The Walking Dead

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Dopo aver assistito quasi inermi all'eliminazione di ben due personaggi dal gruppo, questa puntata funge da “calmante”, permettendoci di affrontare il dolore insieme ai nostri protagonisti, stremati fisicamente e soprattutto mentalmente da un viaggio che sembra aver portato loro via tutto. Lentamente camminiamo in questa – possiamo dirlo – valle di lacrime, mentre Washington DC sembra sempre più lontana.

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Gnam! Buon appetito!


Loro



Chi sono “loro”? I morti che camminano? I vivi che ormai quasi li imitano? Questo é un episodio che dona uno sguardo introspettivo e filosofico sui personaggi e sui loro putrefatti antagonisti. Avete presente le 5 fasi dell'elaborazione del lutto? Ecco, possiamo paragonare questa puntata ad un cammino del genere. Maggie, Daryl e Sasha stanno affrontando la morte di un loro caro, e ognuno lo fa a modo suo. Chi con rabbia, chi con rassegnazione, chi si allontana in cerca di solitudine per poter piangere da solo, o addirittura praticare autolesionismo. Insomma, non certo qualcosa di facile da digerire. Per non parlare del fatto che le risorse scarseggiano e le energie anche.

Cibo e acqua non se ne trovano e le colazioni a base di vermi possono andare bene a Daryl (tutte proteine!) ma di certo non possono sfamare tutti gli altri. Le macchine abbandonate e i sopralluoghi nei boschi circostanti non portano rifornimenti, e il morale del gruppo é quanto mai sotto le scarpe. I vaganti vengono affrontati in modo da risparmiare più energie possibili, nonostante la rabbia di Sasha e la sua foga la portino quasi a mettere in pericolo tutti gli altri. Un attimo di sollievo viene rappresentato dall'arrivo di alcuni cani randagi che, messi fuori combattimento con facilità dopo un iniziale spavento, diventano fonte di sostentamento. Il viaggio prosegue ma le cose non migliorano quando dal nulla lungo la strada i nostri Survivor trovano bottiglie e taniche piene d'acqua insieme ad un messaggio: “Da un amico”.

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Ehi, non è divertente!


Nasce una piccola diatriba: Chi é quest'amico? E se fosse avvelenata? Passa qualche minuto in cui addirittura Eugene prova a berne un sorso, subito fermato da Abraham, ma poi la salvezza arriva dal cielo sotto forma di pioggia. Le bocche spalancate, la lingua di fuori volta a raccogliere più gocce possibili, sdraiati in terra per la felicità; queste le reazioni iniziali prima che si trasformi in un terribile temporale che costringe il gruppo a rifugiarsi in un fienile abbandonato trovato da Daryl poco prima.

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It's raining men! Halleluja!


Piove, guarda come piove



Il capanno diventa quasi un luogo sacro, mentre all'esterno imperversa la bufera, al suo interno ci si racconta e soprattutto Rick apre il suo cuore agli amici con una profonda riflessione da ciò che é diventata la vita su questa terra dove anche i morti ora camminano. La “tranquillit” dura poco perché mentre tutti riposano, Daryl si accorge che la porta del fienile si é aperta e un'orda di azzannatori si dirige inesorabilmente verso di loro. Le sequenze successive sono caotiche ma di grande impatto: piano piano tutti, nessuno escluso, accorrono ad aiutare l'arciere, tra urla, tuoni e lampi che illuminano il pericolo. Nella scena successiva tutto si fa tranquillo come quando improvvisamente ci si risveglia da un brutto sogno. Il temporale é finito e Maggie si risveglia fissando gli occhi innocenti di Judith, stretta nelle braccia di suo padre.

Sembra esserci una nuova consapevolezza nel suo sguardo e, dopo aver preso il carillon trovato da Carl e aggiustato da Daryl (ancora insonne), con decisione sveglia Sasha per parlare del dolore che le accomuna. Uscite dal fienile si accorgono di quanto siano stati fortunati: il diluvio ha spazzato via morti e alberi, lasciando inaspettatamente intatto il loro rifugio. Grazia divina? Non lo sapremo mai. Le due ragazze si allontanano e, facendosi forza l'un l'altra, decidono che andranno avanti nonostante quel mondo così brutale le abbia private di una sorella e un fratello. Il carillon dovrebbe segnare questo momento importante ma purtroppo non emette alcun suono.

Non hanno nemmeno il tempo di maledire Daryl che uno sconosciuto fa capolino all'improvviso da dietro un albero chiedendo di parlare con Rick. In quel preciso momento la melodia del carillon si diffonde nell'aria, segnando la fine della puntata con questo incredibile cliffhanger. Il misterioso forestiero dice di chiamarsi Aaron e conosce addirittura il nome di Rick. Chi sarà? E cosa vorrà dai nostri Survivors? Lo scopriremo nella prossima puntata intitolata “La Distanza”.

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Sono Aaron, e porto buone notizie!


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