La fidanzata: donna contro donna nella serie tratta dall'omonimo romanzo

Robin Wright e Olivia Cooke vestono i panni della madre e della nuova fidanzata di un ragazzo che diventa oggetto di contesa tra loro. Su Amazon Prime Video.

di Maurizio Encari

Il giovane Daniel ha sempre avuto un rapporto molto stretto con sua madre Laura, al punto che tutte le sue relazioni passate sono naufragate. Ma questa volta lui la rassicura che la sua nuova fidanzata le piacerà. La ragazza in questione è Cherry, un'agente immobiliare dalle origini modeste. Fin dal primo momento tra le due non scorre buon sangue e Laura comincia a sospettare qualcosa sulla nuova arrivata.

Dal momento in cui Cherry entra nella elegante villa dei Sanderson, la tensione tra le due donne aumenta di giorno in giorno. Laura, che gestisce una galleria d'arte, scopre che la potenziale futura nuora nasconde diversi segreti e cerca di mettere in guardia il figlio, il quale sembra comunque insensibile, tanto accecato dalla passione, ai suoi avvertimenti. Ma anche la stessa genitrice dimostra dei comportamenti via via più ambigui e opprimenti, finendo per trascinare Daniel in una situazione complicata dove è lui la vera vittima.

Dalle pagine allo schermo

Adattamento dell'omonimo romanzo di Michelle Frances del 2018, distribuito in Italia da Editrice Nord, The Girlfriend suddivide ogni episodio in due parti distinte, mostranti i punti di vista delle due contendenti, che ripercorrono spesso i medesimi eventi offrendo la loro versione della storia. Storia che in tal modo acquista maggiori sfumature e permette di gestire al meglio i numerosi colpi di scena, giocando con efficacia sulla follia di entrambe le protagoniste, ognuna alle prese con un proprio lato oscuro che non si tarderà a manifestare nel prosieguo della stagione. Sei episodi con una conclusione netta, che non lasciano spazio a ulteriori proseguimenti ma che chiudono il cerchio con un senso di profonda amarezza, chiosa ideale per una vicenda dove anche l'ingenuità diventa malauguratamente una colpa.

Il legame assai complesso, al limite di sussulti incestuosi, che lega Laura al figlio è parimente controbilanciato dalla conclamata pazzia di Cherry, i cui comportamenti da stalker ci vengono già ampiamente mostrati nella prima puntata. Ecco così che per lo spettatore viene difficile prendere le parti di una o dell'altra, giacché entrambe le rivali sono tutto fuorché un esempio di moralità.

Scontro tra titane

In questa disfida tra menzogne e cattiverie assortite fondamentale è il ruolo delle attrici, in grado di rendere accattivanti figure così respingenti. Olivia Cooke, ormai volto chiave della serialità contemporanea - da Bates Motel a House of the Dragon e non solo - è perfetta nelle vesti di arrampicatrice sociale dall'indole persecutoria, mentre Robin Wright veste con profonda umanità i lati negativi di una madre che ha sbagliato molto in passato. La serie per altro vanta anche la sua firma in cabina di regia, esperienza a lei non nuova: vi consigliamo a tal riguardo di recuperare il suo intenso dramma introspettivo Land (2021).

Se la sceneggiatura a tratti è pungente e satirica al punto giusto, con sgambetti che passano dal grottesco a soluzioni più figlie dell'astuzia, la verosimiglianza rischia di venir meno in certi passaggi. In particolare ciò che accade nella seconda metà di stagione, con il mondo dei social network e di internet che apre tutte le porte, risulta poco credibile. Una sensazione maggiormente sottolineata dal fatto che, quando utile ai binari prefissati, proprio il mondo del web viene invece sfruttato con sagace perfidia per demolire l'immagine pubblica dell'avversaria.

In questo gioco delle parti, dove l'universo femminile diventa teatro di crudeltà e rivalità, gli uomini sono di fatto messi in secondo piano, a cominciare proprio da quel Daniel che si ritrova suo malgrado sballottato tra due psicopatiche e non saprà più a chi credere. Una scelta ben ponderata per una serie che si fa forza proprio sulla sua irresistibile coolness, in grado di coprire anche le improbabilità di un racconto che si bea proprio della sua anima tensiva, anche a costo di sacrificare il realismo.