Beyond Goodbye: la serie sentimentale di Netflix è in realtà cinica

Si perde troppo l'occasione di emozionare

Beyond Goodbye: la serie sentimentale di Netflix e in realta cinica

Beyond Goodbye (Sayonara no Tsuzuki), la serie giapponese di Netflix disponibile dal 14 novembre in lingua originale con i sottotitoli in italiano, intreccia il destino di quattro persone dopo un tragico evento, che a qualcuno distrugge la vita e a qualcun altro la salva.

La trama di Beyond Goodbye

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È così formale, in questa cultura. Tutto. Ma soprattutto il modo in cui Kazu e Miki “Miss Mela” si mettono insieme. Un modo privo di emozioni, romanticismo, amore. Ecco perché il matrimonio di Kazu sembra contare sempre così poco.

Il pepe arriva, finalmente, solo alla fine. E grazie al personaggio di Miki. Non essendo lei la protagonista, capite che questo è un problema. In tutta questa formalità, questa educazione esasperata e questo rispetto, finalmente qualcuno fa la parte del cattivo. Per ragioni pienamente giustificabili, aggiungo.

Quando Kazu è in ospedale in attesa di trapianto, Miki non fa che ripetere la sua famiglia quanto sia bello. Ma dopo che si sono sposati, e che lui ha un cuore nuovo, tutto cambia. Kazu non è più l’essere fragile e debole di prima, a completa disposizione di Miki. Dipendente da lei. E lei, questo, non riesce ad accettarlo.

Di qui la visione cinica di tutto: destino, amore, matrimonio.

In una sorta di favola secondo la quale il cuore di un uomo contiene anche i suoi sentimenti, le sue conoscenze e la sua personalità, manca davvero originalità. Abbiamo già visto dozzine di storie simili, declinate in tanti generi dal sentimentale - come questo - all’horror, che ha fatto ampio uso del concetto di trapianto. E duole dire che tutte queste storie simili sono meglio riuscite. O più toccanti. Penso a Return to Me, con David Duchovny e Minnie Driver, per dirne uno.

Forse è culturalmente troppo lontano dal “sentire” europeo, eppure le storie indonesiane, coreane o filippine non subiscono lo stesso destino. Viene il dubbio che sia un problema di messa in scena. Perché quando i gesti sono esasperatamente lenti e non stiamo guardando Un affare di famiglia di Koreeda, aggiungere anche l’effetto rallenty è davvero troppo.

5.5

Voto

Redazione

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Beyond Goodbye: la serie sentimentale di Netflix è in realtà cinica

Beyond Goodbye è la serie giapponese di Netflix, disponibile in lingua originale con i sottotitoli, che racconta la storia di due coppie di innamorati colpite da un evento che distrugge una vita e ne salva l’altra.

Sembrerebbe una favola romantica, all’inizio, ma in realtà restituisce una visione cinica del mondo, dell’amore e del destino. Esasperatamente lenta, cerca di infilare elementi (come la passione della protagonista per il caffè) che risultano solo strumentali al procedere della trama. Una trama dilatata per coprire 8 episodi, quando 5 sarebbero stati più che sufficienti e sicuramente più efficaci.

Tutto è già visto, manca originalità ma soprattutto manca sentimento. Ci sono due o tre sequenze in 8 ore che coinvolgono emotivamente lo spettatore. Il resto scorre via in maniera eccessivamente formale, rispettosa, priva di emotività. Suggestivi i paesaggi (sia in Giappone che alle Hawaii), ma il pepe arriva solo alla fine. Serviva prima.

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