F1 2018

F1 2018

Detenere la preziosa (quanto impegnativa) licenza ufficiale del campionato di Formula 1 non deve essere uno scherzo. Spesso capita di vedere un susseguirsi di passaggi di consegne di licenze di campionati simili da uno sviluppatore a un altro nel giro di pochi anni, in quanto se è vero che il nome Formula 1 richiama guadagni “facili” grazie al prestigio ad esso associato, l’altra faccia della medaglia consiste nei limitati margini di manovra offerti agli sviluppatori nel tentativo di proporre, anno dopo anno, qualcosa di nuovo. Non basta, infatti, aggiornare la lista di piloti, circuiti e scuderie alla stagione corrente, affinare qualche difettuccio di grafica per confezionare un gioco adatto al mercato: il giocatore contemporaneo vuole qualcosa di più, vuole maggiore realismo e immedesimazione rispetto al prequel, senza contare che il gioco deve essere adatto a tutti.

Codemasters è stata lungimirante nel confezionare un progetto di evoluzione del suo prodotto F1 (giunto oggi alla versione F1 2018, che ci apprestiamo a recensire) che è stato costantemente affinato con i dovuti aggiornamenti regolamentari ed estetici, oltre che con l’innesto di novità di peso volte a migliorare l’aderenza alla realtà del gameplay piuttosto che incrementando l’immedesimazione nella realtà del paddock.

La serie, da quando è in mano agli sviluppatori inglesi (dal lontano 2010) si è evoluta e rinnovata e già l’anno scorso aveva raggiunto un livello eccellente, tanto da riuscire ad aggiudicarsi un giudizio molto positivo dalla nostra redazione (trovate la recensione a questo link) e anche quest’anno riesce nell’intento di affinarsi ed evolvere quel tanto che basta per proporsi sugli scaffali con cadenza annuale.

Si parte da una ottima base

Premesso che si parte dall’eccellente base di partenza del titolo targato 2017, continuiamo qui ad enumerare gli aggiornamenti dovuti, ovvero le nuove livree delle vetture che ora includono il marchio dell’Alfa Romeo in bella vista sulla carrozzeria della Sauber, mentre la McLaren è ora motorizzata Renault con il passaggio delle Power Unit Honda alla Toro Rossa. Tra i piloti si sente la mancanza di Felipe Massa, illustre pensionato che ha lasciato il suo sedile Williams a Sirotkin.

Tornano circuiti storici come il Paul Ricard ed Hockenheim che rimpiazzano il GP di Malesia e portano il numero di appuntamenti a un totale di 21.

Più sostanziose, invece, le modifiche regolamentali: si parte con l’introduzione dell’halo, quell’anello strutturale che protegge il casco del pilota nel caso in cui egli tenti di “mettersi la vettura a mo’ di cappello”, ovvero finisca a ruote per aria. Per quanto possa sembrare solo una velleità puramente estetica, vi accorgerete come non lo sia affatto nella visuale in prima persona, dove il montante centrale si colloca esattamente in mezzo alla vostra visuale, così come accade nella realtà. Vi chiederete come i piloti possano correre in queste condizioni, ma almeno voi avrete la facoltà di aggirare l’ostacolo scegliendo una delle visuali esterne, oppure semplicemente utilizzando la “magia” dell’opzione dedicata che vi consentirà di rendere trasparente quel pezzetto di fibra di carbonio.

Concludiamo con il quantitativo di Power Unit a disposizione di ogni singolo pilota per tutta la stagione, che quest’anno sono solo tre.

Numerose le visuali presenti nel gioco
Numerose le visuali presenti nel gioco
Si possono guidare anche le vetture storiche...
Si possono guidare anche le vetture storiche...

Affinamenti tecnici

Tecnicamente il gioco è stato migliorato spremendo ulteriormente il motore proprietario, l’EGO Engine, a livelli che ora immaginiamo prossimi al suo limite. Ora il numero di poligoni che popolano lo schermo, gli effetti di illuminazione e particellari sono particolarmente spinti, tanto da poter competere con i migliori concorrenti presenti sul mercato. Peccato solo per una certa disparità tra l’attenzione rivolta a vetture e a pista, in netto contrasto con gli spalti e con gli elementi che fanno da contorno ai tracciati, evidentemente meno curati. Solido il frame rate, sempre ancorato attorno ai 60 fps su PS4 Pro.

Anche il sonoro mostra miglioramenti degni di nota, con i terribili (ma realistici) brusii ovattati (consentitemelo) delle Power Unit delle vetture contemporanee ad essere ben riprodotti, così come anche il tanto compianto (almeno da me) urlo dei 12 cilindri della storica Ferrari guidata da Alesi e Berger nel 1995.

A proposito di vetture storiche, il parco auto è stato ampliato a un totale di 20 auto che potrete tentare d domare nel ripercorrere la storia del circus della Formula 1 dagli anni ’70 ad oggi, tra cui vanno menzionate la Brawn BGP-001 del 2009, la Ferrari 312 T2 del 1976 e la McLaren M23-D dello stesso anno e tante altre.

Gameplay aggiornato

Gli affinamenti inerenti la guidabilità delle vetture coinvolgono l’innesto di un modello per la gestione della temperatura delle carcasse degli pneumatici (finora solo il battistrada era stato modellato) e un nuovo modello di sospensioni e telai, capace di discernere tra cordoli bassi ed alti, rendendo molto differente la reazione della vettura. Anche il force feedback (nel caso utilizziate un volante adatto) è stato affinato e vi accorgerete facilmente come il risultato complessivo sia davvero esaltante, uno dei migliori mai provati

Anche l’AI ha subito affinamenti, in quanto ora i vostri avversari sono in grado di studiare le vostre traiettorie e reagire di conseguenza, chiudendo la porta se in difesa, oppure attaccandovi laddove lasciate uno spiraglio sufficientemente ampio.

Concludiamo con la gestione dell’ERS (Energy Recovery System), il quale permette di trasformare in energia elettrica la frenata della vostra vettura, energia che potrete poi riutilizzare in accelerazione con un bonus di cavalleria aggiuntiva per un tempo limitato. Gestire al meglio questo bonus è quanto meno fondamentale, potrete decidere di lasciare l’impostazione di default, ma interpretare al meglio le potenzialità del sistema e scegliere opportunamente una delle cinque mappe di erogazione disponibili è senza dubbio la soluzione più efficace.

Il risultato di tutti questi aggiornamenti è un gameplay più avvincente, più strategico e più vicino alla realtà, dove è impensabile di “tirare” il collo alla vettura per tutta la lunghezza della gara in quanto ne risentirebbero quanto meno le gomme, come avviene peraltro in realtà.

F1 2018
...come peraltro questa splendida Lotus

Stampa

Tra una sessione e l’altra dovrete inoltre districarvi con le interviste della giornalista Claire, che spesso e volentieri vi porrà domande piuttosto scomode a cui dovrete rispondere entro un limite di tempo prestabilito scegliendo una delle poche opzioni disponibili. Per quanto questa aggiunta possa sembrare, di nuovo, velleitaria, si rivela utile ad immedesimarvi maggiormente nell’atmosfera del paddock e, al tempo stesso, ha risvolti importanti nel gameplay in quanto potrebbe far fuoriuscire il vostro carattere che, se troppo egocentrico, rischierà di compromettere le relazioni con il vostro team (o con gli altri) con conseguenti difficoltà in contrattazioni future, oppure causando una minore efficacia del gruppo di ricerca e sviluppo nel proporre nuove soluzioni tecniche.

A proposito di sviluppo della vettura, alla fine di ogni stagione, in vista di quella successiva, potrete aspettarvi un aggiornamento del regolamento mirato al rimescolare le carte dei valori tecnici in pista, il quale potrebbe rendere illegale quel determinato aggiornamento alla vettura su cui state investendo i punti guadagnati a suon di ottime prestazioni in pista. A voi competerà quindi la scelta se spenderne altri crediti per adattare quel determinato pacchetto alla nuova stagione, oppure lasciare perdere.

Per concludere

Le varie modalità presenti comprendono la classica Prova a Tempo, Campionato, Eventi, Carriera, Eventi e Multiplayer. Abbiamo parlato ampiamente di tutti i risvolti della carriera, completiamo con un paio di dettagli: la scelta dell’aspetto del vostro avatar ora comprende alcuni modelli in più, anche se non molti, e potrete cominciare immediatamente con la vostra squadra preferita, anche una delle prime della classe. A fare la differenza, ovviamente, saranno gli obiettivi che il vostro team vi imporrà, nonché la pressione che vi metteranno addosso.

Concludiamo con il multiplayer, non ancora disponibile al momento della scrittura di questa recensione (il lancio del gioco è previsto il 24 agosto), ma gli sviluppatori hanno promesso di risolvere appieno i difetti del netcode evidenziati con la versione dell’anno scorso, con un focus anche sugli eSports.

F1 2018
9

Voto

Redazione

17997jpg

F1 2018

Formula 1 2018 riparte dall’eccellente base del predecessore che già aveva convinto l’anno scorso, apportando tutti i “dovuti” aggiornamenti alla stagione corrente e affinando il comparto tecnico, ma non solo: Codemasters ha portato avanti un ottimo lavoro di evoluzione del suo prodotto rendendolo ancora più strategico e tattico, elevando l’inerenza con la realtà e il coinvolgimento del giocatore a mezzo di aggiunte davvero apprezzabili e capaci di far sentire la differenza rispetto al titolo presentato l’anno scorso. Il risultato è un gioco che vale la pena acquistare anche se si è già in possesso dell’ottimo prequel.