Where Winds Meet: la Recensione dell'Open World Free to Play

Everstone Studio ci porta a spasso in un mondo Wuxia senza chiederci un solo Euro

Where Winds Meet: la Recensione dell'Open World Free to Play

Where Winds Meet è un prodotto certamente coraggioso, ma la sua storia finora sembra aver premiato gli sforzi dello sviluppatore Everstone Studio e del publisher NetEase: il gioco ha infatti debuttato su PC quasi un anno fa e successivamente si è esteso anche sul mercato Mobile prima di approdare, lo scorso Novembre, anche su console PS5. Parliamo di un Action-RPG Open World ambientato in un mondo Wuxia ispirato alla Cina del X secolo con la caratteristica fondamentale di essere Free to Play. Ci siamo avventurati in queste terre di briganti, monaci e risaie per cercare di capire il segreto di questo successo.

Where Winds Meet: la Cina Wuxia da soli o in compagnia

Nell'introduzione della storia facciamo conoscenza con due eroi – uno spadaccino e un virtuoso del ventaglio – che difendono un infante dall'attacco di una setta di banditi. Durante lo scontro il secondo rimane ucciso ma il primo riesce a fuggire con il prezioso fagotto di cui poi assumerà il ruolo di zio e introdurrà sin da giovane alla disciplina della arti marziali al sicuro nella regione del Qinghe. Anni dopo ritroviamo il fagottino cresciuto – o cresciuta, se preferite – e al servizio di una donna, la taverniera Han, con più nessuna notizia dell'amato zio, partito da anni. Inutile dire che un passato sconosciuto arriverà ben presto a bussare alla sua porta, trascinando il protagonista in un'avventura che interesserà tutta la regione, dalla capitale Kaifeng e poi ancora più lontano.

Where Winds Meet è, come s'è detto, un titolo Open-World, ma sin dalle prime fasi del gioco tenderà ad offrire al giocatore una struttura in cui la trama principale avrà un ruolo di tutto rispetto. Ciò non di meno, all'inizio dell'esperienza di gioco ci verrà chiesto se preferiamo un viaggio solitario in cui il MultiPlayer sia circoscritto ad apposite arene per il PvP e all'evocazione di alleati nei pressi dei Boss o se invece preferiamo una maggiore possibilità di incontrare gli altri giocatori. Nel primo caso quindi il gioco avrà una struttura che ricorderà molto da vicino Genshin Impact o i vari Souls-like, nel secondo offrirà una certa qual pennellata di MMORPG.

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La realizzazione degli ambienti è certamente notevole

Where Winds Meet e la struttura parallela

La struttura narrativa di Where Winds Meet prevede la possibilità di esplorare inizialmente solo determinate aree della mappa di gioco: le aree successive si riveleranno volta per volta proseguendo nella trama principale. Contemporaneamente, però, per sbloccare i vari capitoli di trama sarà anche necessario raggiungere un determinato livello minimo. Questo significa che dovremo volta per volta dedicare del tempo al grinding ed alle missioni secondarie o attività varie prima di poterci gettare a capofitto nei successivi capitoli o regioni. Non solo: determinate soglie di livello non saranno superabili se prima non si supera un'apposita prova, consistente in un'arena in cui affrontare nemici prefissati.

Al di là di quest'ultimo scoglio, però, difficilmente il requisito della doppia progressione parallela – livello e trama – costituirà un ostacolo: al netto del fatto che le missioni principali forniscano già una dose di esperienza tale da avvicinarci notevolmente alla soglia successiva, le varie attività collaterali offerte dal mondo di gioco saranno tali e tante che difficilmente ci troveremo senza “qualcosa da fare”. Anche solo vagare liberamente tra le risaie o le montagne affrontando lupi e briganti o raccogliendo casse e tesori disseminati in giro può essere molto remunerativo, specie quando ci si imbatte in un Boss abbastanza malleabile da poter essere sconfitto; a questi poi si aggiungono le numerose missioni secondarie che possono esserci assegnate dai PNG, ma anche la pesca, le sfide a Shogi, i dibattiti, i tiri al bersaglio da ubriachi e tanti altri minigiochi che gli sviluppatori hanno introdotto nel mondo.

Un terzo layer di sviluppo del personaggio interesserà inoltre le proprie abilità di combattimento e le armi: in generale riceveremo una nuova e più potente arma per ogni categoria presente nel gioco – spada singola, doppie spade, lancia, falcione, ventaglio, ombrello – ad ogni cambio di “rank”, ma per il resto l'equipaggiamento andrà progressivamente potenziato impiegando i vari oggetti consumabili reperibili in giro, dai mercanti o dai nemici. Altri materiali serviranno invece per potenziare l'affinità con le armi, ed infine i Talenti sviluppati durante il gioco andranno spesi nell'apposito albero o conservati per sbloccare abilità relative ai Boss sconfitti.

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Le due facce del medesimo boss

Where Winds Meet tra arte e ChatBot

L'impatto estetico di Where Winds Meet è certamente notevole: il lavoro svolto da Everstone Studio nel ricreare l'ambiente rurale e cittadino della Cina del X secolo rivaleggia con quello di altri studi più blasonati – pensiamo ad esempio ai vari Assassin's Creed o Ghost of Tushima/Yotei – e anche nella realizzazione dei modelli, delle textures e delle animazioni c'è una cura piuttosto elevata. Purtroppo non è tutt'oro ciò che luccica e talvolta assistiamo anche a qualche scivolone tecnico, come compenetrazioni tra i modelli o cali di frame-rate; niente che infici l'esperienza di gioco, ma comunque presente.

La colonna sonora è, ovviamente, ispirata alle classiche melodie cinesi tradizionali: è comunque percepibile una certa dose di “influenza” più moderna che contribuisce a rendere tutti i temi gradevoli e adatti alle varie situazioni. Le voci sono presenti unicamente nei doppiaggi Cinese e Inglese: le prime ci sono sembrate di qualità migliore, ma ovviamente la comprensione diventa molto soggettiva. Un altro motivo per preferire i doppiaggi in Inglese, sebbene forse un po' meno belli, è relativa al fatto che i sottotitoli – anch'essi limitati nelle lingue e con l'Italiano assente – di tanto in tanto scelgono di latitare su schermo, sintomo di una revisione imperfetta...

Un elemento peculiare di Where Winds Meet è il fatto che sia possibile chiacchierare con alcuni PNG in maniera più libera rispetto ai classici dialoghi a scelta multipla: il gioco include infatti un apposito ChatBot IA che risponde alle frasi che comporremo nell'apposita finestra di dialogo – ovviamente possedere una tastiera connessa alla PS5 può essere molto utile, ma ci si può districare anche con la classica interfaccia. Questi dialoghi sono spesso fini a loro stessi ed al massimo possono fruttare qualche risorsa in premio se si ottiene la simpatia del PNG, ma sono comunque qualcosa di rimarchevole nell'ambito della sperimentazione. I dialoghi legati a trama e quest, comunque, sono strutturati in maniera tradizionale.

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Nel gioco ci sono anche questi gatti vestiti che vi danno delle quest e... niente, anche solo questo è sufficiente per farvelo scaricare!

Where Winds Meet: una grande opera Free-to-Play

In precedenza in questo articolo abbiamo paragonato Where Winds Meet a Genshin Impact: in entrambi i casi infatti abbiamo prodotti che offrono un vastissimo Open World con molteplici attività collaterali [il fatto che siano entrambi opera di team Cinesi è un elemento secondario anche se forse non marginale]. Le similitudini tra i due titoli però si fermano qui, visto che il titolo di HoYoverse si basa sulla gestione di team di personaggi ottenuti con meccaniche Gacha mentre il lavoro di Everstone ci mette dei panni di un eroe solitario. Anche per quanto concerne gli stilemi del combattimento, Where Winds Meet prova ad ispirarsi piuttosto a NiOh, con l'utilizzo della postura e della fatica, o ad altri souls-like, ma indubbiamente il livello di difficoltà è orientato verso un'utenza più casual.

L'opera è comunque incontestabilmente vasta, curata nella trama e nei background dei personaggi, sorretta da temi anche piuttosto profondi [senza farvi SPOILER vi consigliamo di non affezionarvi troppo ai personaggi che incontrerete...] e strutturata in modo da durare anche 150 ore o più; il tutto, non va dimenticato, è fornito nella formula del Free-to-Play con una monetizzazione che si basa esclusivamente su elementi estetici – dall'abito comune, alla cavalcatura, fino a enormi battelli lussuosi – e non sulle classiche [e speso contestate] meccaniche Gacha.

Alla luce di queste considerazioni non stupisce per nulla che Where Winds Meet abbia convinto sia su PC sia su Mobile e stia accumulando rapidamente utenza anche su PS5: il lavoro di Everstone Studio merita certamente di essere provato dagli amanti degli Open World, dei souls-like e del genere Wuxia. Se poi la prova dovesse essere insoddisfacente – perché, s'è detto, i difetti e i limiti comunque ci sono – alla peggio avrete perso solo qualche oretta, ma neanche un euro...

 

Gallery

Where Winds Meet

Versione Testata: PS5

8

Voto

Redazione

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Where Winds Meet

Where Winds Meet è un'opera veramente grossa, sia nel senso della vastità geografica sia nel computo delle numerose attività in cui il giocatore può farsi coinvolgere, a partire dalla lunga e profonda trama principale, essenziale per sbloccare le aree di gioco successive, fino a tutte le attività secondarie disponibili. I difetti e i limiti ci sono, ma raramente ci siamo trovati al cospetto di un'opera di questo livello distribuita nella formula Free-to-Play. Consigliatissimo.

 

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