Toy Story 4

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Jonas Rivera, produttore di Toy Story 4 insieme a Mark Nielsen, ha in qualche modo legato la sua vita lavorativa a Pixar e in particolare al brand di Toy Story. Entra a far parte dell’azienda leader nell’animazione digitale nel lontano 1994. Un momento storico per Pixar che, dopo anni di cortometraggi, riesce finalmente a realizzare il suo primo film animato: Toy story, per l’appunto.

In quell’anno, Rivera entra nella società come primo stagista in assoluto del reparto produttivo di Pixar. In questo modo assorbe tutte le conoscenze necessarie,  scalando in quindici anni di lavoro “dietro le quinte” una vetta a cui ha sempre puntato. Coordinatore dell’art department di A Bug’s Life - Megaminimondo; coordinatore del marketing di Toy Story 2; art department manager di Monsters & Co; production manager di Cars - Motori Ruggenti, tappe bruciate velocemente. Il grande balzo arriva nel 2009, quando diventa produttore di Up (che gli vale anche un Oscar). Sempre in combinata con il regista di Up, Pete Docter, produce Inside Out, film acclamato dalla critica, dal pubblico e dall’Academy che ancora una volta lo premia con una delle ambite statuette.

Nonostante sia stato già premiato due volte come miglior produttore di lungometraggi d’animazione dalla Producers Guilds of America, l’entusiasmo che Rivera ci ha trasmetto nella tappa italiana di presentazione per Toy Story 4, è stato davvero contagiante. Quasi quaranta minuti in sua compagnia che ci hanno permesso di capire meglio le idee e la direzione artistica e narrativa che ha preso questo quarto, atteso, capitolo capitanato da Woody e Buzz.

UNA STORIA DI GIOCATTOLI

Seppur in alcuni casi semplicemente accennate, le curiosità legate a questa pellicola non sono poche. Rivera ci ha raccontato che, quando si è iniziato a parlare di Toy Story 4 all’interno degli studi, un’idea era abbastanza chiara: la storia di Andy si era definitivamente conclusa, bisogna guardare oltre e capire in che contesto inserire la storia della ciurma dei giocattoli ora in possesso di Bonnie.

Toy Story 4 sarà quindi incentrato proprio sui giocattoli, sarà la loro storia, in particolare la storia di Woody. Certo, Bonnie ci sarà sempre e insieme a lei una componente umana e di interazione umano-giocattolo, ma questa sarà in quantità decisamente minore.

Come da tradizione, il principale cruccio del cowboy è ancora quello di prendersi cura del “suo” bambino. Bonnie inizia a frequentare l’asilo, e durante la lezione crea Forky, un giocattolo fai-da-te nato dall’unione di vari pezzi presi dalla spazzatura tra cui una forchetta. Instabile, conscio di essere spazzatura e in grado di portare all’interno della pellicola una vena comica inedita ed efficace, Forky sarà il deus ex machina di una grande avventura “on the road” (la famiglia di Bonnie partirà per una breve vacanza in camper, con ovviamente tutti suoi giocattoli nello zaino) che porterà il gruppo storico non solo a conoscere una nuova serie di personaggi, ma darà la possibilità ad un in particolare, rimasto sempre lontano dalle luci dei riflettori, di trasformarsi in un inaspettato protagonista della pellicola, e stiamo parlando della pastorella/lampada Bo Peep.

Toy Story 4

Tra i nuovi personaggi, tutti presentati tramite slide, ce ne sono alcuni davvero interessanti. Oltre al già citato Forky (doppiato da Tony Hale), troveranno spazio una serie di figure davvero inedite. Duke Caboom è il pilota di una moto giocattolo dedicata alle acrobazie, il personaggio è doppiato da Keanu Reeves e tra le sue peculiarità c’è quella di comportasi da vero e proprio “poser” ogni volta che parla con qualcuno; Bunny e Ducky sono due peluche che hanno sempre vissuto come premi di un’attrazione del luna park, sono completamente fuori di testa, oltre ad essere legati tra di loro per un braccio, il doppiaggio è ad opera di Jordan Peele e Keegan-Michael Key; carinissimo anche il personaggio doppiato da Ally Maki una sorta di Polly Pocket poliziotta chiamata Giggle McDimples. Infine, Gabby Gabby una temibile bambola degli anni ‘50 che darà parecchio filo da torcere a Woody e Bo Peep.

Il film, oltre ai nuovi personaggi, proporrà anche una serie di novità estetiche sia sotto l’aspetto puramente tecnico che di scenografia. Nel primo caso ci sono state mostrare una serie di clip che entravano nel dettaglio delle nuove tecnologie utilizzate per la pellicola (la pioggia è davvero incredibile), ma soprattutto, di come sia stato fondamentale tarare tutto il film sulle dimensioni dei giocatoli e di come questi avrebbero interagito con il mondo circostante.

Anche a livello di location, inoltre, ci troveremo davanti a qualcosa di molto più complesso rispetto al passato. In particolare, ci è stata mostrato un negozio di antiquariato al cui interno succederanno alcune scene salienti. Rivera ci ha confermato che si tratta senza ombra di dubbio dell’ambiente più complesso mai realizzato all’interno di un film Pixar. Non solo per la quantità di oggetti che lo riempiono, ma perché, con grande attenzione nei confronti dei fan, il team ha inserito svariate easter eggs dedicate ai precedenti lavori dello studio. Una sorta di vero e proprio gioco di abilità visiva, all’interno della visione della pellicola.

Al netto di questo, Toy Story 4 non lesinerà in momenti carichi di emozione e con una nota estremamente sentimentale. Inoltre, nonostante gran parte del focus sarà su Woody, Forky e Bo Peep, non mancheranno momenti e minutaggio per il resto della banda. Tutti saranno protagonisti di quella che, a conti fatti, si preannuncia una nuova grande avventura.

Toy Story 4

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