After The Fall: recensione del gioco su PlayStation VR2

After The Fall: a caccia con gli amici

Vertigo Games ha confezionato la sua attuale punta di diamante produttiva, tra i suoi titoli, una possibilità che combina arene ad assalto continui di non-morti e bizzarre creature deformi a missioni vere e proprie in cui cercare di risolvere specifiche situazioni che aiutano il gruppo di sopravvissuti a migliorare la propria situazione. Per quanto sia chiaro che siate in un videogame, anche nel gioco stesso vedrete dei cabinati arcade anni ’90 che servono per lanciare le quest. Prima di farlo potete indossare il miglior equipaggiamento possibile, ma soprattutto si potranno pesantemente modificare le armi sfruttando il denaro guadagnato in-game e cercando-trovando dischetti sparsi per i vari livelli.


Le modifiche non sono solo estetiche – per quanto siano stupende – ma andranno ad incidere sulla cadenza di fuoco, letalità, capienza dei caricatori, ecc. Le missioni sono indiscutibilmente divertenti, pur nella logica ripetitività di nemici che cercano comunque di entrare in un punto-a e uscire… dal vostro corpo divorato. La parte migliore consiste nello sparare a nemici dotati di varie zone del proprio corpo con punti deboli da sfruttare, vedendone i risultati sotto la salva di colpi. In co-op offre il meglio, nonostante in caso non ci siano giocatori fisici entra in funzione l’IA, che per altro si dimostra sempre ottima, reattiva e funzionale ai fini della risoluzione degli assalti, lasciando anche spazio al giocatore di fare la propria partita.

Dopo la caduta...per terra

Per quanto After The Fall sia apparso anche su altre piattaforme VR, la mia prova è stata effettuata sulla neonata PlayStation VR2. Non è assolutamente male poter godere di un display in 4K HDR con un campo visivo di 100 gradi, anche se la qualità piuttosto bassa delle texture non permette di godere appieno della resa a livello di risoluzione.


Di sicuro il feedback aptico – che si può sperimentare anche in altri titoli PlayStation 5 come ad esempio Resident Evil Village – è un plus non da poco; si sente realmente il grilletto che scatta ad ogni singolo colpo inferto ai nemici ed è anche più o meno leggero sulla base dell’arma impugnata. Il grosso difetto però è rappresentato dal cavo di collegamento tra il visore e la console di casa Sony che non potrete (per ovvi motivi) evitare che svolazzi a terra o tra i vostri piedi e – qualora non vogliate scegliere l’opzione da seduti (anche perché è un’esperienza migliore in piedi) avrete grossi impedimenti dovuti al fatto che girandovi spesso vi avvolgerete come un salame in poco tempo.