The Abandons: una serie western abbandonata a se stessa
Gillian Anderson e Lena Headey sono due capofamiglia che affrontano senza esclusioni di colpi in una remota cittadina del vecchio west. Sette episodi su Netflix.

1854, cittadina fittizia di Angel's Ridge, nel cuore del vecchio west. Fiona Nolan è un'immigrata irlandese rimasta vedova che ha costruito, insieme al compianto marito, una famiglia adottando orfani ed emarginati. La sua più grande rivale è Constance Van Ness, ricca matriarca anch'essa sopravvissuta all'amato, che controlla il potente impero minerario della zona. Tra loro nasce un acceso conflitto quando entrambe rivendicano i diritti di possedimenti della stessa terra, nella quale si nasconde un prezioso giacimento di argento.
In The Abandons la rivalità si intensifica ulteriormente quando vendette, intrighi e una relazione proibita rischiano di far crollare ogni equilibrio. Le tensioni esplodono quando Willem, il secondogenito di Constance, aggredisce sessualmente Dahlia e lei lo uccide per legittima difesa. A complicare la situazione c'è la storia d'amore clandestina tra Elias, il primogenito di Fiona, e Trisha, la figlia di Constance, mentre le due capofamiglia sono sempre più determinate a eliminare per sempre la "casata" nemica.

The Abandons: aspettative e realtà
Mai titolo più profetico - e nelle prossime righe scopriremo insieme il perché - The Abandons rappresenta l'ultimo progetto televisivo di Kurt Sutter, il creatore della serie cult Sons of Anarchy, che qui avrebbe voluto riportare le dinamiche di potere di stampo quasi teatrale in un contesto western: un progetto che sulla carta possedeva tutti gli ingredienti per diventare uno più interessanti degli ultimi anni. La presenza nei ruoli principali di due attrici iconiche del piccolo schermo come Gillian Anderson e Lena Headey sembrava inoltre garantire quella dose di carisma femminile necessaria per una storia che verte sul confronto tra due donne al comando.
Eppure il risultato finale è un'operazione spesso contraddittoria, che guarda alla frontiera con un'ottica mal bilanciata, cercando di inserire sia omaggi alle situazioni archetipiche che elementi di novità, dando vita ad un'operazione indecisa su cosa voglia realmente raccontare.

La serie venne ordinata da Netflix nell'ottobre del 2022 con l'intento iniziale di realizzare dieci episodi della durata di un'ora ciascuno, ma qualcosa in fase produttiva è andato storto, con l'abbandono in corsa dello stesso Sutter per via di divergenze inconciliabili con la piattaforma, che non aveva particolarmente apprezzato l'episodio pilota, considerato troppo lungo per il pubblico streaming. E questa situazione si fa sentire soprattutto nel finale, che lasciando un epilogo apertissimo sulle effettive sorti delle figure principali avrebbe bisogno come l'ossigeno di una stagione 2, ad oggi non ancora annunciata e alquanto improbabile date le premesse. Il rischio che The Abandons rimanga così una storia monca e senza una vera e propria conclusione è alto, fattore questo che potrebbe portare molti spettatori a non cimentarsi nemmeno nella visione.
Ciò che brilla ma non basta
In mezzo al caos produttivo, le due protagoniste tentano di salvare il salvabile. Lena Headey, attrice britannica entrata nell'immaginario comune grazie alla sua interpretazione di Cersei Lannister in Game of Thrones, porta sullo schermo una Fiona Nolan di spessore, un personaggio carico di ambiguità pronto a tutto pur di proteggere le persone che ama e la terra che ritiene sua di diritto. Al contempo Gillian Anderson, leggendaria Dana Scully di The X-Files, infonde il giusto tormento alla figura, più complessa di quanto appaia, della ruvida Constance Van Ness, anch'essa madre in cerca di risposte sulle sorti del figlio scomparso.

Sguardi femminili in un'ambientazione dominata nella concezione classica da dinamiche patriarcali, che qui prendono il sopravvento su un cast altrimenti altalenante e fin troppo numeroso, con una miriade di sottotrame che invece di impreziosire il tessuto narrativo finiscono per appesantirlo inutilmente.
Dal punto di vista della messa in scena, The Abandons beneficia del suggestivo fascino delle location canadesi. Le pianure dell'Alberta, con le loro distese infinite, le montagne all'orizzonte e quella particolare qualità della luce che caratterizza il territorio nordamericano, offrono uno scenario esteticamente sontuoso che richiama i grandi western del passato. Buona anche la ricostruzione d'epoca, con i set realizzati per l'occasione che ci trasportano in un west credibile, tra saloon dove le risse sono all'ordine del giorno e chiesette nelle quali i peccatori cercano perdono per bugie e malefatte di vario genere.

D'altronde ben presto si comprenderà come nessuno possa dirsi effettivamente innocente, con praticamente ogni figura principale e secondaria che nasconde un segreto o si macchia di qualche tradimento, seguendo quell'approccio moderno dove il canonico confronto tra Bene e Male e è stato sostituito da quella sporcizia morale che corrompe i cuori di tutti, senza distinzione di sorta.
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Rating: TBA
Nazione: USA
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Redazione

The Abandons
Scordatevi un nuovo Deadwood, giacché le atmosfere western di The Abandons risultano spesso annacquate e la storia si perde in una faida senza esclusioni di colpi dai risvolti alquanto gratuiti. Nemmeno quelle dinamiche che avevano fatto la fortuna di operazioni concettualmente similari come la ben più riuscita miniserie Hatfields & McCoys riescono a reggere il peso di questi sette episodi che, subissati da problemi produttivi e dall'abbandono a riprese iniziate del creatore Kurt Sutter, si smarriscono in un bicchier d'acqua. Restano così soltanto le notevoli interpretazioni di Lena Headey e Gillian Anderson, che si affrontano a viso aperto e senza pietà in una cittadina di frontiera dove sono loro a dettare le regole del gioco, un gioco che si fa sempre più sporco e cattivo seppur con poca cognizione di causa.












