Cloverpit recensione: il roguelite che trasforma la slot machine in un incubo strategico horror
Abbiamo provato l'acclamato indie di panik arcade: tra build da deckbuilder, l'oppressione del debito e la tensione di evitare il temuto 666. È la vostra prossima droga digitale?
CloverPit è diventato rapidamente un fenomeno indie globale. Ha conquistato la Top 10 mondiale di Steam, superando titoli come Hollow Knight: Silksong e Borderlands 4, e ha registrato picchi di oltre 20.000 giocatori simultanei. La community lo celebra costantemente come “il figlio demoniaco di Balatro e Buckshot Roulette”, e la sua estetica horror, unita alla meccanica di manipolazione del caso, ha creato un loop di dipendenza che ricorda le dinamiche del gioco d’azzardo, ma senza denaro reale. È un titolo che ha ridefinito il sottogenere roguelite, dimostrando come innovazione e tensione possano generare un successo virale… e già vi dico ora (e poi mi taccio) seguite RACCOIN: Coin Pusher Roguelike e ne vedrete delle belle.
Cloverpit: la slot machine roguelite e l'oppressione del debito
Come dicevo questo è un roguelite horror sviluppato dallo studio indie italiano Panik Arcade e pubblicato da Future Friends Games. Uscito il 26 settembre 2025 su PC, il titolo fonde due concept di successo: la tensione strategica di Balatro e l’atmosfera cupa di Buckshot Roulette. L’ambientazione è claustrofobica: una cella arrugginita, una slot machine, un ATM e una botola pronta ad aprirsi sotto i piedi se non si rispettano le scadenze.
L’obiettivo è semplice e brutale: pagare un debito crescente entro tre round, altrimenti si precipita nel vuoto. Non c’è una trama complessa, ma la narrativa implicita – debito, ansia, manipolazione della fortuna – è sufficiente a creare un contesto disturbante e magnetico. Se poi pensate che quella stanza siano solo gli sparuti arredi di cui sopra, sbagliate di grosso, ci sono alcune chicche da sbloccare, ma solo quando farete e rifarete le vostre run, capirete cosa intendo.
Il cuore del gioco è la slot machine, ma non si tratta di affidarsi solo alla fortuna. Ogni run è scandita da scadenze: bisogna accumulare monete per superare obiettivi sempre più alti (da 75 fino a milioni). Tra un round e l’altro si ottengono ticket, usati per acquistare portafortuna (oltre 150 oggetti) che modificano le probabilità, aumentano i moltiplicatori, aggiungono giri extra o creano sinergie devastanti. Alcuni effetti sono permanenti, altri attivabili manualmente o casualmente.
La tensione nasce dal bilanciamento tra caos e controllo: ogni spin è un azzardo calcolato, ogni scelta nel negozio è cruciale. Il gameplay loop è ipnotico: manipolare la casualità diventa una sfida strategica, e la possibilità di costruire build “game-breaking” è ciò che rende CloverPit così addictive. Grafica da PS1, rapidità di esecuzione, combinazione di bonus è ciò che caratterizza ogni partita, fino a quando intuirete come restare in ballo il più possibile e vorrete fare un'altra partita.
Il successo è stato travolgente: 750.000 copie in due settimane, oltre 1 milione di copie vendute a novembre, con recensioni positive al 91% su Steam. Panik Arcade ha introdotto aggiornamenti importanti, come la Hard Mode (deadline raddoppiate, memory card arcobaleno) e il rework di molti charm per bilanciare il gioco. Sono stati aggiunti miglioramenti all’interfaccia e nuovi modi per morire… ma sempre con il sorriso.