Mortal Kombat 11

Mortal Kombat 11

Parlare di Mortal Kombat è come citare la storia della gazzella che si sveglia ogni mattina: il gioco, come quest'ultima, sa che dovrà correre più dei competitor di genere, presentando una formula capace di appassionare più degli altri, superando al contempo i contenuti presentati nel capitolo precedente.

Questo sistema può apparire semplice come la vittoria di Shao Khan in qualunque edizione di Mortal Kombat degli anni '90, ma con tutta la carne al fuoco presente sul mercato non è facile superare gli altri e, nel caso del franchise suddetto, neppure sé stesso. Ebbene, dopo aver passato diverse ore in compagnia di questo undicesimo capitolo pieno di sangue e combattimenti al cardiopalma, possiamo dirvi con tranquillità che in casa NetherRealm hanno praticamente fatto centro.

Proverai il gelido abbraccio della morte!

Dopo aver settato una nuova storia grazie al reboot uscito nel 2011, la saga di Mortal Kombat ha rivisto scritta tutta la storia intorno al grande torneo di arti marziali, che ha visto vincitori e vinti lottare in un combattimento mortale per decidere quale regno deve sopravvivere all'altro. Le vicende intercorse nei precedenti capitoli ci hanno condotto a questo preciso momento, dove un villain incredibilmente forte di nome Kronika sembra avere il potere di controllare le sabbie del tempo, riportando in vita (o facendo morire chiaramente) qualunque guerriero apparso nella storia di Mortal Kombat.

Come primo intervento quest'ultima deciderà di eliminare Raiden dalla corrente linea temporale, al fine di ripristinare un “equilibrio” che però sembra far comodo soltanto a quest'ultima. L'accrescimento di potere del dio del tuono dopo la sconfitta di Shinnok, e la conseguente corruzione da parte del Jinsei della Terra, conducono Raiden a un delirio di potere tale da minacciare nemici e amici contemporaneamente.

Da qui iniziano le avventure dei personaggi principali coinvolti nella storia, dove assistiamo anche al –piacevole- ritorno di vecchie glorie comparse nella storia del franchise. La presenza di Kronika diventa quindi un divertente espediente per sondare il concetto di multiverso, una cosa che gli amanti dei fumetti conoscono fin troppo bene, ma che come ben sappiamo può servire il fianco a diverse imprecisioni e difficoltà soprattutto di carattere logico.

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La campagna, infatti, viene narrata per mezzo di un avvicendarsi di scontri dove veniamo invitati a scegliere tra due personaggi presenti nell'arena in quel momento, che non seguono però a livello di scrittura alcun tipo di plot ricco di colpi di scena, lasciando piuttosto spazio alla spettacolarità dell'azione coadiuvata dalla presenza di ettolitri di sangue (cit.). Forse è proprio grazie ai naturali connotati del franchise che questa sceneggiatura viene perdonata senza indugio, anche se pensiamo che si potesse fare qualcosa di più in merito alla gestione degli scontri che si conseguono capitolo dopo capitolo.

Il completamento della campagna, parliamo dalle otto alle dieci ore se proprio ve la prendete con calma, è consigliato non solo per comprendere il setting del capitolo, ma anche per sbloccare almeno inizialmente una buona parte di elementi cosmetici utili a personalizzare i personaggi nelle altre modalità. Trattandosi di un picchiaduro competitivo, troviamo infatti moltissime attività da svolgere che spaziano da quelle in singolo (campagna, torri, cripta) a quelle in multi, sia locale che online.

Impara le mosse

Come già evidenziato ampiamente dalla lunga sequela di materiale multimediale pubblicato durante la campagna pubblicitaria di Mortal Kombat, il sistema di combattimento scelto per l'occasione ha subito dei piccoli assestamenti in corsa, cercando di essere il più naturalmente fruibile dall'ampia community di giocatori appassionati al franchise. Questo non deve necessariamente tradursi in perdita di feedback, soprattutto per gli hardcore gamer, ma piuttosto va visto sotto l'ottica di un interessamento da parte di NetherRealm nel creare un sistema capace di sopravvivere al tempo, ma anche di cambiare qualora la situazione attuale lo richieda. Pad alla mano si nota subito la mancanza della corsa, secondo noi un'ottima mossa che invita il giocatore a giocare meglio le proprie mosse seguendo un posizionamento a terra più tattico, soprattutto nell'alternanza tra azione e parata.

Le combo sono state lievemente depotenziate, nel senso che adesso non solo levano meno danno che in passato, ma vengono spezzate in mini combo di tre/cinque colpi, che servono a concatenare l'azione solo quando veramente necessario. Questo innalzamento di strategia nell'ecosistema di Mortal Kombat non penalizza il combattimento come potrebbe apparire sulla carta, ma anzi setta un nuovo standard interessante che riesce a bilanciare perfettamente il rapporto tra attacco e difesa. Come evidenziato anche dalle due barre nell'interfaccia di gioco a sinistra, la maggior parte delle azioni possono essere “potenziate” per mezzo dell'utilizzo di una (o tutte) le barre disponibili, che conducono anche all'attivazione degli attacchi potenziati Crushing Blows al momento più opportuno, rispettando chiaramente i criteri di attivazione specifici per ogni combattente.

La dinamica in perfetto equilibrio di questa danza mortale mette in evidenza un sistema di gioco che è stato capace di rinnovarsi nel corso degli anni, di cui si apprezza maggiormente la versatilità in un campo dove spesso viene premiata l'intuizione e il timing, piuttosto che lo studio a pappagallo del bugiardino delle mosse. Tra l'altro spesso conviene di più imparare il pattern delle mosse, che non i tasti che servono per metterla in atto, perché tenendo in vista lo schermo si riesce a prevedere meglio la direzione dell'impatto che avrà ogni colpo (alto, medio, basso).

> Story Trailer

Non mancano comunque gli X-Ray, qua chiamati Fatal Blow, delle combo spettacolari munite di filmato d'ordinanza che si attiveranno al momento in cui la vostra vita scenderà sotto il 30%. Anche in questo caso, questa tipologia di colpi può cambiare le sorti dello scontro qualora utilizzata intelligentemente, magari concatenata a una combo lanciata nel momento opportuno.

Ti va di fare un gioco?

Parlavamo poco sopra delle modalità presenti nel gioco sviluppato da NetherRealm. Ebbene, i contenuti presentati nel titolo spaziano per qualità e diversità, cercando di mettere in evidenza tutte quelle caratteristiche che hanno reso famoso il franchise nel corso degli anni.

Oltre alla storia i giocatori hanno la possibilità di accedere alle Torri, suddivise nel caso odierno tra esperienza classica, dove c'è la possibilità di scontrarsi con nemici in palazzi suddivisi per difficoltà e numero di avversari, ed esperienza temporale, in pratica una finezza con cui gli sviluppatori hanno pensato di creare delle torri che cambiano presentando sfide sempre diverse tra loro. Queste ultime forniranno diversi premi se portate a compimento dall'inizio alla fine, ma da tenere d'occhio sono le ricompense sotto forma di MK Coins (la valuta in gioco), fondamentali per muovere qualche passo nella modalità Krypta.

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A differenza di un monumentale sistema fermo di bare da distruggere per ottenere ricompense, oggi la Krypta è stata completamente reinventata in maniera spettacolare, trasformandola nell'isola dove dimora il nostro beniamino Shang Tsung (tra l'altro realizzato con il motion capture Cary-Hiroyuki Tagawa, scusate se è poco!). in pratica vestiremo i panni di un guerriero che potrà girare liberamente per l'isola, spendendo i preziosi denari per aprire quanti più forzieri possibili per sbloccare elementi cosmetici, bozzetti, art work e molto altro ancora. Sono presenti anche diversi puzzle da risolvere per accedere a ricompense esclusive, ma il consiglio sarà quello di tenere sotto controllo le risorse da spendere perché spesso si finiscono in men che non si dica senza nemmeno accorgersene. Sembra infatti che non ci sia stato un reale bilanciamento tra il farming delle monete, nelle altre modalità offline, e la quantità delle medesime spendibili nella Krypta, fattore che spesso porta a un po' di frustrazione, anche perché alcuni oggetti possono essere utilizzati nel menu di personalizzazione del personaggio al fine di potenziare un elemento equipaggiato (tra i tre disponibili).

Le idee ci sono e sono moltissime, ma secondo noi la mole degli elementi inserita aveva solo bisogno di essere ordinata meglio, portando il giocatore a comprendere meglio l'utilizzo di alcuni potenziamenti a discapito di altri. Anche le customizzazioni dei personaggi risentono di una certa ripetitività, nel senso che molti costumi sono paradossalmente uguali tra loro, tranne per la presenza di qualche template lievemente diverso, che magari acquista maggior vigore alla vista cambiando maschera, oppure arma.

Mortal Kombat 11

Bisogna inoltre far fronte al discorso delle microtransazioni: nel gioco viene fornita la possibilità di acquistare cristalli temporali utili ad acquistare elementi cosmetici e/o chip per le fatality facilitate, ma sinceramente si tratta di inezie che lasciano il tempo che trovano, soprattutto perché la maggior parte delle ricompense può essere trovata all'interno dei forzieri della Krypta. Adesso, capiamo che l'ottenimento delle monete utili a sbloccare i forzieri è molto lento, ma non crediamo che valga la pena neanche lontanamente considerare l'acquisto di un pacchetto con soldi reali, soprattutto in funzione di una personalizzazione cosmetica che lascia il tempo che trova. Fortunatamente non viene rilevato all'orizzonte alcun elemento di pay-to-win, dato che si parla di cosmetica e nient'altro.

Ci sentiamo inoltre di segnalare che su Xbox One l'audio italiano appare lievemente asincrono a dispetto del motion capture dei personaggi, una piccola pecca che va a impattare sulla qualità finale del prodotto. In concomitanza di questa piccola inezia, alcuni cali di framerate vanno a penalizzare la fruizione della modalità storia soprattutto nelle fasi delle cinematiche, dove ogni tanto si nota qualche scatto. 

Mortal Kombat 11
8.5

Voto

Redazione

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Mortal Kombat 11

Mortal Kombat 11 si rivela essere un capitolo capace di rinnovarsi, di rimettersi in gioco, ma soprattutto di guardare nelle palle degli occhi i giocatori sicuro di proporre qualcosa che sicuramente finirà per piacervi. Al netto dei difetti legati alla scrittura della storia, forse un po' semplicistica, e alla gestione del farming delle monete da spendere nella cripta, l’undicesimo capitolo del franchise ha veramente tanto da dire.