Stay Close: recensione della miniserie con Cush Jumbo e James Nesbitt
Scopriamo insieme uno dei titoli di Harlan Coben da recuperare
Nel nostro speciale dedicato a Harlan Coben, ricordavamo come quello della perdita fosse uno dei tempi più cari allo scrittore statunitense.
Stay Close, la miniserie inglese tratta da un suo romanzo, non fa eccezione.
La trama di Stay Close
C’è un altro elemento centrale in Stay Close: la verità non è così chiara come potremmo pensare. Ciascuno la interpreta a modo suo, tanto che sia sul presente che sul passato ci sono diverse opinioni. Crediamo ciò che pensiamo essere vero, ma l’oggettività della verità sembra essere il bene più prezioso da conquistare.
Vogliamo sapere chi è la protagonista. Perché nasconde il proprio passato. Da chi o cosa è fuggita, e quando.
Vogliamo sapere cos’è successo al ragazzo che è scomparso, e alle persone collegate al caso. Vogliamo vedere se Cassie - pardon: Megan - arriverà all’altare come previsto mentre Coben gioca con la memoria nostra e dei personaggi, rimescolando continuamente le carte.
Carte che puntualmente ci portano a quei cliffhanger in ogni episodio che ci spingono a restare lì, ad andare avanti, a voler sapere. Non importa quale sia la verità, ci basterà conoscerla.
Stay Close è una delle tante miniserie tratte dalle opere di Coben che nascono per finire dritte sullo schermo. Con i capitoli già pronti per diventare episodi e con i colpi di scena uniformemente distribuiti fra le pagine.
Il successo è quasi sempre immediato, ed è stato così anche con Stay Close, prontamente schizzata in testa ai titoli più visti anche in Italia all’epoca del suo arrivo. E se vi piace Coben e ve la siete persa, Netflix è sempre disponibile a farvela recuperare.