate; perdete tempo e sarà, com'é ovvio, game over
QUANDO IL TASSAMETRO E' L'ULTIMA PREOCCUPAZIONE
Le differenze tra Crazy Taxi e il resto della concorrenza automobilistica stanno tutte nelle due parole che gli danno il nome, che rendono già l'idea della schizofrenia che pervade il gioco AM3. Niente velleità simulative, effetti scia o condizioni atmosferiche, qui bisogna guidare come dei pazzi per guadagnarsi la pagnotta. Uguale a Driver? Non proprio, anche se le similitudini tra CT e il titolo Reflections sono innegabili. Prima di tutto, la libertà d'azione concessa al giocatore, che si trova davanti ad una "città virtuale" organizzata in modo coerente, con edifici, monumenti e vie di comunicazione ben delineati al loro posto. Tanto coerente che é possibile memorizzare i percorsi più comodi al fine di raggiungere le varie destinazioni, proprio come succede nella realtà. Ma, al contrario del gioco GT Interactive (che annovera la presenza della polizia e dei danni alla propria auto), Crazy Taxi si presenta come l'estremizzazione del concetto di guida arcade. Inserite i gettoni (quanti, dipende dall'onestà della sala giochi), agguantate saldamente il volante e mettete pure in "pausa" il cervello, da qui in poi comandano i vostri riflessi