Turok 2: Seeds of Evil

Turok 2 Seeds of Evil
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Il genere degli sparatutto in soggettiva é venuto alla ribalta grazie a(inutile negarlo)DOOM, titolo culto per PC apparso per la prima volta in versione shareware verso fine '93 (ammazza 'so vecchio!) e successivamente scaricato ed apprezzato da milioni di utenti nonché imitato da milioni di altre software house su più o meno tutte le piattaforme, senza comunque insidiare il trono della ID SOFTWARE nella categoria che essa stessaha creato(WOLFSTEIN 3D, ricordate?)
Turok 2: Seeds of Evil
Il lanciafiamme, una delle armi più belle mai viste in uno sparatutto

Questo cosa c'entra con Turok2? C'entra c'entra, é a loro che dobbiamo la nascita di questo genere di giochi e sopratutto il loro evolversi da arcade in finto 3d a vere e proprie epopee tridimensionali, in cui il giocatore viene immerso in mondi virtuali dall'aspetto allo stesso tempo surreale e realistico: surreale per le ambientazioni e le tematiche ma realistico per l'attinenza alle leggi fisiche e per le sensazioni che questo tipo di giochi sa ricreare. Turok2 fa parte neanche a dirlo dell' ultima generazione di FPS(first-person-shooter) con missioni suddivise in obbiettivi da portare a termine e livelli percorribili in qualunque direzione dal giocatore, oltre che avversari (ma su questo tornerò in seguito) dotati di una certa intelligenza artificiale. L'ambientazione dell'ultimo titolo dell'Iguana Entertaintment é tratta dal fumetto originale di Turok e vede quest' ultimo frapposto al Primagen, un essere alieno che il precedente "figlio della pietra" (il Turok del seguito é infatti un'altra persona) ha involontariamente risvegliato alla fine del primo capitolo: tale creatura giace in qualche parte nascosta delle terre perdute e viene tenuta sotto controllo da alcuni totem che ne trattengono il potere - starà quindi a Turok assicurarsi che gli eserciti del bestio non distruggano gli unici strumenti in grado di contenerne l'incredibile potere. Questa a grandi linee la trama, infatti durante la ricerca di tali totem si dovranno portare a termine diversi compiti: si va dal liberare prigionieri fino al distruggere riserve di munizioni, compiti illustrati in modo piuttosto sintetico da Adon, la sacerdotessa che convoca Turok all'inizio del gioco
Turok 2: Seeds of Evil
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Turok 2: Seeds of Evil

Prima di deciderne l'acquisto ho letto alcune recensioni in cui si parlava dei problemi di fluidità o
del fogging tutt' ora presente (seppur ridotto - speriamo in bene per il terzo!) ed essendo io stesso un
fanatico del frame-rate (se un gioco scatta, di solito lo massacro alla grande) sono rimasto dubbioso
fino al momento in cui ci ho giocato per la prima volta. Ebbene, sembra retorico ma quando si
comincia a giocare non ci sono più nebbie o fotogrammi che tengano: ci si concentra sull'azione, sui
combattimenti e (soprattutto) sulla grafica e si va avanti per ore.
La giocabilità e davvero alta, grazie ai livelli grandi e vari nel design e nelle texture, oltre che ai
nemici realizzati e animati ottimamente (alcuni dei migliori che abbia mai visto
in uno sparatutto - compresi quelli per PC) e FINALMENTE dotati di una IA decente: sentono i
rumori, tendono imboscate e si nascondono quando sono sopraffatti. Abituato a trovarmi contro
dei "rinko" con una pistola in mano, ho dovuto imparare a mie spese a nascondermi, pianificare gli
attacchi e persino a scappare davanti ad avversari che sembrano conoscere ogni
pezzo del livello in cui si trovano ed in grado di utilizzare tutta una serie di diavolerie una più letale
dell'altra: mi è capitato nel secondo livello di sparare una fucilata ad un Endtrail (un lucertolone) e
vedere quest' ultimo girarsi, farmi ciao-ciao con la mano, attivare una mimetizzazione "alla
Predator" e saltarmi addosso!La cosa che rende questo Turok2 un classico è il gioco in multiplayer
o "deathmatch" che dir si voglia, implementato davvero alla grande. Ho provato solo la modalità
bloodlust (1 contro 1) ma già così mi sono divertito parecchio: il design delle arene è ottimo e i
personaggi tra cui scegliereben caratterizzati, e soprattutto la fluidità rimane alta
anche nel mezzo delle sparatorie più furiose. Due parole anche sui motivi che accompagnano le
gesta di Turok, di stile epico-mistico e realizzati con cura, forniscono un buon sottofondo alle azioni
del giocatore, anche se io preferisco "pompare" gli ottimi effetti e tenere le musiche a livelli più
tranquilli, anche per rimanere più concentrato sull'azione.
In definitiva direi che siamo di fronte ad un grande first-person-shooter, il migliore insieme a
Goldeneye per N64, penalizzato da un motore 3d non certo perfetto (ottima grafica ed effetti ma
fluidità incostante) comunque in grado di garantire molte ore di gioco e
divertimento.