Monster Hunter Now: Niantic ingigantisce i mostri

Monster Hunter Now di Niantic è un gioco free-to-play basato sul brand Capcom

Monster Hunter Now Niantic ingigantisce i mostri

La natura dei cacciatori virtuali non prevede solo quei cucciolosi Pokémon che Niantic ha portato sui dispositivi mobili di tutto il mondo, accumulando cifre astronomiche per le tasche di produttori e sviluppatori. Si è cacciatori, infatti, anche (e soprattutto oserei dire in senso stretto) di quelle figure gargantuesche che Capcom ha iniziato a diffondere ai tempi di PlayStation 2 con il primo Monster Hunter, ma che solo da World si è riusciti a sdoganare il mito in tutto il mondo, con un capitolo inizialmente su Switch che si è dimostrato un grandissimo capolavoro – il punto più alto delle produzioni attuali in realtà – e una nuova avventura che dovremo attendere fino al 2025. In questo mood però se siete tra coloro che non possono staccarsi da Pokémon Go, è giusto aggiungere un altro tassello ed una nuova mania che faccia drenare le batterie degli smartphone dei suoi estimatori, ed ecco appunto che arriva il nuovo Monster Hunter Now.

Monster Hunter Now: Niantic ingigantisce i mostri

Cos'è e come funziona Monster Hunter Now

La prima cosa da fare, quindi, è quella di andare direttamente sul sito ufficiale di Niantic per scaricare la versione del gioco adatta al proprio smartphone (Android o iOS). Fatto questo, il gioco vi guiderà nelle prime fasi introduttive, dove sarete istruiti all’utilizzo della realtà aumentata all’interno del vostro ambiente cittadino, esattamente come accadeva anche in Pokemon Go.

Se il tracciamento geografico dei mostri è lo stesso del precedente titolo di Niantic, la fase di combattimento è davvero da urlo, non solo perché sposa perfettamente le meccaniche classiche, ma perché comunque impegna il giocatore a dover sfruttare una serie di elementi propri del brand. Un mostro infatti può fuggire dalla zona in cui siamo, ed ecco quindi che lanciare una palla di pittura lo può tracciare e tenere in osservazione – come avveniva fino a M.H. Generations – o la possibilità di effettuare una caccia da soli sia possibile esattamente come quella in compagnia di amici o eventualmente “colleghi”.

La letalità delle creature è sempre molto alta, come siamo abituati a sapere, di conseguenza se non state attenti una zampata può essere realmente letale o quasi e quindi conoscere il comportamento, l’uso saggio di un’arma in cui allontanarsi o avvicinarsi dalla preda (predatore?) sapendo di avere delle precise ripercussioni, insomma tutto va calibrato e dosato con una certa sapienza o anche meglio: esperienza.

L’esito poi finale è quello che riempie certamente le tasche dell’utente che è intenzionato ad incrementare il proprio arsenale con nuove armi, armature e tutto ciò che di appuntito può permettere di avanzare verso sfide sempre più irte e dotate di un’alta dose di pericolo, con le parti dei mostri che verranno automaticamente raccolte a fine incontro. Il bestiario è infatti molto vario e nella sua vastità è anche classificato con quelle stelle che devono mettere l’utente sull’avviso se si possa effettivamente avventurare in una selva oscura in compagnia del tipo di fauna che è intenzionato ad abbattere.

Monster Hunter Now: Niantic ingigantisce i mostri

Attenzione però che gli strumenti non sono secondari, come non lo è nel gioco classico su console e continuo a fare un parallelismo perché se vogliamo per assurdo Pokémon Go non è propriamente in asse con il suo brand di riferimento, se non per le catture, ma si discosta molto per i combattimenti poco attinenti. Con Monster Hunter Now invece si avrà un rapporto molto vicino al gioco originale, ma soprattutto soddisferà quei palati che vogliono “fare” e sono restare semi-passivi, ed ecco quindi che questo diventa un gioco che ci sentiamo di suggerire e come il fratello di Niantic che ho citato varie volte dei “mostriciaccoli portatili” è gratuito, quindi provate a farvi un’idea voi stessi, dato che è in distribuzione su tutti i dispositivi mobili già dal 14 settembre di quest’anno, lo sapevate?