Alla scoperta di Cloudheim: l’action-RPG cooperativo che rivisita la fisica e l’esplorazione

Una delle abitudini più frequenti nell'industria dei videogiochi è la ripetizione dei modelli: se un gioco ha successo si può stare ben certi che nel giro di poco arriveranno sugli store una lunga serie di titoli simili per sfruttare l’onda del momento. Gli esempi anche recenti sono innumerevoli. Spesso basta un singolo gioco di successo per creare un intero filone (pensate ad esempio a cosa successo dopo Minecraft o Vampire Survivors). Ci sono però eccezioni enormi: benché pubblicato nel lontano 2017 e diventato immediatamente un cult per critica e pubblico, in pochissimi hanno osato accostarsi a Zelda: Breath of the Wild e al suo stile. Almeno fino a questi giorni, in cui Cloudheim di Noodle Cat Games è arrivato in Early Access.

Cos’è Cloudheim?

La trama di Cloudheim inizia col Ragnarok, catastrofico evento ricorrente nella mitologia nordica attraverso cui il mondo viene cancellato per poter iniziare di nuovo. Lo squarcio creato dal Ragnarok però ha portato la corruzione in questo mondo, attraverso misteriosi portali che si facciano su altri luoghi e su altri tempi. Consapevoli delle conseguenze di tali eventi, Odin (ovvero una divinità dalle fattezze di una gigantesca tartaruga volante) e la dea Sylf si metto in cerca di vecchi dei caduti in disgrazia per convincerli ad aiutarli nella ricostruzione del nuovo mondo, ma in questa loro missione hanno bisogno dell’aiuto terreno di qualcuno di speciale.

Ora, a questo punto della storia in qualunque mito antico (ma anche moderno; moltissima della nostra narrativa contemporanea ancora aderisce a questi modelli, a proposito di clicli e ripetizione) arriverebbe il momento del predestinato, del chosen one, il singolo individuo in possesso di qualità uniche sulle cui spalla grava il destino del mondo. Nel caso di Cloudheim invece non c’è un singolo eroe in missione per redimere il mondo, bensì un manipolo di eroi… riuniti in un party attraverso la connessione internet. Cloudheim infatti è (tra le tante cose) anche un coop action RPG.

Non mi somiglia per niente!

Nonostante l’evidente richiamo rappresentato dallo stile grafico, un cell shading in alcuni elementi fortemente debitore nei confronti dell’immaginario di Breath of the WIld, Cloudheim è un gioco parecchio differente da Zelda. Il primo punto di distacco è rappresentato dal peso della narrazione nel contesto di gioco: per quanto abbiamo avuto modo di vedere finora (sempre ricordando che siamo all’inizio dell’Accesso Anticipato), la trama di Cloudheim è piuttosto stilizzata e semplice, concepita per ora come un pretesto per entrare in azione. In questo momento, la struttura di Cloudheim è molto più simile a quella di un gioco di ruolo online che alla classica epopea RPG, fin dall’avvio in cui bisogna decidere se avviare una propria stanza di gioco (in cui concedere l’accesso tramite invito oppure lasciando la porta socchiusa per gli amici) o accedere a una già esistente partecipando in coop alla partita altrui.

La differenza principale però si trova più in profondità, in un modello di combattimento preso dallo stylish action e incastrato (molto bene per quanto visto finora) nella struttura di un RPG, con l’aggiunta di dinamiche basate sulla fisica. Gli scontri si basano sull’accumulo di combo (anche tra più giocatori), che aumentano i danni portati dagli attacchi, in cui trovano spazio anche le abilità speciali. Tra queste, alcune sono fisse a prescindere dalla classe (4 quelle disponibili, tutte molto classiche) come il laccio e il calcio, ovviamente pensate per essere usate in combinazione. Unite questa meccanica a una diffusa distruzione ambientale e potrete facilmente immaginare come i campi di battaglia si trasformino spesso in una tempesta di goblin e pezzi di colonne che volano per lo scenario.

Tra una missione e l’altra, trovano spazio anche momenti più riflessivi, vissuti sul dorso di Odin, in cui è necessario occuparsi della ricostruzione. Le diverse risorse recuperate in combattimento possono qui essere investite per costruire la propria base e realizzare armi o altri oggetti utili. L'evoluzione delle armi, in particolare, si basa esclusivamente sul crafting, per cui diventa parecchio importante esplorare nel dettaglio le aree delle diverse missioni per raccogliere materiali e scovare rarità utili a creare oggetti più potenti ed efficaci.

Tirando le somme

Spesso l’apparenza inganna: nonostante lo stile grafico omaggi apertamente Zelda, Cloudheim segue una propria strada che si distingue da quella di altri titoli, pur rimescolando una serie di elementi già noti. La struttura è quella di un coop RPG, in cui giocatori possono entrare e uscire, e per quanto le missioni siano affrontabili anche da soli, in gruppo funzionano molto meglio, accorciando i tempi (e dunque la ripetitività) ma anche dando vita di tanto in tanto a situazioni impreviste rese possibile dal sistema di combattimento fortemente basato sulla fisica.

L’idea di introdurre meccaniche da action puro in una cornice RPG è intrigante e funziona già abbastanza bene, ma altri elementi risultano ancora un poco acerbi, su tutti la componente narrativa che al momento è parecchio risicata. Va però tenuto a mente che Cloudheim è disponibile solo da pochi giorni e in Accesso Anticipato, una formula che se ben sfruttata può consentire a Noodle Cat Games di trovare il giusto modo di legare insieme le diverse anime del loro nuovo titolo, rendendo l'esperienza di gioco più coesa e fluida di quanto risulti ora. Il potenziale per un’evoluzione interessante durante questi mesi di AA però pare esserci.