Julianne Moore

Con la sua interpretazione di Alice Howland in Still Alice, Julianne Moore é candidata all'Oscar come miglior attrice protagonista. A pochi giorni dalla fatidica Notte degli Oscar, ripercorriamo insieme la carriera dell'attrice americana. Julie Anne Smith, questo il suo nome all'anagrafe, nasce nel North Carolina nel 1960. Dopo aver viaggiato per l'Europa al seguito dei genitori e dopo essersi laueata in Belle Arti, esordisce al cinema nel 1990 con I delitti del gatto nero. Si tratta di un horror diviso in quattro episodi in cui la vediamo nella parte di Susan, studentessa del college alle prese con una mummia alquanto vendicativa. Dopo alcuni ruoli non particolarmente rilevanti, fra cui quello della dottoressa Eastman ne Il fuggitivo, la troviamo nella commedia Nine Months, diretto da Chris Columbus, insieme ad un giovanissimo Hugh Grant.

Julianne Moore


Nello stesso anno, il 1995, Julianne Moore é Electra, hacker con la passione per i gatti inseguita da Antonio Banderas, alias Miguel Bain, spietato assassino. Stiamo parlando di Assassins, con Sylvester Stallone nei panni del sicario Rath. Il thriller, scritto dai fratelli Wachowski, é una sorta di remake de Il mio nome é Nessuno, tant'é che proprio la Moore pronuncia qui la famosa battuta tratta dal film di Tonino Valerii: "Non sempre chi ti mette nella m***a lo fa per farti del male..."
Due anni dopo eccola su Isla Sorna, braccata da velociraptor e tirannosauri, ne Il mondo perduto, seguito di Jurassic Park.

Sarah Harding, zoologa che fra le sue qualità non annovera sicuramente la simpatia, é la fidanzata del professor Ian Malcolm (Jeff Goldblum), cinico matematico che avevamo già conosciuto nel primo capitolo della saga. Nonostante la Harding cerchi in ogni modo di mettere a repentaglio la sua vita e quella di tutti i compagni, riuscirà a sopravvivere alla missione.
Nel 1998 é fra i protagonisti de Il grande Lebowski, pietra miliare nella cinematografia dei fratelli Coen, in cui interpreta l'eccentrica Maude, figlia del magnate Jeffrey Lebowski. Femminista all'ennesima potenza e artista d'avanguardia, Maude é un personaggio emblematico del modo di fare cinema di Joel ed Ethan Coen.

Julianne Moore


Ma nella carriera di Julianne Moore non mancano certo i ruoli socialmente impegnati. In Lontano dal paradiso, di Todd Haynes, la troviamo nella benpensante e puritana America degli anni '50, in cui le cose “si fanno ma non si dicono”. Moglie e madre di due figli, Cathy é la casalinga americana-modello, almeno fino a quando non si innamora di Raymond (Dennis Haysbert), giardiniere afroamericano.
Il 2002 la vede in un'altra pellicola piuttosto impegnata ed impegnativa, cioé The Hours, tratto dall'omonimo romanzo di Michael Cunningham. Per questo film ottiene una nuova candidatura all'Oscar come miglior attrice non protagonista, che però non vince: Nicole Kidman, invece, si aggiudica quello come miglior attrice protagonista per il ruolo di Virginia Woolf, sempre in The Hours.

Il film più audace interpretato dalla Moore é invece Savage Grace, del 2007, in cui l'attrice americana é Barbara Daly, una donna realmente esistita. La Daly fu al centro di uno scandalo che scosse l'opinione pubblica inglese e statunitense perché, dopo aver scoperto l'omosessualità del figlio Antony (Eddie Redmayne), instaurò con il ragazzo un rapporto incestuoso. Il tema dell'omosessualità ritorna qualche anno dopo, nel 2010, nel film I ragazzi stanno bene. Julianne Moore e Annette Bening sono Jules e Nic, la cui solida vita di coppia viene improvvisamente sconvolta dall'arrivo di Paul (Mark Ruffalo), padre biologico dei loro due figli.

La carriera di Julianne Moore sembra come un treno in corsa. Con una media di due film all'anno, l'attrice si é calata nei ruoli più disparati, spaziando dalla commedia al dramma, dall'azione alla scena familiare, non disdegnando una recente incursione nel genere young adult (vedi Hunger Games). Con Still Alice ha però dato una grande prova delle sue capacità di attrice: che sia la volta buona? Dopo questa panoramica sulla sua carriera, a voi tutte le riflessioni...

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