One Piece Odyssey: il capolavoro di Oda festeggia i suoi 25 anni diventando un JRPG!

One Piece Odyssey il capolavoro di Oda festeggia i suoi 25 anni diventando un JRPG

Ogni tipologia risulta particolarmente forte rispetto a una delle due rimanenti, ma altrettanto debole nei confronti della terza, a ricalcare il celebre triangolo delle armi di Fire Emblem. Come se non bastasse il campo di battaglia è diviso in aree e a inizio combattimento troveremo in modo random i nostri personaggi e i nemici suddivisi su di esse. Avremo quindi quattro mini arene dove assisteremo a scontri testa a testa. I personaggi sono dotati di colpi a diverso raggio: quelli a corta gittata permetteranno di colpire solo chi avremo davanti, mentre quelli con raggio d’azione più lungo permetteranno di attaccare anche nelle altre zone. Gli spostamenti da una zona all'altra, però, saranno legati dalla assenza di avversari in quella di partenza: se un nostro compagno se la starà vedendo brutta potremo aiutarlo sfruttando un colpo da lontano, ma non potremo andare a combattere fisicamente al suo fianco sino a quando non avremo sconfitto tutti i nemici della nostra area.

One Piece Odyssey: il capolavoro di Oda festeggia i suoi 25 anni diventando un JRPG!

Come se non bastasse, i combattimenti potranno essere ravvivati dalla presenza di specifici obiettivi da portare a termine che ci daranno un bel po’ di punti esperienza extra, evitandoci il sempre fastidioso grinding. Non mancano oggetti utilizzabili ed equipaggiabili, per quanto quest'ultimi, nonostante un discreto sistema di crafting, siano pochini, mentre le mosse dei nostri eroi che andremo a sbloccare mano a mano che troveremo nuovi ricordi, sono davvero tante e riprendono fedelmente quelle viste nell’opera originale, per la gioia dei fan. Non mancano nemmeno colpi di gruppo da scatenare in base alle affinità dei personaggi, che impareranno a conoscersi meglio tramite ricordi specifici. A fronte di tutti questi elementi è facile capire come il combat system non si limiti a ricalcare stilemi del passato, ma inserisca soluzioni strategiche di qualità che riescono a soddisfare il gamer. Segnaliamo però che talvolta i colpi portati a segno hanno subito un po’ troppo l’effetto della casualità, dando risultati molto al di sotto di quelli attesi e che, invece, abbiamo avuto utilizzando lo stesso identico colpo contro lo stesso nemico nel turno successivo: forse il fattore “fortuna” meriterebbe una maggiore calibrazione. Il livello di difficoltà, poi, è tendente al basso e molto (ma molto) difficilmente vi capiterà di perdere una battaglia. Anche i boss più forti saranno alla vostra portata, a patto di aver compreso a dovere il combat system in ogni suo elemento e di aver raccolto tutti i punti esperienza extra durante le battaglie. Insomma, il livello di sfida è abbastanza limitato.

Il vero punto debole del gioco, però, deriva dal comparto tecnico dove a margine di un buon audio fatto di musiche notevoli e un perfetto doppiaggio nipponico (tutti i testi sono in italiano per la nostra e la vostra gioia), troviamo una grafica superata e un utilizzo dell’unreal engine ampiamente rivedibile. Il team ILCA ha mostrato tutta la sua mancanza di esperienza a riguardo e sebbene abbia partecipato alla produzione di Dragon Quest 11 non è riuscito ad avvicinarsi alla resa visiva del titolo Square Enix e nemmeno alla qualità delle ambientazioni, che qui risultano spoglie, poco varie e talvolta afflitte da fastidiosi muri invisibili, senza contare i punti di salvataggio fissi che, talvolta, sono un po’ troppo distanti tra loro. La resa dei personaggi rimane il problema principale, con Rufy, Nami e company che sembrano più “gommosi” che mai e tutto questo nulla ha a che vedere con il frutto del diavolo mangiato dal nostro capitano preferito. Le espressioni facciali sono probabilmente il lato peggiore, con evidenti problemi di deformazione dei volti in concomitanza con il muoversi della bocca.

One Piece Odyssey: il capolavoro di Oda festeggia i suoi 25 anni diventando un JRPG!

Non c’è stile che tenga: il risultato è davvero povero e il fatto che il gioco sia cross gen non scusa questa resa. Abbiano testato One Piece Odyssey su PlayStation 5 e anche selezionando la modalità grafica dedicata alla resa qualitativa, siamo rimasti delusi Quanto visto lascia pensare che gli ILCA amino alla follia One Piece e i JRPG e che abbiano studiato a dovere per riuscire a creare un buon gameplay con relativa storia di livello e sono sicuramente riusciti in entrambi gli intenti, con solo qualche raro caso in cui la sceneggiatura non ha soddisfatto a pieno (in alcuni casi ci siamo emozionati più noi che Rufy nel incontrare alcuni personaggi nei ricordi della ciurma). Nel complesso One Piece Odyssey ci è piaciuto e ci ha intrattenuto per tanto tempo e grazie a un buon numero di side quest non dubitiamo che i completisti possano raggiungere un monte ore più che ragguardevole. Peccato per i difetti presenti che impediscono al titolo di raggiungere vette più alte, ma la resa generale rimane gradevolissima e se siete alla ricerca di un buon JRPG dovreste navigare senza remore verso l’isola di Waford… se poi siete anche fan di Cappello di Paglia, potete passare senza problemi sopra ai difetti del gioco e godervi le vostre saghe preferite con un nuovo punto di vista.

Versione Testata: PS5

8

Voto

Redazione

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One Piece Odyssey: il capolavoro di Oda festeggia i suoi 25 anni diventando un JRPG!

One Piece Odyssey è davvero un buon titolo, sia per quanto riguarda i JRPG in generale, sia per gli amanti dell’opera di Eiichirō Oda. La sceneggiatura, per quanto in alcune occasioni carente e ridondante, riesce nel difficile compito di offrire un’esperienza narrativa legata ai capisaldi della saga, ma capace di offrire nuovi spunti, mentre il combat system unisce interessanti idee tattiche e strategiche, anche se il livello di difficoltà è tendente al basso. In questa Odissea ci sono davvero tante cose da fare in compagnia di Rufy e compagni, peccato che il comparto grafico (a differenza di quello sonoro) sia davvero superato e non riesca a rendere un degno omaggio alle creazioni del maestro Oda, con i personaggi che paiono più “plasticosi” che mai e un sistema di esplorazione con qualche muro invisibile di troppo. Non saremo davanti a un capolavoro, ma One Piece Odyssey resta un titolo godibile e divertente, che ci sentiamo di consigliare ad occhi chiusi agli amanti della saga e a chi è alla ricerca di un JRPG di vecchio stampo, pur dovendo scendere a qualche compromesso. Grafica a parte, rimane il gioco di ruolo nel mondo di One Piece che tutti i fan stavano aspettando.