Sexy Beast: su Paramount+ la serie prequel del film con Ben Kingsley

Scopriamo trama, cast e particolarità di Sexy Beast, una crime series molto particolare

di Chiara Poli

Nel 2000 Ben Kingsley, Ian McShane e Ray Winstone furono protagonisti del film di Jonathan Glazer: Sexy Beast, incentrato sulla figura del gangster Don Logan (Kingsley), un gangster decisamente fuori controllo.

La trama raccontava la volontà di Don di mettere in atto un ultimo colpo, una rapina rischiosa e insolita, con l’aiuto dell’ex socio Gal (Winstone), che si era ritirato in Spagna con la moglie per vivere tranquillo. Gal però non vuole saperne di lasciare la routine serena che si è costruito e Don arriva a minacciarlo e tormentarlo pur di farlo accettare.

24 anni dopo, Sexy Beast si trasforma in una serie TV con gli stessi personaggi, un prequel alla storia del film, che ha debuttato su Paramount+ con i primi tre episodi (gli altri arriveranno ogni giovedì).

Nel ruolo di Don Logan, evidentemente fuori di testa ma ancora al soldo della sorella maggiore, c’è Emun Elliott (l’ex Marillion di Game of Thrones), mentre nei panni di Gal troviamo James McArdle (Omicidio a Easttown). Mentre portano avanti qualche “lavoretto” sporco, Gal deve tenere sotto controllo Don e le sue esplosioni di violenza.

Siamo nella Londra degli anni ’90, in piena ascesa criminale delle bande di cui avremmo conosciuto i segreti in serie di grande qualità come Gangs of London.

In questo prequel, Don e Gal vengono reclutati dal boss Teddy Bass, stavolta col volto di Stephen Compton (l’ex vampiro Bill  Compton di True Blood) nei panni del gangster che nel film era interpretato da Ian McShane.

Bass vuole che i due lavorino per lui, con lo scopo di fermare l’ascesa del giovane e spietato gangster Freddie McGraw (Nicholas Nunn, The Victim). Ma Gal sta già valutando l’idea di ritirarsi, e propone a Deedee Harrison (la sua futura moglie, interpretata da Sarah Greene), di andare a vivere una vita tranquilla lontano da Londra. Ma Deedee vuole una vita molto agiata, vuole tutto ciò che può avere, e Gal capisce che prima di smettere dovrà lavorare abbastanza per guadagnare il necessario a realizzare i sogni di Deedee.

Una crime series sui generis


Sexy Beast è una serie crime, ma certamente è molto diversa dalle altre. Mette al centro della trama i desideri di Gal e Deedee, evidenziando il lato romantico di una storia che ci viene raccontata avvolta da un’atmosfera calda, con una fotografia dominata dai toni del rosso e del giallo, a contrasto dello squallore e della freddezza delle vite dei criminali protagonisti e della follia malcelata di Don, a cui Gal deve badare continuamente per impedirgli di farsi notare perfino mentre mangia un panino in un locale.

Il tema della salute mentale, in un periodo storico in cui raramente se ne parlava - figuriamoci nell’ambito della criminalità - viene trattato grazie all’amicizia fra Gal e Don. Gal ha una famiglia problematica, di cui cerca di prendersi sempre cura. Il padre è costantemente in pericolo per i soldi che perde alle scommesse sportive, la sorella più piccola è tossicodipendente e Gal teme che faccia una brutta fine. In un certo senso, è abituato a prendersi cura degli altri. Lo fa anche con Don, e capiamo che vuole farlo con Deedee fin dal primo istante in cui la vede.

Sognando un futuro lontano in un Paese assolato con grandi spiagge, Gal decide di accettare l’offerta di Don per guadagnare ciò di cui ha bisogno e realizzare il suo sogno.

Inizia così ad assaltare furgoni portavalori e a compiere altri crimini insieme a Don e nuovi complici, nel corso di rapine molto violente basate sulle informazioni che Teddy riesce a ottenere sui suoi concorrenti al titolo di boss del crimine di Londra.

Una serie costruita sui contrasti


Al centro di Sexy Beast c’è la violenza, che esplode quasi sempre in ambienti aperti, in netto contrasto con la semioscurità e l’accoglienza del locale di Teddy e degli altri luoghi in cui la banda si riunisce.

La particolarità è la differenza fra Gal, che sembra essere una brava persona costretta a fare il criminale dalle circostanze in cui è cresciuto, e un ambiente in cui si uccide per uno sguardo sbagliato senza batter ciglio.

Quando incontra Deedee, Gal ha già una fidanzata, Marjorie (Eliza Bennett, Broadchurch). Chiede a lei di lasciare tutto per trasferirsi in un posto lontano, iniziando una nuova vita. Ma lei non ci pensa neanche. Ed è in quel preciso momento che capisce che il suo futuro non può essere con lei. Ha parlato una sola volta con Deedee e già sa che è la donna della sua vita, sebbene sembri essere innamorato di Marjorie. O, almeno, lo era in passato.

La sorella di Don, Cecilia (Tasmin Greig, già vista nella geniale comedy inglese Green Wing), gestisce una sala di gioco ma anche il fratello minore, che tratta sempre con durezza. Al contrario, Gal cerca di farlo ragionare con un atteggiamento più pacato, ma finisce per trovarsi un’arma puntata in faccia. Cercando disperatamente di evitare che Don si trasformi in un assassino, Gal capisce di non essere tagliato per quella vita.

Ma la “bestia sexy” del titolo è il successo, il denaro che si ottiene in grande quantità nell’ambiente criminale, la vita agiata che con un lavoro legale con si raggiungerebbe mai. E Gal è vittima del fascino della bestia sexy, sebbene ne sia anche spaventato. Il suo rapporto con la bestia sexy è lo stesso che ha con Don: ci tiene, ma fatica a convincerci e ad accettare le regole d’ingaggio.

Sexy Beast non è una serie per tutti: le atmosfere, le tematiche, le esplosioni di violenza e il ritmo volutamente altalenante potrebbero non essere adatte a chi si aspetta di vedere una serie come la già citata Gangs of London. Qui siamo in un altro campo di gioco, ci muoviamo nel territorio del bizzarro e del nonsenso, per poi tornare alla concretezza fin troppo duramente, magari con un inatteso colpo di pistola.

Ciò premesso, l’approfondimento psicologico sul personaggio di Gal e il suo punto di vista su tutto l’ambiente e i personaggi che lo circondano funziona, anche grazie alla bravura degli interpreti e a una sceneggiatura che gioca sui contrasti e i colpi di scena inattesi per definire le regole.