Lost Soul Aside: la nostra recensione vi ruberà l'anima!

Siete pronti per giocare a una dichiarazione d'amore agli action giapponesi?

di Fabio Fundoni

Lost Suol Aside: undici anni di sviluppo per il nuovo action

Molti lo attendevano da tantissimi anni, non per nulla il suo sviluppo è iniziato nel lontano 2014, ma finalmente è arrivato nelle nostre mani, per la precisione in edizione PlayStation 5 (ma è disponibile anche su PC). Di cosa stiamo parlando? Naturalmente di Lost Soul Aside, ed ecco per voi la nostra recensione! Le date parlano chiarissimo, questo titolo ha avuto uno sviluppo decisamente travagliato che nel 2016 ha saputo attrarre l’attenzione del pubblico grazie a un trailer in grado di smuovere persino l’interesse di Sony che, da lì a poco, ha preso il videogame sotto la sua ala protettiva e ha fatto entrare team di sviluppo Ultizero e il suo fondatore, Yang Bing, nel China Hero Project, un progetto con cui la casa di PlayStation sovvenziona e sostiene gli sviluppatori indipendenti cinesi più promettenti e talentuosi. Lost Soul Aside è un action in terza persona a tinte GDR, non tanto per la presenza di scelte da compiere, quanto per il percorso di crescita del nostro protagonista tra armi, abilità e oggetti da equipaggiare (e craftare). Kaser, il nostro protagonista, fa parte di un gruppo armato ribelle, impegnato nel cercare di colpire il potere dell’impero, ma proprio durante un'azione di sabotaggio che vedere, tra gli altri, impiegata anche Louisa, la sorella di Kaser, accade un qualcosa che sposta l’attenzione su fatti molto più gravi, cioè quella che sembra essere a tutti gli effetti un'invasione aliena.

Facciamo conoscenza con i pericolosi Voidrax e il loro leader Aramon, precedentemente imprigionati da un sigillo che con il passare dei secoli si è indebolito. I Voidrax hanno la capacità di assorbire l’anima agli umani per utilizzarne la forza che può permettere ad Aramon di liberarsi definitivamente e conquistare il pianeta. Kaser, per quanto sia forte, non può sconfiggere da solo il nemico, ma durante le prime fasi di gioco incontra Arena, un Voidrax “pentito” dalle sembianze di un drago con cui Kaser compie un patto ed entra in simbiosi, assicurandosene i poteri che gli saranno necessari per combattere i pericolosi nemici che, tra l’altro, hanno rubato anche l’anima di sua sorella Louisa, oltre ad aver messo a ferro e fuoco la capitale imperiale. La trama non brilla per originalità e sin dall’inizio si nota quanto Yang Bing abbia inserito in Lost Soul Aside elementi presi da titoli molto famosi e che sicuramente sono tra i suoi preferiti. Parlando di narrazione è impossibile non pensare a diversi Final Fantasy e a Drakengard, con la scena del patto tra Kaser e Arena che richiama, seppur con toni meno drammatici, quello tra Caim e Angelus. I personaggi che incontreremo sono anch’essi stereotipati, per quanto la figura del “vendor”, Liana, abbia un certo fascino nel suo essere sopra le righe. 

Lost Soul Aside: il gameplay che prende spunto con stile

La struttura di gioco è abbastanza lineare, l’esplorazione è guidata con tanto di mappa e minimappa con segnato il nostro obiettivo e le variazioni sul tema sono minime, limitandosi a offrire qualche strada secondaria per trovare oggetti o compiere azioni abbastanza limitate. Sono presenti enigmi ambientali basilari che permettono di andare avanti nel proprio cammino e, per quanto portino poco all’esperienza, riescono a variare quello che rischiava di essere il muoversi in lunghi corridoi, ma bisogna dire che si nota una certa attenzione nel cercare di diversificare le varie zone che andremo a visitare. Il piatto forte di Lost Soul Aside va cercato nel gameplay, per quanto anche da questo punto di vista non si fa mistero delle varie opere a cui Yang Bing e Ultizero hanno preso spunto. Stiamo parlando di un combat system vario, solido e composto dalla presenza di varie armi e poteri (grazie alla simbiosi con Arena), dove ci sono combo per tutti i gusti e un sistema di parate e schivate che se eseguite al momento giusto permettono di caricare energia da sfruttare per mosse speciali. Colpi leggeri, colpi pesanti, salto e combinazioni del tutto, ampliabili con i classici alberi delle abilità che conferiscono nuove capacità e miglioramenti delle skill in un sistema che profuma incredibilmente di “già visto” e sempre incredibilmente, funziona davvero bene, non alla perfezione, ma in maniera più che soddisfacente. 

Bayonetta e soprattutto Devil May Cry sono le fonti d’ispirazione principali, tanto che alcune mosse sembreranno prese di peso dalle due saghe appena citate, mentre altre sono chiare citazioni, vedi Kaser che quando equipaggia lo spadone può usarlo per muoversi più velocemente “surfandoci” sopra, prendendo spunto dall’inconfondibile stile di Dante. Durante le nostre esplorazioni incontreremo orde di nemici vari, più o meno forti, dove scatenarci e prepararci per i boss che offrono approcci elaborati e spesso necessitano di mettere in pratica una tattica diversa dal semplice attaccare a testa bassa. Il gameplay è quindi decisamente promosso, a patto di non storcere il naso davanti a un lavoro che di innovativo ci mette ben poco ma ha il pregio di cogliere sapientemente dal passato e portare sulle nostre PlayStation 5 un combat system funzionante e senza particolari deficit. C’è anche un sistema di crafting abbastanza semplice e potrete equipaggiarvi con alcuni oggetti, tra cui elementi che andranno a impreziosire le vostre armi e che potrete anche posizionare visivamente su tutta la loro superficie: una piuma magica potrebbe finire sulla punta della spada, su una qualsiasi parte dell’elsa o sull’impugnatura, la scelta sarà vostra. Ovviamente non mancano i poteri di Arena, anche questi vari e migliorabili.

Lost Soul Aside: il prezzo è giusto?

Tecnicamente Lost Soul Aside non è un “tripla A” e l’impatto grafico è nella media della generazione PS4, con la possibilità di scegliere tra due modalità, una votata alla qualità grafica e l’altra a prestazioni migliori. Consiglio quest’ultima, molto più adatta a un action frenetico, che mostra un frame rate solido e senza particolari problemi. Ci sono alcuni bug, come le telecamere che soprattutto vicino ad angoli e anfratti perdono il fulcro della scena, qualche problema di collisioni con le superfici, ma onestamente nulla che abbia rovinato la mia esperienza di gioco. Le musiche sono discrete, anche se nessun tema mi è rimasto nel cuore, ma hanno il pregio di saper accompagnare i diversi momenti della storia. Discorso a parte per il doppiaggio, con quello giapponese che vince a mani basse rispetto a quello inglese, afflitto da svariati problemi e spesso di qualità non adeguata. Tutti i testi sono in italiano, cosa che ci fa sempre piacere sebbene in questo caso i testi e i dialoghi non siano certo il lato interessante del gioco. Lost Soul Aside potrà farvi compagnia per un lasso di tempo tra le 20 e le 25 ore e non ha un vero e proprio sistema di difficoltà (ma finendo il gioco potreste avere qualche sorpresa...). Se inizierete a morire troppo spesso, vi verranno forniti degli oggetti via a via più forti che vi faranno diventare più difficili da ammazzare, in modo da superare il momentaneo scoglio. Per i più esigenti ci sono anche delle missioni secondarie da affrontare parlando con l'onnipresente Liana, che saprà premiare il vostro impegno con diverse ricompense.

Lost Soul Aside non è il nuovo messia degli action GDR, ma compie il suo dovere e riesce nel difficile compito di tenersi in bilico tra l’essere un titolo soddisfacente nonostante la marea di citazioni e ispirazioni palesi. Certo, presentato a prezzo pieno rischia di far pendere verso il basso il rapporto qualità-prezzo, ma se amate il genere, potreste tenerlo in considerazione al primo ribasso.