Old School Rally: Recensione di un gradito ritorno arcade agli anni '90
Old School Rally è il ritorno agli arcade anni '90

Nostalgia a tutta derapata: Old School Rally e il ritorno del mito PS1
Old School Rally non è semplicemente un gioco di corse, ma una vera e propria macchina del tempo digitale. Sviluppato con l'intento dichiarato di omaggiare i grandi classici del rally della fine degli anni '90, in particolare il capostipite Colin McRae Rally per PlayStation, questo titolo offre un'esperienza che va dritta al cuore dei nostalgici, sacrificando la fedeltà simulativa moderna in nome del puro, e a tratti punitivo, divertimento arcade.

La Sfida dei 32-Bit con Old School Rally
Ciò che colpisce immediatamente è la sua estetica. Il team di sviluppo ha abbracciato con rigore le limitazioni tecniche dell'epoca PS1, proponendo un look low-poly con modelli di auto squadrati e texture minimali, un degrade grafico voluto che riesce a evocare quel senso di pionierismo tridimensionale. È l'ambiente di gioco, fatto di sterrati polverosi, neve accecante e asfalto serpeggiante, a far rivivere la magia, con un feeling visivo che farà sorridere chiunque abbia passato ore davanti allo schermo con i controller a 32-bit.
Il paragone con il sacro mostro sacro del 1998, il primo Colin McRae Rally, è inevitabile. Mentre il titolo Codemasters, pur essendo un gioco da console, puntava a un modello di guida già orientato verso una simulazione accessibile con una netta e tangibile differenza tra le superfici (dalla ghiaia finlandese alla terra battuta), Old School Rally abbraccia una filosofia più arcade. Le vetture, pur ispirate ai leggendari modelli del Gruppo B e WRC, sono estremamente reattive e tendono a perdonare qualche errore in più, incoraggiando l'uso del freno a mano per le derapate spettacolari e veloci.
Tuttavia, non bisogna lasciarsi ingannare dalla sua immediatezza: il cronometro, vero avversario del rally, è spietato. Similmente ai margini strettissimi di quei giochi anni '90, un singolo errore, una collisione di troppo o un'uscita di strada possono compromettere irrimediabilmente la tappa. E proprio come nei classici, il sistema di danni è visibile – sebbene non estremamente complesso – e si trasferisce da una prova speciale all'altra, aumentando la pressione sul pilota e replicando un elemento cruciale della sfida vecchia scuola.

La Voce (non del tutto) Amica del Navigatore
Un altro richiamo diretto a quegli anni è il navigatore. Sebbene la sua dizione e tempistica non raggiungano la perfezione chirurgica e iconica delle note di Nicky Grist in Colin McRae, la presenza costante della voce che detta il ritmo e la geometria della curva è l'ancora che lega l'esperienza odierna a quella di venticinque anni fa, rendendo ogni prova un duello di precisione contro il tempo. Qui però "casca l'asino", spesso infatti se andate molto velocemente i commenti arrivano troppo in ritardo e avete mentalmente bisogno che vi diano le indicazioni con un certo anticipo, soprattutto se siete circondati dalla nebbia o non avete idea del tipo di curva che state per affrontare perché è dietro una montagna, questa però è una delle poche sbavature di questo gioco.
Versione Testata: PS5
Voto
Redazione

Old School Rally
Old School Rally riesce nel suo intento: non vuole sostituire i moderni simulatori iper-realistici, ma riportare in auge quel mix di guida rapida, reattiva e frenetica, avvolta in un irresistibile pacchetto grafico che sa di sala giochi e pomeriggi passati davanti alla televisione a tubo catodico. È la prova che a volte, per fare un grande passo avanti, basta fare un passo indietro. Questo potrebbe essere il vostro prossimo gioco arcade, a patto di aver spremuto a dovere Parking Garage Rally Circuit.


