Die by The Sword

Die by The Sword
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Innanzitutto é bene dire che ho discusso a lungo con la redazione se dedicare a questo titolo una preview oppure una recensione completa: questo non perché non avessi in mano la final version del gioco, ma solo per il fatto che non avevo voglia di sciropparmi rece + commento + hardware + links + didascalie, e preferivo cavarmela con un articoletto così come veniva, anche perché dal titolo credevo fosse un gioco sulla morte di Sid Vicious, e io ai Sex Pistols ho sempre preferito i Black Arabs. Tuttavia non c'é stato verso di fare come volevo io, e anche l'idea di copiare paro paro la rece da qualche altro sito o rivista e cambiarne simbolicamente la punteggiatura é stata bocciata per una fantomatica "questione di correttezza". E pensare io odio le persone corrette (eheheh, preferisco quelle corrotte)!!!
Ma veniamo a questo ultimo titolo di casa Interplay, sviluppato dalla Treyarch Invention: DIE BY THE SWORD si presenta come un'avventura-arcade 3D con vista in terza persona: tre per tre, la magica moltiplicazione che sembra interessare parecchi negli ultimi tempi, dalla Eidos alla Kalisto, alla stroncatissima (e gnoffissima) Microforum alla GTI o alla Virgin

Tutta colpa degli U2? No, visto che qui non interpreteremo le gesta di una bonazza pericolosa ma di un nerboruto crociato che sfoggia un perizoma che non esiterei a definire una mezza chiavica (Squallor docet) e che é alla ricerca della sua sfitinzia (ma si usa più 'sta parola?), a dire il vero anche un po' ginona (lo dicevano i paninari! Comunque s la tipa sembra Sergio Vastano vestito da donna), rapita da dei coboldacci rimasti vivi dopo il mio passaggio nelle fogne di Waterdeep in Eye Of The Beholder
E' bene dire subito che l'asso nella manica di questo titolo é la geniale interfaccia di controllo del personaggio che non si basa sul motion capture come i vari Tomb Raider, Excalibur e compagnia bella, ma su dei precisi calcoli matematici che stabiliscono l'esatta posizione degli arti. Questa interfaccia, chiamata VSIM Motion, caratterizzerà i prossimi titoli di casa Interplay, dove verrà ulteriormente affinata e migliorata
Die by The Sword
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Die by The Sword

Acquistare Die By The Sword è un po' come giocare ad una partita a Lascia O Raddoppia, mi spigo meglio: se impazzirete per il sistema di gestione del personaggio vi divertirete davvero parecchio, ma se il VSIM non vi intripperà più di tanto (cosa possibilissima), verranno fuori tutti i difetti del gioco, come una bassa longevità, una modalità arcade non entusiasmante e un aspetto grafico di sicuro inferiore a quello di Nightmare Creatures (a cui DBTS, in modalità Arcade, risulta peraltro abbastanza simile, anche se non altrettanto frenetico, ma più riflessivo e pensereccio).
Non è detto che anche in quest'ultimo modo non possiate divertirvi, ma probabilmente questo titolo non vi prenderà più di tanto, specialmente nella Quest, che si integra perfettamente con il VSIM Motion ma in cui, come ho detto nel corso della recensione, la modalità Arcade risultà un po' snaturante. Comunque bisogna ricordare che anche il Torneo e l'Arena sono due opzioni parecchio riuscite, e sicuramente tutti gli amanti del picchiaduro a singoli incontri apprezzeranno il fatto che siano state implementate queste due modalità.
Per quanto mi riguarda, spero solo che il VSIM non faccia la fine del Virtual Theatre dei Revolution Software in Lure Of The Temptress, e che quindi venga abbandonato dopo l'implementazione in un unico titolo, comunque sono sicuro che DBTS resterà a lungo sul mio Hard Disk, almeno fino al prossimo titolo con la magica interfaccia o, perché no, a Deathtrap Dungeon!