Rogue Spirit – Recensione del Roguelite di Kids With Sticks

Rogue Spirit  Recensione del Roguelite di Kids With Sticks

Nel mondo dei videogiochi è difficile reinventarsi. Alcuni tentano strade già percorse, quelli che chiamiamo amorevolmente “ricaccioni”, altri invece reinventano, modificando quanto più possibile meccaniche usate più volte nel tempo. A dirla proprio tutta, non è nemmeno facile accontentare noi videogiocatori. 

Cosa fare per uscire da questo circolo vizioso? Innanzitutto è bene fare poco, e bene. Ed è forse per questo che quando ci siamo trovati di fronte Rogue Spirit, gioco già presente sul marketplace di Valve da un po’, in accesso anticipato, che in questo periodo ha concluso la sua fase di crisalide per diventare finalmente una bella farfalla. 

Rogue Spirit – Recensione del Roguelite di Kids With Sticks

Rogue Spirit: non perdere la speranza

C’è sempre un mondo da salvare da qualche parte. È il più classico degli evergreen, quel contesto da cui è praticamente impossibile evadere, tant’è che quando ci capita di non dover prendere parte a qualche crociata sul tema, finiamo pure per stranirci un po’.

In Rogue Spirit il protagonista è … morto. Stecchito, caput, amen. In vita era il principe del regno di Midra, adesso chiamato a fare il possibile per salvare la baracca, sfruttando per l’occasione un potere dalle caratteristiche molto interessanti. Quest’ultimo può infatti prendere possesso del corpo di un altro, elemento che in chiave videoludica si trasforma in strategia, volta chiaramente a impossessarsi delle spoglie di un caduto per combattere nei suoi panni.

Un po’ come burattino e burattinaio, e noi vestiamo i panni dei secondi, presi sul momento in cui per averla vinta sarà fondamentale alternare questo potere nel modo giusto, pena la morte (di nuovo). E non una morte qualsiasi, giacché ci toccherà ogni volta ricominciare da capo. Detto così potrebbe sembrarvi semplice, ma una volta che ci si prende la mano, diventa persino divertente cambiare spoglie come un vestito in passarella.

Come novelli Zoolander, prenderemo parte a questa crociata per salvare il regno, cambiando alla bisogna alter-ego con lo scopo di gestire al meglio gli scontri, nonché sfruttando alla bisogna anche la possibilità di muoversi per il mondo di gioco anche in modalità spirito.

Questo offre a livello di narrazione qualche spunto extra per ravvivare il gameplay, un elemento che abbiamo apprezzato grazie alla presenza di alcuni piccoli enigmi, capaci di garantire maggior senso anche a questa forma, che altrimenti sarebbe servita solo per muoversi solo più velocemente.

In Rogue Spirit ci si prende sul serio

Rogue Spirit funziona in maniera piuttosto lineare, se lo guardiamo con gli occhi esperti di chi ha avuto modo di giocare già qualche volta un prodotto sul generis. Qui gli sviluppatori di Kids With Sticks si sono concentrati sulle capacità che ogni corpo possiede, un elemento intrigante sul fronte strategico, proprio perché diventa importante non solo capire il moveset di ognuna delle spoglie presenti (che poi sono i nemici, si è capito no?!), ma anche e soprattutto decidere come usare le mosse che li contraddistinguono.

A volte sarà utile prediligere gli attacchi a distanza, usando quindi personaggi a tema, oppure caricare a testa bassa i nemici con personaggi più coriacei e forti, senza dimenticarci comunque la possibilità di scattare o attirare l’avversario a sé in altri casi. Ogni corpo vanta delle abilità univoche, e questo è importante soprattutto perché in più occasioni cambiare approccio può siglare la differenza tra la vittoria e la sconfitta, soprattutto nelle fasi di combattimento più concitate.

Il combat system sarà pure basico, con attacchi semplici e caricati, accompagnati da qualche abilità speciale da sbloccare e/o trovare, ma dopodiché tutto sta all’abilità del giocatore, soprattutto quando si deve decidere se schivare un colpo oppure pararlo, premendo il tasto dedicato al momento giusto. Ognuno dei corpi posseduti vanta delle statistiche univoche in termini di attacco e resistenza, una serie di valori che sarà importante considerare soprattutto quando dovrete decidere se improntare il vostro gioco sull'aggressività o sulla resistenza. Spunto interessante quello dei danni elementali, sulla carta nulla di nuovo, ma come aggiunta offre qualche momento strategico in più quando si deve decidere come approcciarsi a determinate battaglie.

Rogue Spirit – Recensione del Roguelite di Kids With Sticks

Alla fine contano anche i bonus maturati nel tempo grazie all’acquisto di abilità passive presenti nel santuario, che sarebbe l’hub del gioco da cui ricominciamo ogni volta il nostro viaggio quando moriamo. Il punto dolente della formula risiede nella composizione narrativa, un po’ sottotono e priva di colpi d’effetto, soprattutto quando guardata nell’insieme con l’incedere dei nemici, che insieme ai boss non offriranno situazioni diverse tra una run e l’altra.

A onor del vero, morte dopo morte i livelli cambiano offrendo un minimo di variazioni. Niente per cui gridare al miracolo, ma comunque uno sforzo che gli sviluppatori hanno preso in considerazione insieme ai feedback lasciati dai giocatori durante le fasi di accesso anticipato. Certo, la posizione dei nemici, da sola, non riesce a garantire un’esperienza longeva, motivo per cui potrebbe capitarvi di avvertire un certo senso di noia tra una sessione di gioco e l’altra.

Oltre alla mera uccisione, in Rogue Spirit sono anche presenti delle sfide meglio rappresentate dalla presenza di alcune stele di pietra, le quali una volta distrutte offriranno qualche potenziamento passivo, abilità, oppure qualche premio quando si tratterà di quelle dedicate alle prove, in cui bisognerà raggiungere un obiettivo di completamento.

Semplice ma efficace: ecco il cuore di Rogue Spirit

Guardando il gioco sul fronte tecnico, ci si accorge che questa produzione non vuole in alcun modo far leva sulla grafica per farsi apprezzare dal pubblico, motivo che ha spinto gli sviluppatori a scegliere un approccio più cartoonesco, possibile grazie all’utilizzo del cel-shading. I nemici appartengono al folklore giapponese, condizione necessaria e sufficiente a permetterci di apprezzarne la fattura, soprattutto quando si guardano in faccia nemici e famigli, che non hanno bisogno di spiccare per originalità restando ben ancorati all’immaginario collettivo.

Il gioco è comunque localizzato completamente in lingua italiana, un plauso utile a garantirne la fruizione e la lettura delle abilità. Niente capace di far impensierire nessuno, ma quando si tratta di seguire la narrazione, fa sempre piacere trovare una localizzazione fatta nel modo giusto.

Come offerta Rogue Spirit forse non brillerà per originalità, ma permette comunque ai giocatori di mettersi alla prova con qualcosa di sfidante, che dopo la campagna vedrà maggior senso nelle prove di attacco a tempo, una modalità che vi richiederà di completare i livelli nel minor tempo possibile.

Rogue Spirit

Versione Testata: PC

7

Voto

Redazione

rsKeyArtFINALjpg

Rogue Spirit

Rogue Spirit non sarà la scoperta di chissà quale nuova e particolare modalità, ma come primo titolo per i polacchi di Kids With Sticks, si rivela comunque piacevole da giocare, perfino sfidante in qualche situazione. Certo, il mercato offre molteplici alternative sul generis forse più particolari, ma non del tutto in grado di distogliere l’attenzione dal prodotto odierna, che vi impegnerà quanto basta al fine di raggiungere la tanto agognata meta finale. Tra l’altro, lo trovate su Steam a un prezzo decisamente onesto.