Hotel Dusk: Room 215

Hotel Dusk Room 215
di
1979. New York. Un ex poliziotto, ha lasciato il suo lavoro dopo esser stato costretto a uccidere un collegata che aveva passato informazioni alla malavita. Ora ufficialmente sbarca il lunario facendo il rappresentante, in pratica la società per la quale lavora fa anche altri tipi di lavoretti: trova oggetti scomparsi in modo misterioso. Quello che però non è mai riuscito a trovare è il cadavere del suo collega, caduto in acqua dopo che lui gli aveva sparato e mai tornato a galla. La cosa non gli dà pace e nonostante siano passati tre anni, lui continua a non darsi per vinto. Un giorno però il suo capo lo manda per un incarico in un piccolo hotel di provincia.


Così inizia Hotel Dusk: room 215, uno dei titoli più attesi di questa stagione su Nintendo Ds.
Come si intuisce dalla trama, quella che ci troviamo tra le mani è un'avventura tra il giallo e il noir, che grande successo ha riscosso nelle versioni giapponese e americana, uscite con mesi di anticipo rispetto a quella per il vecchio continente.
La struttura è quella classica delle avventure grafiche. Dovrete girare per i diversi ambienti che compongono l'Hotel Dusk, osservare anche i minimi dettagli, raccogliere ed utilizzare i diversi oggetti e soprattutto interagire con gli altri personaggi. I dialoghi sono infatti la parte fondamentale del gioco. Nessuno dei soggetti che incontrerete dirà o farà qualcosa per caso e il vostro obiettivo sarà guidare la conversazione, scegliendo sempre la frase più appropriata tra quelle che vi vengono proposte, per carpire le informazioni giuste.
Tra gli oggetti a vostra disposizione, fra quelli che possedete già al vostro arrivo all'hotel, quello che sicuramente vi risulterà più utile è la vostra agenda. Oltre a servirvi per salvare la partita in ogni momento, ha diverse funzionalità da vero detective. Potrete così ripassare le informazioni fondamentali sui vari personaggi e anche scrivere liberamente i vostri appunti personali.
A spezzare la routine fatta di esplorazioni, dialoghi e interazione con gli oggetti, ci pensano alcuni piccoli minigiochi. A volte si tratta di poco più che semplici intermezzi o pretesti per introdurre nuove fasi del gioco. Generalmente sono varianti di buona fattura, anche se spesso un po' troppo spartane.


Il gioco presenta anche l'utilizzo del rumble pack. Fondamentalmente inutile ai fini della partita. Simpatico giusto in alcuni frangenti, come quando vi suona il cercapersone e il Ds vibra. Per rendere ancora di più lo spirito romanzesco della trama, è stata rispolverata con successo l'inquadratura stile libro, quella utilizzata anche in Brain Training. Si tratterà, per chi non avesse chiaro di cosa stiamo parlando, di ruotare la console in modo da avere i due schermi affiancati e impugnando il Ds come si trattasse di un libro. Ovviamente i programmatori hanno pensato anche ai mancini e così le inquadrature possono essere ruotate per avere il touch screen dal lato della mano con cui si scrive. La visuale è in genere in prima persona.
Sul touch screen si avrà di volta in volta o un primo piano degli oggetti sui quali si sta operando o tutte le opzioni a vostra disposizione, come accade soprattutto nelle fasi di dialogo con gli altri personaggi. Sull'altro vedrete una inquadratura in soggettiva più ampia dell'ambiente, oppure la persona con la quale state parlando.
Il motore tridimensionale che mostra i vostri movimenti all'interno dell'hotel non è particolarmente evoluto. D'accordo che non sia l'elemento cardine, al punto che spesso per muovervi guarderete la mappa bidimensionale e non l'inquadratura in soggettiva, però anche sul Ds si è visto di meglio.
Molto più curata e di sicuro effetto la grafica delle fasi di dialogo. Già normalmente le tinte del gioco sono cupe, in aggiunta i programmatori hanno adottato la trovata di disegnare i personaggi in bianco e nero. Il risultato visivo è molto buono e aumenta a creare l'atmosfera cupa che pervade l'Hotel Dusk.
Realizzazione tecnica a parte, quello che determina il successo di un titolo del genere è quanto il giocatore venga coinvolto dal susseguirsi degli eventi.
Hotel Dusk: Room 215 da questo punto di vista non delude le attese. Nonostante alcuni passaggi un po' lenti, il dipanarsi della trama vi terrà incollati al Ds. Gli enigmi posti sono di buon livello e con un grado di complessità regolato con intelligenza.
In definitiva una delle migliori avventure uscite per il portatile da casa Nintendo, che piacerà sia ai neofiti del genre sia ai giocatori un filo più smaliziati.

Hotel Dusk: Room 215
8

Voto

Redazione

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Hotel Dusk: Room 215

Se cercavate un'avventura per Nintendo Ds, l'avete trovata. Hotel Dusk: room 215 è un titolo di ottima qualità sotto ogni punto di vista. Bastano pochi minuti per capire la cura che è stata posta in questo titolo e la bontà della realizzazione tecnica. Si viene subito catturati dalle atmosfere cupe e sordide nelle quali vi troverete a muovervi. Anche la struttura della trama è ben studiata, con un susseguirsi di enigmi di complessità crescente e ben calibrata. Alcuni passaggi sono un po' lenti ma la cosa è connaturata a questo tipo di avventure, un po' old style se vogliamo, che richiedono attenzione anche ai minimi particolari per riuscire a progredire. Accattivante l'inquadratura ruotata, che vi farà impugnare la console come fosse un libricino, come già avveniva in Brain Training. Tutti i controlli avvengono poi tramite pennino, per un'esperienza di gioco molto intuitiva e coinvolgente. Un titolo che segna nuovi standard qualitativi per gli adventure sul Nintendo Ds.