Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp, la recensione che aspettavamo!

di Fabio Fundoni

Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp, il ritorno di due giochi indimenticabili!

Sapete dove vi trovate? Si, lo sapete perfettamente perché dopo tanta attesa siamo finalmente arrivati alla recensione di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp! Dopo svariati rinvii e una gestazione durata tre anni, qualcuno aveva quasi perso le speranze di tornare a combattere tra le fila della Orange Star Army, anche perché l’ultima volta che l’uscita era stata rimandata, la motivazione ufficiale era che Nintendo non voleva rendere disponibile un gioco a tema"wars" in un periodo storico flagellato dalla guerra tra Russia e Ucraina.

Ad ogni modo il 21 Aprile scorso finalmente è arrivato nei negozi di tutto il mondo Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp, nonostante l’invasione da parte delle truppe russe sia tristemente ancora in atto. Che il team WayForward, incaricato dei lavori, avesse trovato diverse difficoltà nel ricreare il mondo di Advance Wars era chiaro, d’altro canto (con tutto il rispetto) stiamo parlando di sviluppatori che non hanno maturato chissà quale esperienza su titoli di prima grandezza, motivo per cui ci siamo avvicinati ad Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp con una certa cautela, ma come avrete già capito (birichini, lo sappiamo che siete corsi a leggere il voto) ci siamo trovati davanti a un titolo capace di fugare praticamente ogni dubbio, con tanto di nostri complimenti per gli sviluppatori!

Siamo davanti a un progetto volto a recuperare i primi due titoli della serie Advance Wars, usciti nel 2001 e 2003 su GameBoy Advance, ad opera di quei geniacci degli Intelligent Systems capaci negli anni di legare il proprio nome a marchi come Fire Emblem, Paper Mario, WarioWare e tanti altri ancora. Il lavoro svolto dai WayForward non è sicuramente una remastered, in quanto non si è basato sul rispolverare vecchi assets, ma nemmeno di un remake, perché sia le meccaniche del gioco che il suo aspetto sembrano essere stati presi di peso dagli inizi degli anni 2000 e portati a oggi esattamente come se le stesse menti di allora avessero deciso di (ri)sviluppare il titolo vent’anni dopo.

Il primo impatto è lo stesso che riesce a darci l'effetto della classica coperta di Linus, una comfort zone immutata negli anni e che ci dice chiaramente che giocando troveremo le stesse identiche sensazioni del passato, riportate su l’odierna Nintendo Switch. Se siete alla ricerca di novità o sperate in un gameplay rimaneggiato resterete delusi, ma se quello che desiderate è riassaporare le stesse emozioni del passato, o magari scoprirle per la prima volta, avrete una bellissima esperienza ad attendervi.

Advance Wars è una saga strategica a turni che sin dai suoi esordi ha sempre puntato tutto sul gameplay, lasciando da parte trame troppo elaborate, per quanto non si sia negata qualche colpo di scena durante lo svolgimento dei suoi capitoli. Il primo e il secondo capitolo possono essere considerati, a ben vedere, come facenti parte di un unico nucleo narrativo che ci vede iniziare la storia nei panni di Andy un giovanissimo Ufficiale Comandante (UC, per comodità) dell’esercito di Orange Star, a cui presto si affiancheranno il fisicatissimo Max e la combattiva Sami.

Senza che ci sia ben chiaro il motivo, il mondo di Cosmolandia non è più in pace e gli eserciti di Blue Moon, Green Earth e Yellow Comet sono sul piede di guerra, ma serviranno diverse battaglie per comprendere questo cambiamento negli assetti geopolitici. Come già detto, non aspettatevi una profondità narrativa come quella di Fire Emblem, tantomeno personaggi di spessore. Tutto è tenuto a livelli estremamente “easy”, protagonisti e antagonisti sembrano usciti da un cartone animato per i più giovani e le truppe ricordano tantissimo i soldatini con cui noi degli anni ‘80 giocavamo da piccoli.

Advance Wars: quando il gameplay è strategia pura!

Il pezzo forte di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp è il gameplay che ci vede lottare su classiche mappe divise in quadrati, dove saranno schierate le nostre truppe e quelle avversarie. Non mancano le città, il quartier generale, fabbriche, porti e via dicendo. Il terreno offre diverse variabili, tutte abbastanza classiche: le strade permettono movimenti più lunghi, la foresta offre riparo, le montagne regalano maggiore visuale e via dicendo. Ogni truppa ha le sue particolarità e ci troveremo davanti a carri armati più o meno grossi, fanteria assortita, veicoli aerei e marini, mezzi di supporto e micidiali mezzi capaci di colpire dalle lunghe distanze.

Bisognerà avere la corretta conoscenza delle capacità di movimento e di gittata delle proprie armate per riuscire ad avere la meglio sugli avversari, senza dimenticare che le capacità di un bravo Ufficiale potrebbero dare una grande aiuto verso la vittoria. Infatti ogni UC ha un potere speciale avviabile ogni tot turni e usarli saggiamente potrebbe ribaltare la situazione in campo. C’è chi può guarire le proprie truppe, chi aumentarne momentaneamente la gittata, chi guadagna un secondo turno di mosse e via dicendo. Starà a noi utilizzare i fondi che riceveremo ad ogni turno per creare nuove unità e più città nemiche conquisteremo, più avremo denaro da spendere. Insomma, è chiaro che la componente strategica è di gran livello e l’intelligenza artificiale ci ha dato del filo da torcere, anche se in qualche raro passaggio è sembrata meno spietata del dovuto.

L’obiettivo è sempre lo stesso, quantomeno nel primo capitolo: sconfiggere tutte le unità avversarie o conquistare il quartier generale nemico. Ci sono anche alcune variazioni sul tema, ma le vedrete principalmente nel secondo gioco. La longevità è altissima e non si smette mai divertirsi, con questa nuova edizione che aggiunge il multiplayer online e in locale, sfide singole, tanti collezionabili e persino un editor di mappe. I controlli sono ben mappati, anche se forse avremmo gradito qualche snellimento rispetto all'originale, ma WayForward non è stata della stessa idea, probabilmente pensando che qualsiasi mutamento della formula sarebbe potuto essere rischioso.

Graficamente non aspettatevi nulla di incredibile, ma una resa pulita e coloratissima estremamente “giocattolosa” godibile sia sulla tv che in versione portatile. Sempre buona la colonna sonora (per quanto neanche questa indimenticabile) e l’enorme pregio di avere una completa traduzione in italiano, sia nei testi scritti che nelle voci, per quanto queste ultime non siano altro che un contorno nelle battaglie. Abbiamo aspettato tanto Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp? Si. Ne valeva la pena? Assolutamente si! Anche se temevamo sino al giorno prima del day one un nuovo annuncio di ritardo, sui nostri fidati Nintendo Switch è arrivato uno strategico di grande qualità, divertente, ben calibrato e imperdibile per tutti gli amanti del genere, sia che che queste avventure siano già state giocate in edizione digitale, sia che siano una novità. Ufficiali comandanti, non importa la vostra esperienza ludica: non avete scuse per non scendere sul campo di battaglia!