Samurai Warriors 5 - L'epopea dei Samurai dipinta per voi

di Fabio Fundoni

Musou. Se siete videogiocatori un po' più che casual, sicuramente avrete già capito a che cosa ci stiamo riferendo. Marchio di fabbrica del team Omega Force e tra i cavalli di battaglia di Koei Tecmo, i musou partono dalla traduzione letterale della parola stessa cioè "persona senza rivali" e mettono il giocatore nei panni di guerrieri dotati di forza impareggiabile in mezzo a battaglie dove grazie alle proprie abilità sono in grado di sbaragliare interi eserciti. Di questa tipologia di titoli ne possiamo contare a decine a partire da Dynasty Warriors 2 (il primo DW era un picchiaduro 1vs1), capostipite del genere, da cui è derivato l’ormai altrettanto celebre Samurai Warriors. La saga in questione ha sempre basato le sue fortune sulla narrazione, estremamente romanzata e contornata da toni fantasy, dell’epoca Sengoku, cioè quel periodo della storia giapponese tra il 1467 e il 1603 che portò all’unificazione del paese del sol levante. Un turbinio di battaglie epiche dove brillavano eroi capaci di determinarne il risultato grazie alle loro incredibili doti di condottieri. La saga ha saputo ritagliarsi un folto gruppo di fan tanto da essere arrivata proprio in questi giorni all'uscita del suo quinto capitolo principale, senza contare un gran numero di espansioni e spin-off.

Come dicevamo, eccoci qui a tirare le somme su Samurai Warriors 5, episodio disponibile per quelle che ormai consideriamo console di vecchia generazione e noi lo abbiamo provato per voi in edizione PlayStation 4. Insomma, sempre che non arrivino i classici “Empires”, questo potrebbe essere il saluto della serie prima di passare alla next gen. Sin dal suo annuncio, Samurai Warriors 5 ha catalizzato il nostro interesse per la manifesta intenzione di Omega Force di rinnovare e innovare lo stile, a partire da un impatto grafico che taglia di netto con il passato e sposa un particolarissimo cell shading che sembra essere uscito dalla pittura tradizionale giapponese, tra colori accesi e una tratto che si rifà alle pennellate dei grandi maestri orientali. La novità è decisamente gradita, visto che la saga non ha mai saputo stupire dal punto di vista visivo, mentre oggi offre un impianto grafico di tutto rispetto (anche per la stabilità del frame rate) e particolarmente ispirato. Il gameplay, ovviamente, rimane il solito, per quanto anche qui si possono notare piacevoli sorprese. Come in passato il gioco si sviluppa su mappe ben delineate in cui si scontrano due o tre eserciti con relativi generali. Per capirci, migliaia di soldati più o meno basici a fare da carne da macello e una manciata di super uomini pronti a falciarli senza troppi problemi per poi scontrarsi tra propri pari. 

Due modalità principali disponibili, Musou (ma guarda un po’) e My Castle. La prima è decisamente il fulcro del gioco e permette di seguire la trama partendo dall’ascesa di Nobunaga Oda, probabilmente il personaggio più famoso della storia nipponica. Eroe? Conquistatore? Tiranno? Genio militare? Difficile descrivere con pochi termini una personalità tanto forte quanto sfaccettata, capace di attirare terrore e ammirazione, ma soprattutto porsi come fulcro di tutto il periodo sengoku. Se in passato abbiamo visto Oda rappresentato in modo molto più altero, eccoci adesso vivere la sua ascesa, le sue battaglie e le sue scommesse contro la morte in nome della gloria. Tramite la storia di Nobunaga andiamo a vivere i momenti e le battaglie più importanti dell’epoca, così come finiamo per  conoscere i grandi condottieri di quel periodo (tra cui spiccano, ad esempio, Ieyasu Tokugawa e Mitsuhide Adeki) , avendo occasione di prendere le parti non solo del grande condottiero, ma anche di tutti i personaggi che lo aiutarono o con cui si dovette scontrare, tra episodi eroici, tradimenti, alleanze e via dicendo. Insomma, ci troveremo un gran numero di eroi della storia nipponica.

Se la storia dei samurai si tinge di fantasy

Andando avanti con la trama avremo accesso al My Castle, cioè una modalità libera in cui scegliere i personaggi sbloccati da utilizzare per difendere un nostro ipotetico castello. Ottima occasione per far crescere il nostro personaggio preferito e divertirci in qualche sano massacro. A contorno la possibilità di salire di livello, sbloccare abilità, imparare ad utilizzare le tantissime (ma davvero tantissime) armi disponibili, migliorare l’equipaggiamento e così via. Ma come si svolge una missione? Scesi in battaglia con uno o due personaggi (switchabili) dovremo raggiungere alcuni obiettivi principali e avremo occasione di portarne a termine altri opzionali. A piedi o a cavallo il combattimento si svolge contro migliaia di avversari “base” e una manciata di generali nemici, con la vittoria che dovrà essere portata termine entro un certo limite di tempo. Alla fine di ogni missione riceveremo un punteggio in base ai nemici sconfitti, alla velocità con cui avremo portato a termine l’opera, alla quantità di combo raggiunta e agli obiettivi opzionali scoperti. Da qui ne deriva un ammontare di punti da spendere nella crescita dei nostri personaggi, così da renderli sempre più potenti e inarrestabili. In battaglia avremo accesso, oltre all’uso del cavallo, il salto, la parata e la schivata, gli attacchi deboli e forti permettono di creare un interessante sistema di combo che si evolve con il personaggio e con la sua capacità di utilizzare le varie armi disponibili. 

Oltre a questi comandi ci sono alcune mosse speciali customizzabili dal giocatore a seconda dell’arma utilizzata, più due importantissime barre “super”: La barra Musou una volta caricata darà vita ad un attacco fortissimo, mentre quella Rage renderà più potente ogni nostro colpo. Estremamente interessante la possibilità di unirle per dare vita alla combo dei sogni, per un vero tripudio di devastazione e potere. Tutto ciò va abbinato alla gestione del livello di difficoltà. Inizialmente si potrebbe cadere nella tentazione di aumentare la complessità per rendere la sfida più interessante, ma la filosofia della saga è ben diversa. Inizialmente il gioco ci spinge a utilizzare un livello di difficoltà “easy” per fare incetta di esperienza e cercare di portare a termine ogni obiettivo delle varie mappe e anche così non sarà semplicissimo riuscirvi, per quanto le carneficine di avversari saranno all’ordine del giorno. Andando avanti con l'avventura, i nostri personaggi saranno pronti per le sfide più ardue e potranno finalmente affrontare le prove più pericolose, anche salendo di livello di sfida. Da un lato la facilità di inanellare combo ci dà un senso di onnipotenza, ma dall’altro andando avanti con la storia finiremo per trovarci davanti a sfide estremamente impegnative.

In parole povere giocare a Samurai Warriors 5 è una vera gioia per chi ama la storia giapponese e per chi è alla ricerca di un titolo dove staccare il cervello (senza esagerare) per gettarsi nella mischia a combattere. La realizzazione delle combo trasmette una enorme soddisfazione ed è un vero piacere vedere il proprio personaggio falciare centinaia di nemici, e il team di sviluppo ha sicuramente lavorando per rendere ancora più piacevole la sensazione del combattimento con un frame rate solido se non per qualche rallentamento, precedente a specifiche sequenze di dialogo. Rimangono ancora da migliorare la fisica degli avversari, troppo spesso letteralmente spazzati via dai nostri colpi senza un reale peso specifico dei propri corpi, e le telecamere che, nei pressi dei “bordi” delle mappe, tendono a roteare un po’ troppo. Questi sono difetti storici della saga che, per quanto mitigati, continuano a fare capolino nel gameplay e per ora non trovano soluzione. D’altro canto Samurai Warriors 5 è una perfetta realizzazione dello stile musou e di quello che rappresenta, tanto nel bene quanto nel male. I difetti storici della saga sono mitigati ma comunque presenti, mentre tanti elementi sono stati migliorati e hanno fatto il salto di qualità, grafica su tutti. Peccato per l’assenza di alcuni personaggi storici della saga di cui si sente la mancanza: Keiji Maeda e Yukimura Sanada, ad esempio, sono eroi che avremmo sicuramente gradito incontrare nelle nostre avventure. Resta il fatto che se non amate il genere farete una enorme fatica a seguire la trama (il gioco è completamente in inglese e tratta eventi della storia giapponese), ma se i musou sono pane per i vostri denti vi divertirete come non mani. Se non vi siete mai approcciati al genere e vi piace l’idea di un titolo in cui scatenare tutta la vostra voglia di devastazione in una sorta di antistress videoludico… probabilmente potrete scoprire un nuovo amore!