Aurvana Ace SXFI: recensione degli auricolari premium Creative
Creative Aurvana Ace SXFI, gli auricolari che vogliono dominare ogni ambito

Creative Aurvana Ace SXFI: sono gli auricolari definitivi?
Creative non sta mai ferma e se c’è una azienda che cerca sempre di mescolare tecnologia all’avanguardia a tutte quelle situazioni in cui un buon audio fa la differenza, questa è proprio lei. Motivo per cui ho passato due settimane in compagnia degli Creative Aurvana Ace SXFI, auricolari che rappresentano la fascia premium dell’offerta dell’azienda con base a Singapore riguardo alle soluzioni true wireless in hear. A partire dalle specifiche, i Creative Aurvana Ace SXFI sanno come attirare l’attenzione: driver dinamico da 10 mm che assicura una riproduzione del suono estremamente simile a quella naturale nei medi e "pompare" i bassi, più il driver xMEMS nato per esaltare gli alti. Sulla carta, ogni variabile del suono dovrebbe essere adeguatamente riprodotta, ma sarà veramente così? Andiamolo a scoprire in un viaggio che avvolgerà i vostri padiglioni auricolari da ogni punto di vista.
Il primo incontro con le Creative Aurvana Ace SXFI è di sicuro impatto, a partire dal contenuto della elegante confezione di cartone. Oltre agli auricolari e alla custodia, possiamo trovare un cavo USB-C per la ricarica, una custodia a sacchetto in tessuto e ben cinque paia di gommini per le orecchie di diverse misure, andando dalla XS alla XL, così da poter dare la giusta misura a ogni padiglione auricolare e isolarsi dai rumori esterni con la massima comodità. I colori che comandano sono due: nero e oro ed è proprio quest'ultimo a spiccare, anche perché ricopre quasi tutta la superficie esterna degli auricolari.
Se per voi oltre alla qualità anche l’aspetto è importante, state tranquilli: con le Aurvana Ace SXFI non passerete inosservati. Le misure sono abbastanza generose, ma il peso di ogni auricolare è di sei grammi, rendendoli comodi anche nei lunghi tragitti. Inoltre, come in altri prodotti Creative, scende in campo la tecnologia SXFI che, mappando la forma della testa dell’utente, promette di regalargli una esperienza in cui il suono è più dettagliato come se ci si trovasse al centro della scena. Il prezzo di listino di tutto questo? 99,99 euro, fattore che va a porre questo prodotto in un segmento di vendita non proprio a buon mercato. Certo, parlare di peso e driver lascia un po’ il tempo che trova, perché la vera sfida non dipende tanto dai numeri, ma dalla resa sul campo, andiamo quindi a parlare della mia prova all’atto pratico.
Gli Aurvana Ace SXFI, come da tradizione Creative, puntano ad accompagnare l’utente in tutti i momenti in cui l’audio diventa parte integrante dell’intrattenimento, sia in casa che fuori, sfruttando la connessione bluetooth 5.3 in ambito PC, Android, iOS e Mac (ho sfiorato 10 metri di distanza dalla fonte in campo aperto senza trovare problemi di latenza e connessione). Dopo tanto ascoltare sono giunto alla conclusione che, per quanto la qualità generale sia più che buona, Creative regali gioie in ambito casalingo, ma che quando si esce di casa, non tutto riesca a brillare.
Prima, però, andiamo a vedere quali sono le armi a nostra disposizione per sfruttare al meglio gli Aurvana Ace SXFI. Per prima cosa, non dobbiamo sottovalutare le tante misure di gommini presenti, perché trovare quella più adatta ha il pregio di farci isolare un minimo dal mondo esterno a prescindere da tutte le altre opzioni. Passiamo ad elementi più tecnologici con l’app Creative, dove prendere pieno possesso dei nostri Aurvana a partire della tecnologia SXFI di cui abbiamo già parlato. Tramite l’uso della fotocamera potremo mappare la nostra testa e attivando l’opzione SXFI saremo come immersi nel suono , ma attenzione: solo in alcuni casi avremo un risultato apprezzabile, vista l'incompatibilità con diverse situazioni. Con videogame e file salvati nel nostro dispositivo l’esperienza è gratificante, mentre con tutto quello che riguarda lo streaming, il risultato è pessimo. Inoltre, l'unico modo per utilizzare l'SXFI è sfruttare il proprio smartphone, perché l'applicazione per PC e Mac richiede una connessione via cavo con il terminale audio, cosa impossibile con un prodotto wireless come questo.
Aurvana Ace SXFI tra musica, videogame e film
Sempre dalla app c’è l'equalizzatore che offre una marea di possibilità. Potremo sia gestire il volume di alti, medi e bassi a nostro piacimento, ma anche scegliere i profili preimpostati che vanno da i basici “gaming”, “musica” e “film” a quelli più specifici in base a che genere musicale staremo ascoltando e se staremo videogiocando troveremo specifici set dedicati ai titoli più giocati, come Call of Duty, Fortnite e via dicendo, per quanto è chiaro che essendo legati all'uso mobile, non troveremo tutti i titoli a catalogo.
Detto questo mi sono tolto delle soddisfazioni cercando soluzioni similari al titolo mobile che stavo giocando, ad esempio sando il pre set "GDR" mentre mi dilettavo con Diablo Immortal. Ad ogni modo, con film e videogame ci ho messo davvero poco a trovare una configurazione ottimale, mentre con la musica ho fatto decisamente più fatica e ho dovuto investire un discreto tempo per mettere mano all’equalizzatore per riuscire a trovare un equilibrio, principalmente dovuto al bilanciamento degli alti delle percussioni (i piatti della batteria, per capirci), spesso troppo enfatizzati e ingombranti. Comunque, con un po’ di pazienza, ho trovato una buon compromesso e sono sicuro che, alla lunga, ognuno possa usare questo equalizzatore per trovare il suono perfetto.
Si passa, poi, agli strumenti di controllo ambientale, cioè l’ANC per la soppressione dei rumori esterni e la Modalità Ambiente per sentire quello che accade intorno a noi anche mentre stiamo ascoltando la nostra canzone preferita. Qui ci troviamo davanti al punto più deludente degli Aurvana Ace SXFI e considerando che entrambe le opzioni vengono utilizzate principalmente quando ci si trova per strada, capiamo come l’esperienza outdoor ne esca limitata. L’ANC funziona unicamente se non si alza troppo il volume della musica, perché più si sale più si ascolta un fastidioso fenomeno di distorsione dei suoni che va a rovinare del tutto l'esperienza e, per quanto sia possibile scegliere quattro diversi livelli di soppressione dei suoi esterni, ci si mette davvero poco a rinunciarvi e utilizzare la modalità semplice.
Non così problematica la modalità ambientale, ma anche questa non è del tutto soddisfacente: c’è un buon filtro che permette di sentire i rumori come i motori delle vetture per strada (funzione utilissima), ma quando si tratta di ascoltare le voci intorno a noi, il risultato è meno marcato. Facile capire, quindi, come l’ascolto della musica per strada, per quanto discreto (a patto di “smanettare” con l'equalizzatore come già sottolineato) non possa competere con altri auricolari dotati di ANC e modalità ambientale più performanti e ci si debba accontentare di una fruizione meno tecnologica.
Nella tranquillità della propria abitazione, invece, tutte le qualità dei driver delle Aurvana Ace SXFi escono fuori prepotentemente e la resa è davvero di qualità sia che si voglia passare il tempo con un buon film o con il proprio videogame preferito, grazie a un suono avvolgente che riesce a risplendere su ogni frequenza. Non dimentichiamo, poi, i sei microfoni (tre per auricolare) integrati, soluzione che agevola le telefonate: ho provato a chiamare sia da luoghi tranquilli che da altre molto trafficati e caotici, ma i miei interlocutori hanno assicurato di aver sentito sempre a dovere la mia voce, e io non ho avuto alcun problema a sentire loro anche in mezzo a incroci pieni di automobili.
Per utilizzare tutto questo potremo sfruttare i comandi touch a entrambi gli auricolari che sono tocco prolungato, doppio tocco e triplo tocco. Potremo customizzare il tutto a nostro piacimento e assegnare a ogni movenza opzioni come mettere in pausa, scegliere il brano precedente o successivo, gestire il controllo ambientale, attivare la modalità SXFI, quella a bassa latenza (consigliata soprattutto nei videogame) o utilizzare l’assistente vocale (Siri per iOS o Google per android). Ho fatto un po' di fatica a districarmi coi comandi touch, visto che l’area di controllo sugli auricolari è ampia e più di una volta mi sono trovato a bloccare un brano mentre in realtà volevo solo sistemare l’inserimento nell’orecchio, ma si tratta di un problema facilmente superabile con un minimo di esperienza. Per quel che riguarda la durata della batteria, le specifiche date da Creative sono totalmente veritiere: otto ore senza ANC e Modalità Ambiente e 28 ore sfruttando la ricarica della custodia, davvero niente male! Inoltre la certificazione IPX5 assicura l'utilizzo anche sotto la pioggia, soluzione utile su diversi fronti, ad esempio per chi non vuole rinunciare alla musica, magari durante una corsa di allenamento anche col maltempo.
Aurvana Ace SXFI: in conclusione
Tra alti e qualche basso, gli Aurvana Ace SXFI mostrano ancora una volta le qualità produttive di Creative, ma per quanto dotate di molti punti forti, non sono auricolari del tutto bilanciati. Ottimo il lato gaming, buono quello “movie”, soddisfacenti le chiamate, ma andando a parlare in ambito musicale si deve scendere a patti con l’ANC che fa il suo dovere solo se non si alza troppo il volume di quello che si ascolta, pena una distorsione che mai mi sarei aspettato da un prodotto di fascia alta. Una macchia non indifferente per degli auricolari premium praticamente da ogni altro punto di vista, adatti a un pubblico che ha voglia di “smanettare” con l'equalizzatore e che non si limita alle impostazioni base, anche queste non proprio a fuoco, ma completamente customizzabili e adattabili a tutti i gusti. I materiali sono di qualità, la batteria non delude, ma i comandi touch potevano regalare qualcosa in più. La modalità SXFI funziona bene, ma non supporta molte situazioni e rimane quasi sempre un lussuoso optional. Le Aurvana Ace SXF sono un buon prodotto, ma rispetto alla qualità a cui ci ha abituato Creative risultano meno inquadrate e con una ottimizzazione non proprio immediata. I pregi ci sono (così come qualche problema evidente), ma più che in altre occasioni bisogna scavare per farle brillare pienamente.