Romancing SaGa: Minstrel Song Remastered International: la Recensione della nuova versione

Romancing SaGa: Minstrel Song Remastered International: la Recensione della nuova versione

di Tommaso Alisonno

Romancing SaGa è un titolo che getta le sue radici addirittura nel 1992, quando debuttò su Super Famicom [la versione Giapponese del SNES] come quarto capitolo della serie SaGa. Nei successivi trent'anni questo titolo di Squaresoft, oltre a dare il nome ai due successivi capitoli di SaGa – Romancing SaGa 2 e Romancing SaGa 3 – è tornato più volte sul mercato, la più importante delle quali è costituita sicuramente dal Remake realizzato su PS2 nel 2002 col titolo Romancing SaGa: Minstrel Song, release che seguiva il successo di Unlimited SaGa. Vent'anni dopo questo capitolo è stato rimasterizzato, ma a tre anni da quella release ecco arrivare Romancing SaGa: Minstrel Song Remastered International. Ovviamente è giusto dare prima di tutto uno sguardo d'insieme all'opera per chi non dovesse conoscerla, ma se già avete avuto modo di provare la Remastered del 2022 trovate nel commento finale le differenze.

Romancing SaGa: 8 personaggi e un Menestrello

Siamo nel mondo di Mardias, diviso in diverse regioni che fanno più o meno tutte capo all'impero di Befal la cui capitale Melvir rimane è un po' il fulcro nodale di economia, politica e guerre. Sebbene il mondo attualmente viva un periodo di pace, le leggende parlano ancora della guerra combattuta mille anni fa tra le divinità del male – Morte, Saruin e Shirach – ed Elore il benevolo, che alla fine emerse vittorioso relegando due dei suoi nemici all'inferno e spezzettando il terzo, Saruin, in dieci Pietre del Destino.

In questa ambientazione incontriamo ben 8 protagonisti tra cui scegliere, ciascuno con il suo passato, i suoi interessi e la sua storia personale da vivere: Albert il nobile, Aisha la nomade, Jamil il ladro, Claudia la guardaboschi, capitan Hawk il pirata, Sif la barbara, Gray l'avventuriero e Barbara la danzatrice. Per ciascuno di essi dopo aver superato le prime fasi del gioco si aprirà l'esplorazione libera del mondo, anche se di tanto in tanto alcuni eventi legati a loro personalmente li “rincorreranno” e modificheranno l'andamento dell'avventura. Durante il suo viaggio, il protagonista scelto incontrerà altri eroi disposti ad unirsi alla sua causa, non ultimi alcuni degli altri 7 personaggi citati. Una presenza costante sarà inoltre il misterioso Menestrello che sembra sapere tutto di tutti e che talvolta potrebbe anche occasionalmente accompagnare l'eroe nei suoi viaggi – non a lungo però...

Un sistema classico con molti punti originali

L'impostazione di base del gioco è quella di un JRPG classico: dalla schermata di esplorazione in tempo reale si passa all'arena da battaglia nel momento in cui si entra in contatto con un mostro. Nell'arena i due schieramenti sono uno di fronte all'altro e il tempo è scandito dai turni: all'inizio di ogni turno imposteremo tramite menù le azioni di ciascuna delle unità del Party – massimo 5 – ma poi l'esecuzione sarà svolta secondo un ordine di iniziativa che non ci è dato conoscere aprioristicamente. Le varie tecniche o incantesimi richiederanno Punti Battaglia per essere eseguite, una risorsa che è possibile accumulare turno dopo turno. Alcune tecniche metteranno alla prova la resistenza strutturale dell'arma adoperata, riducendo la sua robustezza [le armi possono essere riparate]. I danni ricevuti sono intesi in termini di fatica e sono cancellati alla fine dello scontro, ma se un personaggio va KO comincerà a subire “danni seri” sotto-forma di ben più gravi Punti Ferita che, se ridotti a 0, portano alla morte definitiva.

Questa gestione del danno non è l'unica originalità [per l'epoca] di Romancing SaGa: l'abilità nell'uso delle armi e degli incantesimi deriverà dalla Classe e dal Livello sviluppato dal personaggio, ma questi non si incrementano con la battaglia bensì spendendo gli appositi Cristalli presso gli Addestratori. D'altro canto, alla fine di ogni scontro vedremo crescere questa o quella caratteristica dei personaggi in base alle tecniche adoperate e parametri aleatori. Sarà anche possibile effettuare combo di gruppo nonché apprendere nuove tecniche semplicemente utilizzando quelle già note.

Tecnicamente un tuffo nel passato

Non negheremo che uno degli scogli più importanti da superare nell'esperienza di gioco in è il comparto tecnico che, sebbene rimasterizzato ancora e ancora, deriva pur sempre da un prodotto di oltre 20 anni fa; se si aggiunge che già all'epoca si scelse uno stile per i modelli 3D che in qualche modo riproducesse anche nelle proporzioni gli sprite originali dell'era SNES, per esempio con spalle e braccia molto grandi rispetto alle gambe, si capisce di come il risultato oggi possa apparire un po' grottesco. Anche il fatto che l'inquadratura durante l'esplorazione sia legata a una telecamera preimpostata e non permetta, ad esempio, di visualizzare chiaramente la direzione (e i nemici) verso cui si sta camminando fa storcere non poco il naso. E per quanto riguarda le texture, è innegabile che si sia cercato di rendere giustizia ai visi e alcuni dettagli dei modelli dei protagonisti, ma per il resto le sfumature sono notevoli ed è forte il sospetto che l'upscaling possa essere stato in gran parte realizzato con l'IA.

Certamente più lusinghiero il parere sul comparto audio: fatta eccezione per alcuni temi che forse avrebbero necessitato di un po' di cura in più – primo fra tutti quello ripetitivo dell'isola dei pirati – in generale il lavoro originale di Kenji Ito mantiene un suo fascino e una sua innegabile qualità e la rimasterizzazione è effettuato coi dovuti crismi. Buoni anche i doppiaggi, in Inglese e Giapponese, con tutti i testi tradotti in Italiano. Encomiabile il fatto che sia sempre possibile attivare o disattivare la velocità 2X nelle esplorazioni e nei combattimenti, in modo da ridurre sensibilmente i tempi morti.

Romancing SaGa International: cosa cambia

Per capire in che modo questa versione International di Romancing Saga: Minstrel Song Remastered si differenzi da quella di tre anni fa, oltre al già citato upscaling verso risoluzioni maggiori, bisogna districarsi un po' tra le opzioni a inizio gioco. Innanzitutto è possibile scegliere se utilizzare il gioco nella sua forma originale, ossia così com'era proposto originariamente su PS2, o se implementare tutta quella serie di adattamenti introdotti nella prima Remaster, tra cui boss più agguerriti, nuove storie secondarie e alcuni personaggi in più da poter reclutare.

In secondo luogo si può impostare la velocità del tempo di gioco tra “normale” e “lento”, tenendo presente che la prima è stata pensata per la versione occidentale del gioco e cerca di condensare l'esperienza in meno ore rispetto alla seconda che è in realtà l'originale giapponese. Non si tratta di una scelta marginale: il tempo riveste infatti un ruolo cruciale nell'economia del gioco, visto che stabilisce se e quando un determinato evento si verificherà e conseguentemente anche le condizioni di certe locazioni; a seconda della piega che prende la storia interi insediamenti potrebbero essere spazzati via o occupati da mostri, PNG importanti potrebbero ammalarsi o morire, precludendo così determinate sotto-trame. Infine, col passare del tempo i mostri affrontati anche semplicemente aggirandosi per posti già ampiamente visitati tenderanno a diventare più numerosi e forti.

Romancing SaGa: Minstrel Song Remastered International dunque fa del suo meglio per offrire al giocatore il medesimo gioco in tutte le sue possibili vesti e combinazioni, permettendo ai puristi o a chi non l'ha mai affrontato di riscoprirlo nella sua forma originale così come ai più esperti di gettarsi a capofitto nella versione più articolata. Certo è che il gioco mantiene una difficoltà di fondo e una certa dose di ripetitività [basti pensare che per concludere del tutto la vicenda dovrete portare a compimenti le run di tutti e 8 gli eroi una dietro l'altra...] che lo rendono appetibile quasi esclusivamente per dei veri cultisti dell'Hardcore.