The Curse: su Paramount+ la serie TV con Emma Stone, ecco trama e tematiche

Scopriamo The Curse, la serie di Paramount+ di e con Nathan Fielder ed Emma Stone

di Chiara Poli

Una serie che riprende le riprese per la realizzazione di un reality. Tranquilli: sembra che ci sia da farsi venire il mal di testa, ma in realtà la questione è molto semplice. Nathan Fielder, attore, comico a autore canadese celebre per la serie-parodia The Rehearsal, ha creato The Curse per farsi beffe, nell’ordine: dei reality show, della finta lotta alla gentrificazione, dei ricchi che si fingono poco attaccati al denaro, della mania green… E di tanto altro.

Fielder scrive, dirige, produce e interpreta The Curse - disponibile dall’11 novembre su Paramount+ con un nuovo episodio ogni sabato - accanto a Emma Stone. L’attrice Premio Oscar per La La Land, che firma anche da produttrice esecutiva, interpreta Whitney Siegel, moglie di Asher (Nathan Fielder), al centro di un reality show sulla sua vita.

La trama di The Curse


Sposati da un anno, Whitney e Asher Fielder sono imprenditori. Lei viene da una famiglia di costruttori molto abbiente, lui è attaccato al denaro in modo imbarazzante. Insieme hanno iniziato a costruire le cosiddette “case passive”, ovvero costruzioni e riqualificazioni di edilizia sostenibile: ogni edificio deve produrre l’energia che consuma.

“Salviamo il pianeta un kilowatt alla volta” è il mantra di Whitney.

La coppia, ripresa dagli operatori e dal cinico produttore Dougie Schecter (Benny Saftie, co-creatore della serie con Fielder) che Asher conosce da moltissimo tempo e che non perde occasione per inserire scene sconvenienti nel reality, giusto per mettere un po’ di pepe a uno spettacolo che egli reputa mortalmente noioso.

Quando Asher fa il tirchio con una bambina indigente, attirandosi addosso la maledizione della piccola, Whitney - sconvolta - lo costringe a cercare la piccola e a rimediare. Ma le cose non andranno esattamente come avrebbe voluto Whitney.

Da quel momento, la coppia subisce una serie di eventi sfortunati, legati alla maledizione…

The Curse: la maledizione è vera se ci credi


La serie di Fielder prende il titolo dall’evento al centro del primo episodio: la maledizione lanciata da una ragazzina a un uomo che si comporta in modo effettivamente indegno. Prima le regala 100 dollari, a favore di telecamere, e poi se li riprende promettendo di cambiarli e dargliene 20. Ma non lo fa.

Abbiamo già capito la situazione. Tutto, per i Siegler, inizierà ad andare malissimo per colpa di una maledizione in cui Whitney crede fermamente. E si sa: le maledizioni diventano vere solo quando ci si crede.

Ecco quindi che il punto di partenza - la superstizione - si accompagna alla volontà di parlarci del mondo di oggi mostrandocelo e mostrandoci in che modo due persone privilegiate vivono il disagio altrui.

The Curse segue e prende in giro al tempo stesso lo stile documentaristico dei (presunti) reality show: già nella prima sequenza ci viene mostrato quanto cinico sia quel mondo e quanto finti siano certi eventi.

Il cinismo è in effetti la prospettiva secondo cui la vita e le azioni dei coniugi Siegel vengono raccontate. Perfino quando assistiamo involontariamente ai loro momenti d’intimità sembra che stiamo guardando un documentario. Un documentario non proprio confortevole per lo spettatore, ecco.

Nathan Fielder ed Emma Stone sono perfetti nel ruolo di una giovane coppia di imprenditori che crede di avere gli stessi fini ma in realtà si muove in direzioni opposte.

Whitney vuole davvero cambiare il mondo, aiutare le persone, contribuire di tasca sua a combattere l’aumento dei prezzi che le riqualificazioni edilizie portano nei quartieri più poveri.

Nathan invece è tirchio, classista, bugiardo, fintamente interessato agli altri: non sa cosa sia l’empatia, e chi lo conosce da tempo - non certo Whitney - lo sa benissimo.

The Curse è una serie satirica con un modo molto efficace, per quanto cinico, di restituire la realtà di oggi: i ricchi si preoccupano di salvare il pianeta mentre i poveri si preoccupano di arrivare a domani.

La serie, volutamente in stile Curb Your Enthusiasm, ma con un personaggio ancora più inadatto ai rapporti sociali di Larry David, fa di The Curse una storia amara, in cui si sorride dell’inadeguatezza dei protagonisti e dell’insensibilità di Dougie.

Il reality show che Dougie ha prodotto e realizzato, e che ci viene mostrato nel pilot di The Curse, è un perfetto riassunto della sua totale mancanza di buonsenso, comprensione degli altri, capacità di entrare in contatto con i drammi delle persone e di rispettarli.

Lo stile di The Curse non “arriva” immediatamente. Per questo, e per il carico emotivamente pesante che sottopone al pubblico, non è una serie che piacerà a tutti. Sicuramente, però, farà parlare di sé per l’intelligenza con cui tratta ogni aspetto della vita dei Siegler collegandolo a una tematica universale con cui ogni spettatore può relazionarsi. Giudicando, e non bonariamente, i personaggi maschili della serie.

Per quanto riguarda Whitney, al momento siamo persuasi che sia davvero come sembra: adorabile, proprio come Emma Stone. Ma c’è da scommettere che scopriremo molti altri lati del suo carattere…

The Curse vi aspetta ogni sabato su Paramount+.